Fosse piaciuto al cielo - Otello Il Moro di Venezia

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Anche Ca’ Foscari partecipa al programma della Venice Glass Week con 18 dipinti su lastra di vetro dell’artista Piera Benetti in mostra a CFZ Cultural Flow Zone fino a domenica 16 settembre 2018 e uno in mostra alla BAS fino a sabato 15.

La mostra Fosse piaciuto al cielo - Otello Il Moro di Venezia è stata inaugurata il 10 settembre presso la sede CFZ.

La prof.ssa Ligia Maria Moretto, vice-presidente della Biblioteca di Area Scientifica, ha introdotto l’evento con un’analisi del vetro, la sua storia e composizione chimica e il suo significato per Venezia.

Il prof. Elti Cattaruzza, del dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, ha volto l’attenzione al 1564, anno di nascita di due geni immortali, rispettivamente Shakespeare e Galilei. Gli studi di quest’ultimo e l’ambiente veneziano portarono alla messa a punto da parte di Galilei - grazie al lavoro degli artigiani vetrai di Murano - di un nuovo strumento innovativo: il cannocchiale.

La prof.ssa Laura Tosi, docente del dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, ha indagato invece come il vetro sia presente nelle opere di Shakespeare riconducibili a Venezia, quali il Mercante di Venezia o l’Otello. La parola glass viene tradotta come pupilla, clessidra, specchio. Si può pensare che l’invenzione dello specchio contribuisca alla formazione di una coscienza umanistica e la parola riflettere esprima essa stessa sia l’attività mentale del pensiero, sia il gesto di rispecchiarsi.

In una questo scenario in cui si mescolano vetro, storia, scienza e Venezia, Piera Benetti con le sue opere cerca di tradurre la realtà in tutta la sua ricchezza, lasciando trasparire l’evoluzione interiore del personaggio Otello attraverso colori che alla fine lasciano spazio alla speranza,  all’amore e alla riflessione. La scelta espositiva consiste in un pannello iniziale seguito da una serie di lastre di vetro incorniciate da spago metafora essa stessa di Otello, delle sue costrizioni e della sua lotta interiore.

A cura di Francesca Isotta