La ricerca in Italia 
Supporto alla ricerca

Le politiche per la ricerca in Italia

Le politiche della ricerca in Italia sono orientate da un documento di programmazione e coordinamento, il Programma nazionale per la ricerca (PNR), previsto dal D.Lgs. 204/1998. Si propone come un’architettura strategica per rafforzare la presenza e la competitività dei ricercatori italiani sulla scena globale, raccogliendo e razionalizzando in un quadro coerente gli interventi del Paese sulla ricerca in sintonia e coordinamento con le varie politiche a livello europeo, nazionale e regionale, rispettando l’autonomia degli attori che vi concorrono.

In esso interagiscono infatti, in modo sinergico, i fondi europei assegnati su base competitiva attraverso Horizon Europe, i fondi strutturali e d’investimento nazionali e regionali (PON e POR) per la parte destinata alla ricerca, i fondi di competenza del MUR (ad esempio, FFO, FOE, FIRST, FISR) e le iniziative in ricerca degli altri Ministeri ed enti nazionali.

Contatti

Per informazioni e supporto per finanziare la propria ricerca con strumenti di finanziamento nazionali e regionali: Ufficio Ricerca Nazionale e di Ateneo

Il 15 dicembre 2020, è stato approvato al CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027, frutto di un ampio e approfondito confronto avviato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con la comunità scientifica, con le amministrazioni dello Stato e delle realtà regionali, e allargato, per la prima volta tramite una consultazione pubblica, ai portatori di competenze e di interesse pubblici e privati e alla società civile.

Il risultato è uno strumento di programmazione quadro pluriennale partecipato e dinamico, pensato per contribuire al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite, delle priorità della Commissione Europea, degli Obiettivi della politica di coesione 2021-2027 nonché all’iniziativa Next Generation EU.

Il PNR 2021-2027 è articolato in priorità di sistema, grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d’intervento, piani nazionali e missioni. Le priorità di sistema sono pensate allo scopo di consolidare i punti di forza e superare le debolezze del nostro sistema della ricerca. I sei grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d’intervento rispecchiano i sei cluster di Horizon Europe, il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione 2021-2027 e considerano gli ambiti della Strategia nazionale di specializzazione intelligente; essi sono:

  • Salute
  • Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell'Inclusione
  • Sicurezza per i Sistemi Sociali
  • Digitale, Industria, Aerospazio
  • Clima, Energia, Mobilità Sostenibile
  • Prodotti alimentari, Bioeconomia, Risorse naturali, Agricoltura, Ambiente.

I grandi ambiti di ricerca e innovazione sono articolati in 28 aree d’intervento e declinati in coerenza con le specificità del contesto nazionale messe in evidenza dalla consultazione e dai contributi delle amministrazioni coinvolte.
Fanno parte integrante del PNR 2021-2027 il Piano nazionale per le infrastrutture di ricerca e il Piano nazionale per la scienza aperta.

L'erogazione dei fondi, previsti dai programmi di finanziamento per la ricerca di base e industriale associati al PNR, avviene attraverso il FIRST - Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica, quali:

  • il PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale)
  • l’iniziativa FARE (Framework per l'Attrazione e il Rafforzamento delle Eccellenze)
  • le partecipazioni internazionali alle azioni ERANET cofund, che supportano la collaborazione tra enti pubblici e l'Unione Europea
  • le iniziative speciali in favore della ricerca previste nell'ambito del programma 2021-2027, quali i Cluster Tecnologici Nazionali e il FISR - Fondo integrativo speciale per la ricerca (Ministero dell’Economia e delle Finanze).

Seguono invece un coordinamento distinto i Programmi di ricerca in Antartide e in Artico (PRA e PNRA), i cui indirizzi sono stabiliti da due diverse commissioni scientifiche.

Iniziative autonome dei Ministeri

Le iniziative nazionali per il finanziamento della ricerca possono essere assunte dai Ministeri in modo autonomo, pur nel rispetto degli orientamenti nazionali del PNR.

