Quindicipercento. Dialogo sulla disabilità nel mondo

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Foto di Christian Tasso
Sarà visitabile fino al 16 gennaio a CFZ la mostra fotograficaQuindicipercento – dialogo sulla disabilità nel mondo di Christian Tasso. 

Dal 2 dicembre al 16 gennaio l'Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con l'artista Christian Tasso e l’associazione culturale Equality, presenta la mostra fotografica “Quindicipercento – dialogo sulla disabilità nel mondo”, a cura di Diego Mantoan. Il progetto, che ha coinvolto gli studenti di Ca’ Foscari nella realizzazione dell’allestimento della mostra, del catalogo e delle visite guidate, prevede l’esposizione di una selezione di fotografie e video-installazioni del giovane fotografo marchigiano che racconta la vita di persone con disabilità di tutto il mondo, mettendo in luce i differenti approcci delle comunità al tema. Previsti anche seminari aperti al pubblico e attività laboratoriali sul tema della disabilità. Patrocinio di UNESCO - Commissione Nazionale Italiana; Regione del Veneto; Comune di Venezia e Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.

QuindiciPercento si riferisce al numero stimato dalla World Health Organization di persone con disabilità e le foto sono frutto di un viaggio tra Ecuador, Romania, Nepal, Cambogia, Cuba, Germania, Albania, che racconta la quotidianità di alcuni di loro. Il progetto culturale, in collaborazione con Ca’ Foscari Sostenibile, è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica al tema dei diritti delle persone con disabilità nei diversi contesti sociali e culturali. «Le mie fotografie raccontano delle storie e offrono un punto di vista» sostiene Tasso, «spingo ad una nuova riflessione sulla tematica, che porti un cambiamento soprattutto nelle nuove generazioni. Non a caso ho scelto l’università per esporre questo progetto». Parte integrante e attiva, infatti, sono gli studenti di Ca’ Foscari, i quali sono stati coinvolti in tutti gli aspetti della realizzazione della mostra, dalla selezione delle opere da esporre, alla ideazione dell’allestimento, alla produzione del catalogo. Inoltre, si sono resi disponibili a rendere possibile la fruizione agli studenti delle scuole superiori di visite guidate che raccontino l’idea da cui è scaturito il progetto.

Il percorso espositivo si snoda all’interno delle Tese 1 e 2 di Ca’ Foscari Zattere, attraverso un susseguirsi di fotografie in bianco e nero che raccontano, dichiara il fotografo, «un’umanità senza filtri, profonda». Ed è proprio il bisogno di tornare alle origini che guida anche la scelta tecnica dell’artista, che ha deciso di utilizzare la pellicola per raccontare i suoi soggetti perché, in una società satura di immagini rese sofisticate dalla postproduzione, ciò che conta non è più creare delle fotografie perfette, ma riuscire ad entrare in un dialogo più autentico. «Ritrarre uno sconosciuto non è mai semplice,» sostiene il curatore della mostra Diego Mantoan, «bisogna prima aver costruito un rapporto con il soggetto poi ripreso nello scatto. La fotografia non è che l’atto finale di una relazione di fiducia coltivata nel tempo». Non si tratta di immagini rubate sulla loro disabilità, ma del frutto ultimo di un colloquio intenso, che sarà in parte riscontrabile nelle video-interviste condotte dall’artista con i suoi soggetti, inserite per la prima volta nell’esposizione di questa serie.
Parte integrante del progetto saranno alcuni seminari pubblici di approfondimento sulle tematiche generate dalle foto e attività laboratoriali dedicate agli studenti. Gli incontri costituiscono un’occasione importante per cogliere con uno sguardo più ampio e internazionale l’incidenza della materia nel presente. Da ciò il coinvolgimento attivo di tutta la comunità cafoscarina e del territorio.