Premiate tre giovani “Conservation scientist”

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Tre cafoscarine sono state premiate nella categoria “Conservation scientist” dalla giuria del convegno nazionale “I giovani e il restauro”, dedicato alla valorizzazione degli sbocchi professionali dei laureati nel campo della conservazione e del restauro dei beni culturali. Irene Scarpa e Cecilia Zanin hanno vinto rispettivamente il primo e il terzo premio nella sessione Esperti scientifici, mentre Pasqualina Consoli è stata premiata per il miglior poster.

Irene Scarpa ha presentato la tesi "Rimozione di patine biologiche deteriogene da manufatti lapidei: studio ed ottimizzazione di un tessuto per la biopulitura enzimatica"  per la laurea magistrale in Scienze chimiche per la conservazione e il restauro (anno accademico 2012-13, relatore Giampietro Ravagnan). L’obiettivo del lavoro di tesi è stato quello di studiare e sviluppare un prodotto innovativo, basato sull’utilizzo di matrici bio-nanostrutturate, per la rimozione di patine biologiche da manufatti lapidei.

Cecilia Zanin è stata premiata per la tesi "Studio dei materiali pittorici di Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949) - con particolare riferimento alle Tempere da lui prodotte" con la quale nell’anno accademico 2014-2015 si è laureata in Scienze chimiche per la conservazione e il restauro (relatrice Francesca C. Izzo). Ha analizzato la collezione di materiali pittorici originali conservata al Museo Fortuny di Venezia. Le tecniche di indagine, la possibilità di analizzare sia le materie prime per la formulazione dei colori che campioni prelevati da dipinti finiti e l’approfondita ricerca archivistico-documentaria condotta principalmente sul Fondo Mariutti-Fortuny della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, hanno permesso a Cecilia Zanin di acquisire importanti ed inedite conoscenze sulla personale prassi pittorica di Mariano Fortuny e sulle sue tempere.

Pasqualina Consoli si è laureata in Tecnologie per il restauro con la tesi  "Studio preliminare del comportamento chimico, fisico e meccanico di tecnofibre usate in opere d’arte contemporanea" (anno accademico 2013-2014, relatrice Francesca C. Izzo) e ha presentato un poster sulla Texile Art, corrente dell’arte contemporanea che partendo da nozioni tessili tradizionali e canoniche ne sconvolge gli schemi e i materiali. Il lavoro di tesi ha focalizzato l’attenzione su alcune opere realizzate con tecnofibre di matrice poliammidica (Nylon) e di poliestere (PET). I filati sono stati caratterizzati e analizzati verificando la stabilità ai processi di invecchiamento artificiale luminoso, igrometrico e termico simili alle condizioni ambientali espositive delle opere nei più famosi musei di arte contemporanea e design.