Colline del Prosecco, 2018 rosa in attesa dell’effetto Unesco

Mentre prosegue l'organizzazione della struttura che governerà il nuovo sito Unesco delle Colline del Prosecco, è stato presentato il rapporto annuale sul turismo nell'area Conegliano-Valdobbiadene a cura del Consorzio di tutela Prosecco Superiore DOCG.

Come di consueto Ciset ha collaborato al lavoro con la redazione dei contenuti relativi il fenomeno dell'enoturismo. Considerando complessivamente i 15 comuni su cui si estende il Distretto, nel 2018 gli arrivi si sono attestati a 155,4 mila e le presenze a 373,6 mila, in aumento rispettivamente del +4,1% e del +5,9% rispetto al 2017.

La dinamica è di fatto allineata con quella registrata nell'intera provincia di Treviso e conferma il buon momento che sta interessando il turismo in quest'area già da diversi anni. Prendendo come riferimento gli ultimi dieci anni, non si può non osservare che, a parte la flessione registrata tra 2009 e 2012, a livello di arrivi, e tra 2007 e 2012, a livello di presenze, i turisti sono cresciuti con un ritmo molto vivace dal 2014 al 2017, grazie sia alla ripresa del turismo business e di lavoro, sia ai buoni risultati che si stanno raccogliendo sul fronte del turismo connesso agli aspetti del paesaggio culturale, legato, oltre che al patrimonio culturale e paesaggistico, all'offerta enogastronomica, alla pratica dello sport e in generale delle attività all'aria aperta.

Il confronto tra il tasso di crescita del 2017 e quello del 2018 sembra mostrare un qualche segnale di rallentamento, ma comunque poco preoccupante dato che il risultato è stato del tutto positivo. La dinamica si è confermata positiva sia per il mercato domestico sia per quello internazionale. Gli stranieri sono infatti aumentati di circa il +4% sia negli arrivi sia nelle presenze, mentre, per gli italiani, al +4,3% degli arrivi è corrisposto una crescita ancora maggiore delle presenze e pari al +7,7%.

Di rilievo è il peso dell'area del Distretto sul turismo provinciale: accoglie il 15,5% di tutti gli arrivi della provincia e il 17,4% delle presenze. La permanenza media non ha subito alcuna variazione e rimane a 2,4 notti, leggermente superiore per gli stranieri che si avvicinano alle 3 notti. Circa la fruizione enoturistica l'indagine effettuata presso gli operatori delle aziende vitivinicole evidenzia che anche nel 2018 è continuato il trend di crescita dei visitatori alle cantine registrato già gli scorsi anni. Sulla base delle risposte degli intervistati, i visitatori che si sono recati nelle cantine del Distretto sono stati complessivamente 372.785, in aumento del +6,9% rispetto al 2017 con una media di più di 2000 visitatori a cantina l'anno.

Sempre più strutturata la relazione delle cantine con gli altri soggetti turistici del territorio: dall'indagine emerge che il 44,8% delle cantine riceve visitatori che partecipano a tour enogastronomici specifici organizzati da agenzie di viaggio e che il 36,8% accoglie visitatori che prendono parte a tour di visita del territorio in cui la cantina è solo una delle attrazioni visitate.

Per quanto riguarda gli effetti del riconoscimento dell'area come Patrimonio UNESCO, in altri territori ha agito innanzi tutto come driver per l'incremento della visibilità e della notorietà del brand territoriale e ha stimolato una nuova era di sviluppo socio-economico, legato alla nascita di nuove attività, tra cui quelle turistiche, che hanno potuto contare sulla crescita dei visitatori nell'area. Non è facile stimare le ricadute, ma studi e ricerche condotte su diversi casi hanno valutato che l'aumento dei visitatori e dei turisti è solitamente compreso tra +1% e +5% nel medio periodo, ma può essere molto più consistente per le destinazioni "minori".