Primi piani

Andrea Drocco
Lingue e letterature moderne del subcontinente indiano

Che cosa insegna a Ca’ Foscari? Quali sono i Suoi principali interessi di ricerca? Qual è stato il suo percorso accademico?
A Ca' Foscari insegno Linguistica indo-aria e Lingua hindi per il Corso di laurea triennale (Lingue, culture e società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea) e Lingue, Identità e Confini in Sud Asia per il Corso di laurea magistrale (Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa Mediterranea). I miei principali interessi di ricerca sono la linguistica diacronica delle lingue indo-arie moderne del subcontinente indiano, con particolare riferimento all'evoluzione della marcatura di caso morfosintattica degli argomenti principali della frase. Dopo la laurea in Lingue e Letterature straniere moderne (indirizzo orientale) e dopo il dottorato di ricerca in Indologia e tibetologia, entrambi svolti a Torino, ho insegnato Lingua hindi come docente a contratto prima all'Università di Torino e poi a all'Università Ca' Foscari di Venezia.

Che cosa L’ha portata a intraprendere la strada della ricerca? Che cosa L’appassiona di più del suo ambito di studi? 
Indubbiamente la voglia di soddisfare la mia voglia di sapere, di conoscenza in quelli che appunto sono i miei ambiti di studio. Di questi ultimi, più precisamente della Linguistica indo-aria, ciò che mi appassiona di più è lo studio, a partire dalle lingue indo-arie antiche e moderne, delle conseguenze del loro contatto linguistico avvenuto, nel corso della storia, con le altre lingue presenti in Asia meridionale, in alcuni casi appartenenti a famiglie linguistiche differenti.

Che cosa significa, per Lei, insegnare all’università?
Per me insegnare all'università significa innanzitutto avere la possibilità di far apprendere ai giovani ciò che sono le discipline che tanto mi appassionano, questo perché il processo di apprendimento di questi giovani non è mai per me un processo a senso unico. Infatti, è mia profonda convinzione che la vita universitaria permetta a noi docenti di ricevere continui stimoli dai giovani studenti che in molti casi saranno poi i nostri futuri giovani ricercatori e studiosi.

Lei lavora in un dipartimento che si occupa di mondi extraeuropei: che cosa vuol dire, per Lei, occuparsi di diversità culturale in una realtà globale sempre più interconnessa?
Ritengo che studiare, occuparsi di e quindi frequentare mondi extraeuropei, nel mio caso i Paesi del subcontinente indiano, sia veramente un privilegio, giacché mi ha offerto e continua a offrirmi la possibilità di studiare casi dove il multilinguismo, la convivenza di culture e civiltà diverse nella stessa area geografica, nella maggior parte dei casi anche all'interno degli stessi spazi urbani, fa parte della storia secolare di tali Paesi. Essi risultano essere pertanto un proficuo campo di indagine, la cui esplorazione, analisi, in taluni casi, è soltanto all'inizio.

Last update: 27/02/2024