Scopri il patrimonio bibliotecario

Per valorizzare il patrimonio librario di Ca' Foscari, esponiamo periodicamente negli spazi dell'Ateneo alcuni materiali di particolare rilevanza.
Alcuni documenti nelle teche al piano terra della sede centrale di Ca’ Foscari, una delle tappe del Ca' Foscari Tour, raccontano la storia dell'Ateneo attraverso prospettive originali. Altri materiali rari o particolari, raccolti tra gli scaffali delle nostre collezioni, sono esposti in spazi dedicati all'interno delle biblioteche a cura del Sistema Bibliotecario di Ateneo.

Casanova, il mestiere di mercante, l’economia politica 
2 dicembre 2025 - 31 gennaio 2026

Esposizione a cura del Fondo Storico, con la revisione scientifica di Giovanni Favero e Antonio Trampus.

DoveBEC ingresso/piano terra
Orari: visitabile negli orari di apertura della biblioteca (dal lunedì al venerdì: 9.00-22.00, sabato: 9.00-21.00)

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“Voi dunque, che volete far il mestiere di mercante, imparate a farlo con le leggi civili dell’onestà”

Casanova economista e non solo seduttore? Non è un'idea così strana. Ne parlano già nel 1922, sorseggiando un tè a Genova, Lloyd George, primo ministro inglese, e Meuccio Ruini, già Sottosegretario all'Industria e futuro Presidente del Senato. È in corso la conferenza internazionale che deve sancire la ricostruzione e il ritorno al gold standard, e la conversazione cade su John Law, discusso finanziere del Settecento morto esule a Venezia, e Giacomo Casanova, avventuriero nel mondo del denaro, della finanza e del commercio. Perché il veneziano, al di là della sua notorietà postuma di libertino impenitente, cerca in vita la fama soprattutto come scrittore: di filosofia, letteratura, storia e - appunto - di commercio come fondamento dell'economia. 

La mostra prende spunto da una lettera di Casanova al nipote in cui si formula l'invito a seguire "le leggi civili dell'onestà". Tale raccomandazione costituisce l'occasione per collegare il pensiero economico di Casanova, espresso anche in un manoscritto inedito sull'usura e sui mezzi per estirparla, al dibattito dell'epoca sui comportamenti economici. Questo è documentato nei numerosi testi collezionati da Giacomo Luzzatti e Renato Manzato, entrambi docenti nella Scuola superiore di commercio di Ca' Foscari, alla cui biblioteca li donarono.

La posizione di Casanova appare molto tradizionale e vicina alla condanna ecclesiastica del prestito a interesse, identificato tout court con l'usura stessa. Contemporaneamente invece posizioni più aperte alla funzione virtuosa esercitata dal credito venivano avanzate e discusse nel contesto illuminista. Se è vero quindi che libertinismo e libertà politiche ed economiche potevano viaggiare assieme nelle casse di libri proibiti distribuiti in tutta Europa, il libertino Casanova rimase invece per tutta la vita un conservatore ostile alle nuove idee fatte proprie dai philosophes. (Giovanni Favero e Antonio Trampus)

Teca 1: Giacomo Casanova  
Venezia, 2 aprile 1725 - Duchcov, 4 giugno 1798

Poliedrica figura del Settecento, dopo una vita di avventure straordinarie, narrate nelle sue Memorie (per approfondire si veda ad esempio il catalogo Traduzioni, traduttori e adattamenti di Casanova, 2025), allo scoccare dei sessant'anni, nel 1785, si ritira come ospite del conte di Waldstein nel castello di Dux (attuale Duchcov, presso Teplice in Boemia) dove, con l’incarico di bibliotecario, Giacomo Casanova trascorse i suoi ultimi anni di vita.

Proponiamo qui un’illustrazione del Casanova bibliotecario contenuta nell’edizione del 1911 curata da Salvatore di Giacomo e pubblicata a Milano da Alfieri e Lacroix: "Historia della mia fuga dalle prigioni della Republica di Venezia dette li Piombi".  Proprio a questo periodo di “ritiro” presso la residenza dei Waldstein, risale la lettera qui riprodotta in fac-simile. 

