La nostra storia

Il Dipartimento di Filosofia e Conservazione dei Beni Culturali nasce nel 2011 dalla fusione del Dipartimento di Filosofia con quello di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol" in applicazione della legge di riforma 240/2010.

Ma la storia dei due dipartimenti ha radici molto più lontane.

Fondati nel 1984 (in attuazione delle direttive del D.P.R. 382/1980) essi assorbirono gli Istituti di Filosofia e di Discipline artistiche costituiti nel 1970 presso la neonata Facoltà di Lettere e Filosofia (1969).

La finalità delle nuove strutture dipartimentali era quella di riunire studiosi di discipline affini, anche provenienti dalle diverse Facoltà dell’Ateneo, per favorire scambi e confronti e sviluppare e coordinare al meglio progetti di ricerca, in piena autonomia amministrativa, finanziaria e organizzativa (i dipartimenti dispongono di un proprio bilancio e sono gestiti da organi propri come il Direttore, il Consiglio, la Giunta).

L’organizzazione della didattica rimase a carico delle Facoltà; molti anni dopo, con la legge 240/2010 e la conseguente abolizione delle Facoltà, la competenza sulla didattica sarà trasferita anch’essa ai dipartimenti.

L’Istituto di Filosofia comincia ad assumere una sua fisionomia precisa, imperniata sulla centralità della filosofia teoretica, a partire dal 1970, con l’arrivo a Venezia di Emanuele Severino, proveniente dalla Cattolica di Milano, una delle voci più significative della filosofia italiana del secondo Novecento. Ne resterà ininterrottamente Direttore fino alla sua trasformazione nel Dipartimento di Filosofia e Teoria della Scienze e anche oltre. Assieme a lui arrivano da Milano i suoi allievi, quelli della prima generazione (Ruggiu, Vigna, Ruggenini, Galimberti, Natali, Petterlini) e di quella successiva (Valent, Sciuto, Tarca, Lentini). In quegli anni Venezia diventa un polo significativo della filosofia italiana non solo per la forza con cui il pensiero di Severino si impone all’attenzione pubblica, ma anche perché i suoi allievi maturano negli anni successivi posizioni originali, talvolta divergenti rispetto al maestro. La trasformazione del vecchio Istituto nel Dipartimento, in cui la filosofia appare accanto alle scienze, è dovuta anche alla significativa presenza delle scienze umane (psicologia e pedagogia in particolare) e, a partire dagli anni Ottanta, entrano nuovi docenti di formazione e orientamento filosofico differente, così che il Dipartimento assume sempre più una caratterizzazione pluralista. Severino rimarrà direttore del Dipartimento per tutti gli anni Ottanta, seguito poi dalle successive direzioni di Vigna, Ruggenini, Valent, Cortella, Ruggiu e infine Perissinotto, quando avviene la fusione col Dipartimento di Storia e critica delle arti.

L’ambito storico artistico ha conosciuto, dall’inizio, una maggiore pluralità di interessi e percorsi. Presso l’Istituto di Discipline artistiche, dal 1974 sotto la direzione di Giuseppe Mazzariol (cui il Dipartimento sarà intitolato dopo la sua morte nel 1989 e fino al 2010) si avvia una vicenda originale, che ha lasciato un segno profondo, tuttora assai vivo, nell’ambiente accademico e che si distingue per una didattica innovativa che permetteva agli studenti di incontrare artisti emergenti e affermati anche nel panorama internazionale con la contestuale organizzazione di piccole mostre, per la profonda permeabilità con l’ambiente culturale veneziano e con le sue istituzioni, per il rifiuto della distinzione tra arti maggiori e minori  e l'attivazione di un fecondo scambio tra arti visive, arti performative e la storia della musica. Al momento della sua istituzione il Dipartimento di Storia e Critica delle Arti poteva contare su studiosi come Terisio Pignatti (storia dell’arte moderna), Wladimiro Dorigo (storia dell’arte medievale), Giovanni Morelli (storia della musica), Nicola Mangini (storia del teatro) ai quali si aggiungeranno Renato Polacco, Paola Rossi, Vincenzo Fontana, Emanuele Mattaliano, Fernando Mazzocca, Fabrizio Borin, Carmelo Alberti. Negli anni successivi altri docenti entrarono nel dipartimento: Lionello Puppi, Giuseppe Maria Pilo, Ennio Concina, Nico Stringa, Giuseppe Barbieri, Augusto Gentili, e ancora, a seguito della chiusura dell'Istituto di Storia dell’Arte della Facoltà di Lingue, Paolo Puppa (storia del teatro), Giuseppina Dal Canton (storia dell’arte contemporanea).

Dopo Giuseppe Mazzariol si sono avvicendati nel ruolo di direttore Fontana, Dorigo, Puppi, Concina, Puppa, Barbieri.

Il nuovo dipartimento di Filosofia e Beni Culturali ha accolto docenti impegnati su ulteriori ambiti (l'arte russa, la cinematografia americana e orientale, scienze sociali) ed è stato diretto da Luigi Perissinotto, Giuseppe Barbieri ed ora da Giovanni Maria Fara.

Negli ultimi anni il corpo docente si è ulteriormente ampliato e sono state sviluppate numerose ulteriori linee di ricerca, sostenute da rilevanti finanziamenti europei.

Last update: 30/09/2025