Primi piani

Sona Haroutyunian
Armenistica, caucasologia, mongolistica e turcologia

Che cosa insegna a Ca’ Foscari? Quali sono i Suoi principali interessi di ricerca? Qual è stato il suo percorso accademico?
Insegno corsi di Lingua armena e di Traduzione teorica. I miei principali interessi di ricerca vertono sulla linguistica, con un riferimento particolare alla sintassi dell’armeno, sulla traduzione interlinguistica e culturale, sulla fortuna di Dante nel mondo armeno e sulla letteratura della diaspora.
Mi sono laureata in filologia e traduzione presso l’Università Statale di Yerevan (YSU), in Armenia. Durante i miei studi universitari, più precisamente nel 1994, ho avuto modo di venire a Venezia come studente in scambio del primo accordo mai firmato tra YSU e Ca' Foscari, dopodiché sono ritornata a Yerevan per laurearmi. Non avrei potuto immaginare che anni dopo avrei conseguito un dottorato proprio presso l’Ateneo Veneziano e avrei cominciato con la docenza. Nel frattempo ho fatto vari visiting professorships, principalmente negli Stati Uniti. 

Che cosa L’ha portata a intraprendere la strada della ricerca? Che cosa L’appassiona di più del suo ambito di studi? 
Mi sono occupata sempre di traduzione, da quando avevo 15 anni. Nella fase iniziale mi occupavo della traduzione pratica. Successivamente ho cominciato occuparmi anche della teoria. La mia tesi di laurea verteva sulle traduzioni armene di Shakespeare, in seguito sono passata a studiare le scuole armene di traduzione, con un riferimento particolare alla Scuola di traduzione della Congregazione armena Mechitarista nata proprio a Venezia. Fu in quella fase che iniziai a studiare le traduzioni armene della Divina Commedia, scoprendo che l’armeno fu la prima lingua orientale in cui fu tradotta la Commedia alla fine dell’Ottocento. È di questo tema che mi sono occupata nel mio dottorato, con un focus particolare sulla trasposizione del sistema verbale di Dante nelle traduzioni armene. In questi ultimi anni mi sto occupando anche della letteratura della diaspora.
Mi appassiona molto il fatto di poter fare ricerca nell’ambiente veneziano, dove gli armeni vivono da secoli, dove è presente una delle biblioteche armene più importanti nel mondo, quella di San Lazzaro, dove è nato anche “Dante armeno”. 

Che cosa significa, per Lei, insegnare all’università?
Per me insegnare all’università vuol dire avere un grande onore ma anche una grande responsabilità. Mi piace molto essere in contatto con gli studenti, organizzare eventi con la loro partecipazione e fare ricerca in stretta collaborazione con i colleghi.

Lei lavora in un dipartimento che si occupa di mondi extraeuropei: che cosa vuol dire, per Lei, occuparsi di diversità culturale in una realtà globale sempre più interconnessa?
Sono nata in Armenia e successivamente mi sono trasferita in Italia. Ho viaggiato anche molto per motivi di ricerca. A volte mi sembra di trovarmi in quel “Third space” di cui parla Bhabha e capisco personalmente cosa voglia dire essere una “Translated (wo)man” – per usare la definizione di Rushdie. Partendo dalla prospettiva personale, ho a cuore sia la collaborazione con i colleghi italiani che non, che a loro volta sono portatori di altre culture. Proprio su questa scia tre anni fa io e il collega Miccoli abbiamo lanciato il ciclo di seminari “Orienti Migranti: tra letteratura e traduzione”, che ha visto la partecipazione di molti colleghi del nostro dipartimento ma anche dei dipartimenti DSLCC e DSU e visiting professors di università straniere. E quindi, a proposito di “diversità culturale in una realtà globale sempre più interconnessa”, abbiamo potuto notare che tra Armenia e Giappone, India e Israele, America Latina e Iran, Cina e mondo arabo, ecc. alla fine c’è un filo comune, che attraversa queste realtà che possono sembrare così diverse, ma che in realtà si accomunano quando parliamo dell’espressione letteraria dell’esperienza individuale del migrante. Infine, è curioso notare che concetti come “third space”, “translated wo/men” o “traduzione culturale” sono temi che appassionano anche i nostri studenti. 

Last update: 27/02/2024