Casanova bibliotecario a Duchcov, tav. inserita a p.176 dell’Historia della mia fuga dalle prigioni della Republica di Venezia dette "li Piombi", Milano 1911 - copia conservata in VT_BAUM_MO CAS I 7

Questa lettera è uno dei più recenti ritrovamenti autografi di Giacomo Casanova, avvenuta nella primavera del 2021 (Money matters: the discovery of an unpublished letter by Giacomo Casanova).
La lettera di Giacomo Casanova è stata rinvenuta incollata sul primo foglio di uno dei 5 volumi contenenti i 10 tomi dei Mémoires, edizione J. P. Méline Libraire-Editeur, Bruxelles, 1833 custoditi nella Crewe Collection, presso la Wren Library del Trinity College a Cambridge.

La lettera di 3 pagine è inviata dal castello di Dux, il 2 dicembre 1791, da Giacomo Casanova al nipote Carlo che cerca di ottenere dallo zio dei soldi. Nella lettera al nipote, l’ormai anziano Giacomo Casanova, si erge a saggio e scrive: Voi dunque, che volete far il mestiere di mercante, imparate a farlo con le leggi civili dell’onestà.

Da uomo del Settecento quale è, Giacomo Casanova in una lettera dove si parla di prestito di denaro richiama le “leggi civili dell’onestà”. Non è questa la sede dove approfondire a quali intellettuali si ispirasse Giacomo Casanova e su quali testi si fondasse la sua personale visione del commercio e delle leggi civili dell’onestà, ma possiamo affermare che egli avesse una posizione ancora conservatrice e appiattita sulla condanna papale dell’usura. 

Lettera di Giacomo Casanova al nipote Carlo, 2 dicembre 1791 - Crewe Collection, Library of Trinity College (MSPB/27)

Prova dell’interesse di Casanova per le questioni economiche e morali legate al credito è il manoscritto inedito dedicato a Giuseppe II imperatore (1741-1790): Lucubration sur l'usure et les moyens de la détruire, sans la commettre à des comminatoires. Questo manoscritto, qui in facsimile (fonte gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France), ma integralmente consultabile in Gallica (il portale dei documenti digitalizzati della Bibliotéque nationale de France, BnF) rientra nelle oltre 3700 carte manoscritte facenti parte del Fondo Casanova acquisito dalla Biblioteca nazionale francese nel 2010 e non gode ancora di un’edizione critica in lingua originale e nemmeno di una traduzione italiana.

'Lucubration sur l'usure...' - copia conservata alla Bibliothèque Nationale de France, Fonds Casanova, NAF 28604 (13)

Del resto il volto economista di Casanova è assai poco studiato: nella bibliografia italiana possiamo annoverare un solo autore che si è interessato al tema: Meuccio Ruini (1877-1970), un grande protagonista del Novecento italiano, primo presidente del consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ministro e presidente del Senato.

Nel 1932  con lo pseudonimo di Carlo Meucci, l'economista e politico diede alle stampe con Mondadori Casanova finanziere. Avventure di denaro e d’amore. Più tardi nel 1969 il testo sarà leggermente rivisto e uscirà per i tipi di Giuffrè in una raccolta parte degli Scritti di Meuccio Ruini: Avventure e avventurieri della finanza: Law e Casanova (qui in mostra).

Questi materiali casanovıanı ci immergono in un tempo dove il prestito di denaro era un tema “caldo” e il mestiere di mercante si intreccia con la visione illuminista del “doux commerce”. 

Meuccio Ruini, Avventure ed avventurieri della finanza (Law e Casanova), Giuffrè, Milano, 1969 - copia conservata in BEC, STOECO 1 T 34

I libri esposti nelle seguenti teche dunque, non sono solo testimonianza dei tempi del Casanova ma sono anche tracce degli interessi e degli studi operati nella Regia Scuola Superiore di Commercio di Ca’ Foscari che, per mandato, fin dalla fondazione, si è interessata non solo all’economia e al commercio nell’hic et nunc ma ha posto le basi per una comprensione dell’evolversi del pensiero sul mondo e soprattutto  sull’homo oeconomicus.

Teca 2: L'usura e il prestito di denaro  
Un problema morale

La polemica riguardo l’usura e il prestito fu questione che sul finire del Seicento si riaccese proprio in concomitanza con i cambiamenti economico sociali che stavano verificandosi.

