Primi piani

Leonardo Puppulin
Chimica fisica

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca. 
Svelare nuovi materiali e le loro proprietà utilizzando tecniche spettroscopiche e di imaging su scala nanometrica. Se dovessi riassumerli in una frase, questa sarebbe quella che meglio rappresenta i miei interessi scientifici. Il mio ambito di ricerca e la mia attività didattica si estendono principalmente tra la scienza dei materiali e la chimico-fisica. Durante il mio percorso accademico tra il Giappone e l’Italia ho avuto la fortuna di utilizzare tecniche sperimentali avanzate per l'analisi di diverse tipologie di materiali su scala micrometrica e nanometrica, quali le microscopie a scansione di sonda, la microscopia elettronica e la spettroscopia Raman. 

Qual è stato il suo percorso accademico?
Dopo aver conseguito il diploma di laurea in Ingegneria dei Materiali all’Università degli Studi di Trieste, ho vinto un assegno di ricerca CNR all’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici di Faenza. I risultati ottenuti dalle collaborazioni con università giapponesi mi hanno permesso di ricevere una borsa di studio al Kyoto Institute of Technology e di conseguire il dottorato in Biomateriali. Successivamente ho continuato l’attività scientifica come ricercatore postdoc, sviluppando tecniche avanzate di spettroscopia Raman e microscopia a forza atomica. A seguito dei risultati scientifici ottenuti alla Kyoto Prefectural University of Medicine e al Nano Life Science Institute della Kanazawa University, ho recentemente vinto una posizione di ricercatore all’Università Ca’ Foscari di Venezia. 

Le soddisfazioni professionali più grandi?
Certamente una delle soddisfazioni professionali più grandi è rappresentata dal fatto che i miei risultati scientifici più apprezzati dalla comunità scientifica internazionale sono arrivati al culmine di progetti di ricerca che ho fortemente voluto e perseguito, diventandone il responsabile scientifico. Inoltre, specialmente durante gli ultimi anni trascorsi in Giappone e dopo il mio ritorno in Italia, ho avuto la fortuna di incrociare e condividere il percorso accademico con colleghi che hanno stimolato, incoraggiato e supportato la mia crescita professionale. L’aver instaurato e consolidato rapporti di lavoro proficui con questi colleghi rappresenta un altro motivo di soddisfazione, che trascende la sfera puramente professionale e per questo lo considero molto appagante.

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca?
Il fare ricerca lo identifico con l’utilizzare e contemporaneamente approfondire le proprie conoscenze per capire e spiegare quei fenomeni della natura che non hanno ancora trovato una definizione univoca ed esaustiva. L’insegnamento lo vedo non solo come il condividere quello che si è appreso dallo studio e dalla ricerca, ma anche il trasmettere le proprie esperienze di vita e quei valori che si ritengono fondamentali sia nella vita quotidiana che nella professione. 

Last update: 17/04/2024