Turismo e bollicine, presentato il Rapporto annuale sul Distretto del Prosecco Superiore

Innovazione, sostenibilità, identità territoriale, qualità, valore, orgoglio e passione: sono queste le parole chiave su cui si sono confrontati a fine novembre gli esperti di viticultura ed enologia, di economia e ambiente, in occasione della presentazione del Rapporto economico 2017 che racconta lo stato di salute del Prosecco Superiore. Tra di loro anche Mara Manente, direttore del Ciset, che ha illustrato la ricerca curata da Erica Mingotto e Sabrina Meneghello sulle Dinamiche del turismo nel Distretto Conegliano-Valdobbiadene.


Complessivamente, il 2016 è stato un anno positivo per il turismo nei comuni inclusi nel Distretto. Gli arrivi si sono attestati a quota 135.026 (+6,4% rispetto all’anno precedente) e le presenze hanno sfiorato i 300mila (+12,5%). Si tratta di un 16% del movimento turistico registrato nell’intera Provincia di Treviso, un dato in continua crescita che fa ben sperare. Negli ultimi dieci anni, infatti, il Distretto ha assistito a un aumento degli arrivi del 2,0% medio annuo, mentre le presenze sono rimaste sostanzialmente stabili (-0,04% medio annuo). E se il calo delle presenze è dovuto principalmente alla domanda italiana, più colpita infatti dalla crisi economica, nel 2016 i turisti del Bel Paese sono tornati a visitare le terre del Prosecco, crescendo del +12,8% rispetto al 2015.

Unico neo, la spesa che non aumenta. In realtà, il dato va letto correttamente perché sempre più cantine sono dotate di punto vendita (85%) e di una sala adibita alle degustazioni (79%). Questo significa che l’enoturista distribuisce i propri acquisti in più luoghi. Tra l’altro, oggi molte cantine sono aperte, oltre che nei giorni feriali, anche di sabato (45%) e di domenica (24%) e altrettante (70,3% sul totale), sia nei giorni feriali che festivi, restano aperte fino al tardo pomeriggio (tra le 18 e le 20). Le cantine del Distretto hanno dunque tutte le caratteristiche per proporsi in modo efficace nel mercato dell’enoturismo, strutturandosi in modo sempre più evoluto con servizi di accoglienza e personale preposto. Ma da dove arrivano i visitatori? Sulla base delle risposte delle cantine intervistate, il 35% sono veneti, il 30% italiani e il 28% stranieri.

Infine, a coronamento di un percorso che si protrae ormai dal 2008, quest’anno è stata ufficializzata la candidatura a patrimonio UNESCO delle colline di Conegliano e Valdobbiadene come “paesaggio culturale”, plasmato dall’azione dell’uomo e della natura e caratterizzato da molteplici fattori che lo rendono tale, quali l’arte, l’architettura e la tradizione enologica. Si tratta di un fenomeno che, se andrà a buon fine, avrà una potenza mediatica tale da rappresentare un’occasione di sviluppo turistico notevole per tutta l’area. Le rielaborazioni e i contenuti sono stati realizzati da CISET anche con la collaborazione della dott.ssa Morlin Elettra, assegnista di ricerca presso TESAF (Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali) dell’Università di Padova.