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - MATTM ha funzioni in materia di ambiente, ecosistema, tutela del patrimonio marino, atmosferico, nonché sulla valutazione di impatto ambientale (VIA), valutazione ambientale strategica (VAS) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC). Svolge un ruolo di indirizzo e vigilanza sulle attività dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dei parchi nazionali e delle aree marine protette.
Svolge un'intensa attività nei consessi internazionali e un ruolo centrale nella gestione dei fondi dei programmi comunitari. Info e archivio bandi

Il Ministero della Salute emana bandi per la ricerca finalizzata, individuando nella ricerca sanitaria uno degli strumenti utili all'attuazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale, secondo le indicazioni fornite nel Piano nazionale della ricerca sanitaria. Maggiori informazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali - MIPAAF promuove e sostiene, con procedure di selezione e assegnazione trasparenti, attività di ricerca e innovazione nel settore agricolo, alimentare e forestale. Per ulteriori informazioni su ricerca ed innovazione in agricoltura consultare il sito innovarurale.it (Programma nazionale Rete Rurale 2014-2020).

Il Ministero dello Sviluppo Economico - MISE si occupa di industria, artigianato, energia e commercio. I principali settori di interesse fanno capo al settore secondario e sono raggruppabili in tre aree tematiche: sviluppo del sistema produttivo; commercio estero e internazionalizzazione del sistema economico; comunicazione e tecnologie dell’informazione. Info e archivio bandi

Finanziamenti regionali

Fondi Strutturali e di Investimento Europei (S.I.E.)

I Fondi Strutturali e di Investimento Europei (S.I.E.) sono il principale strumento finanziario attraverso il quale l'Unione europea, in base all'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'UE, promuove il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale dei paesi che ne fanno parte. Grazie a questi fondi, l’Unione intende ridurre il divario tra le diverse regioni e il ritardo delle aree meno sviluppate. L'erogazione dei Fondi S.I.E. segue norme comuni in tutta l'Ue definite dal Regolamento (UE) n. 2021/1060.

I fondi vengono assegnati ai territori attraverso appositi accordi di partenariato, ossia degli accordi tra gli Stati membri e la Commissione europea che illustrano in che modo i fondi verranno utilizzati durante il periodo di riferimento. Si tratta quindi di programmi e finanziamenti a gestione indiretta, in quanto il rapporto tra il beneficiario finale (imprese, enti, associazioni, etc.) e l’ente erogatore (Commissione europea) non è diretto, bensì mediato da autorità nazionali, regionali o locali.

La Regione Veneto, quale ente territoriale di gestione dei Fondi S.I.E., elabora, sulla base degli accordi di partenariato con la Commissione, dei propri programmi regionali (PR) in funzione delle diverse tipologie di fondo. I PR stabiliscono, a livello territoriale di competenza, le linee di intervento sulle quali la Regione intende intervenire e definiscono le modalità di gestione ed erogazione dei fondi al fine di raggiungere gli obiettivi programmati.

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (F.E.S.R.) ha lo scopo di contribuire ad appianare le disparità esistenti fra i diversi livelli di sviluppo delle Regioni europee e di ridurre il ritardo delle regioni meno favorite. Il fondo concentra gli investimenti su diverse aree chiave prioritarie:

  • Innovazione, ricerca e digitalizzazione
  • Economia a basse emissioni di carbonio
  • Mobilità sostenibile
  • Inclusione sociale, formazione, cultura e turismo
  • Sviluppo urbano e delle aree interne sostenibile integrato

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Il Fondo Sociale Europeo Plus (F.S.E.+) è il principale strumento finanziario a sostegno delle politiche per il lavoro, della formazione e dell'inclusione sociale nei Paesi dell'Ue.

Per il periodo 2021-2027 il Fondo sociale europeo diventa Plus perché questa volta la sfida è maggiore, ovvero quella di contribuire in tutta l’Unione europea a far fronte agli esiti della pandemia di coronavirus, a incrementare i livelli di occupazione e a una protezione sociale equa, promuovendo una forza lavoro qualificata e resiliente pronta per la transizione verso un'economia verde e digitale.

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Per il periodo 2021-2027 sono stati assegnati dall'Unione europea alla Politica Agricola Comune (PAC) 387 miliardi di euro di finanziamenti ripartiti in due diversi fondi: il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.G.A.), con 291,1 miliardi di euro e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (F.E.A.S.R.), con 95,5 miliardi di euro. Il bilancio del F.E.A.S.R. comprende 8 miliardi di euro provenienti da NextGenerationEU per aiutare le zone rurali ad apportare i cambiamenti strutturali necessari per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e della transizione digitale.

Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (F.E.A.S.R.) è lo strumento finanziario a sostegno della politica europea in materia di sviluppo delle aree rurali (oltre il 90% territorio italiano!) e finanzia gli interventi in quest’ambito previsti dai Piani Strategici Nazionali PAC 2023-2027 in tutti i Paesi e regioni dell'Unione.

Nel Piano Strategico Nazionale PAC (PSN PAC) 2023-2027 per l'Italia gli interventi di sviluppo rurale sono programmati nella forma di "interventi nazionali con specifiche regionali", in grado di accogliere le differenziazioni regionali fondate sulle specificità economiche, sociali e territoriali che connotano i sistemi agricoli, agroalimentari e forestali e le aree rurali.

Ogni Regione programma in "Complementi regionali per lo Sviluppo Rurale 2023-2027" (CSR) le proprie scelte strategiche, gli interventi di sviluppo rurale del PSN PAC che intende attivare nel proprio territorio, l’articolazione delle risorse finanziarie assegnate, il dettaglio delle specifiche regionali. Il Complemento Regionale dello Sviluppo Rurale del Veneto è il documento che integra con specifiche regionali gli interventi del Piano strategico nazionale PAC 2023-2027.

Un'attenzione particolare è posta sui sistemi di conoscenza e innovazione agricola AKIS [ENG], supportati anche dalla ricerca e l'innovazione [ENG] nel settore promossa da Horizon Europe nel campo dell'alimentazione, dello sviluppo rurale e della bioeconomia.

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Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (F.E.A.M.P.A.) dell'Unione europea per il periodo 2021-2027 supporta progetti e investimenti per una pesca e una acquacoltura sempre più sostenibili, per la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, a favore delle comunità costiere, insulari e interne legate all’attività di pesca e acquacoltura e più in generale per mari e oceani più protetti, puliti e sicuri. 

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Ulteriori opportunità - Regione del Veneto

La Regione del Veneto offre ulteriori opportunità di finanziamento attraverso una serie di leggi regionali specifiche volte a promuovere la conservazione del patrimonio e le iniziative culturali. Tra queste:

  • Legge regionale 5 settembre 1984, n. 50 - Beni e Servizi culturali: promuove e disciplina le attività riguardanti le strutture di conservazione dei beni culturali, con particolare riferimento ai musei, alle biblioteche e agli archivi, per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale della comunità regionale.
  • Legge regionale 5 settembre 1984, n. 51 - Spettacolo e ricchezze del territorio: promuove e favorisce lo sviluppo, la diffusione e la valorizzazione delle attività culturali in collaborazione con enti locali e con organismi, istituti, associazioni o cooperative senza scopo di lucro operanti nel territorio regionale.
  • Legge Regionale 7 aprile 1994, n. 15 - Istria e Dalmazia: intende contribuire concretamente al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta presente nell'Istria e nella Dalmazia.

Finanziamenti nazionali

Fondi complementari ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei

Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) (ex-Fondo per le Aree Sottoutilizzate - FAS), rappresenta lo strumento che concentra e dà unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi a finanziamento nazionale finalizzati a promuovere lo sviluppo economico, favorire la coesione sociale, favorire il riequilibrio territoriale del paese, diminuire differenze economiche tra diverse aree territoriali, favorire maggiore uguaglianza sociale.

La dotazione finanziaria del FSC è pluriennale al pari della programmazione dei Fondi strutturali europei. Per il ciclo di programmazione 2021-2027 il Fondo è stato rifinanziato per 73,5 miliardi di euro attraverso la Legge di Bilancio 2021.

Maggiori informazioni

Fondi di Ateneo per la ricerca

L'Università Ca’ Foscari Venezia stanzia annualmente fondi propri di ricerca attraverso il FSRI - Fondo di supporto alle attività di ricerca e internazionalizzazione,  che finanzia in tutto o in parte iniziative strategiche per l’Ateneo. Il Piano annuale delle attività è deliberato dagli organi di Ateneo e la sua realizzazione è presidiata dall'Area Ricerca.

Last update: 14/02/2024