Nella mostra sono esposti due volumi di inizio Settecento che trattano il problema da un punto di vista teologico-morale:
- Trattato dell'usura, opera utilissima a tutti i cristiani, ma principalmente a' mercanti, ed a' negozianti…: sotto lo pseudonimo di Chanteresme si cela il filosofo giansenista Pierre Nicole (Chartres 1625 - Parigi 1695) che da buon polemista prende parte a fine del '600 al dibattito sul prestito di denaro schierandosi dalla parte di chi condanna l’usura e la ritiene un peccato tout-court;
Dell'impiego del danaro libri tre: quest'opera di Scipione Maffei rappresenta un contributo di spicco all'annoso dibattito sull'usura, in cui l'autore dichiara lecito l'interesse sui prestiti al fine di favorire una più ampia circolazione della moneta. Maffei si fa portavoce di tesi favorevoli a imporre minori vincoli di natura religiosa al comportamento economico proprie dei paesi protestanti. L'opera riaprì una significativa polemica economico-teologica. La prima edizione, pubblicata a Verona nel 1744, fu condannata dalle autorità ecclesiastiche, che ne ordinarono il ritiro. In risposta a questo esito infelice, la presente edizione romana del 1746 include una lettera di Maffei a papa Benedetto XIV, in cui l'autore assume una posizione più morbida sull'argomento, pur mantenendo salde le sue tesi principali.

In entrambi questi volumi è aggiunta in appendice l’enciclica Vix Pervenit di Benedetto XIV intorno alle usure promulgata il 1° novembre 1745.

Enciclica 'Vix Pervenit' (intorno alle usure) di Benedetto XIV, promulgata il 1° novembre 1745 - immagine tratta dal 'Trattato dell’usura', 1756, p. 159
Trattato dell'usura, 1756 - copia conservata in Fondo Storico, Luzzatti 2619
Scipione Maffei, Dell'impiego del danaro libri tre. Alla santità di nostro signore Benedetto decimoquarto [...] nella stamperia di Giambatista Bernabò, e Giuseppe Lazzarini, 1746 - copia conservata in Fondo Storico, Luzzatti 518

Entrambi i libri di questa teca provengono dal dono della biblioteca di  Giacomo Luzzatti (1851 - 1927) uno dei primi studenti di Ca’ Foscari, allievo di Luigi Bodio che si diplomò alla Regia Scuola Superiore di Commercio nel 1874. Dal 1907 fu docente nella stessa Scuola insegnando statistica teoretica, statistica, statistica metodologica, demografia e statistica economica fino al 1925. Il Fondo Giacomo Luzzatti è costituito da quasi 5000 volumi. 

In Phaidra nel Bollettino antichi Studenti n.91 (aprile- settembre 1927) si può leggere oltre che l’elogio funebre anche della donazione della biblioteca da parte del figlio, Luzzatti Giovanni, alla Regia Scuola cafoscarina.

Il Fondo Giacomo Luzzatto

Teca 3: Il pensiero economico moderno

A metà del Settecento ormai i tempi sono maturi e, se pur da ambienti differenti, iniziano a circolare le prime teorie empiriche e funzionali sull’economia slegata da una visione teologica e morale.
In questa teca sono esposte le opere di due pionieri dell’economia politica.

Il primo dei due autori è Richard Cantillon (1680-1734), banchiere di origine irlandese ma che operò per lo più in Francia, e passato alla storia proprio grazie al trattato qui in mostra Essai sur la nature du commerce en général, scritto intorno al 1730-34. Il saggio, circolato dapprima manoscritto e pubblicato da Marquis de Mirabeau nel 1755, rivoluzionò il dibattito sull'usura, spostandolo da una questione morale e teologica a una puramente economica. L'autore definisce infatti l'interesse come il prezzo del denaro determinato da domanda e offerta, e come un giusto compenso per il rischio e l'incertezza assunti dal prestatore. Chatillon fu il primo inoltre a introdurre il concetto di "imprenditore" identificandolo come colui che acquista beni a prezzi certi per rivenderli a prezzi incerti, assumendosi così il rischio insito nell'attività commerciale.

L'edizione qui esposta è del 1767 e rappresenta non solo la prima traduzione in italiano, ma in assoluto la prima traduzione in qualsiasi lingua di questo fondamentale testo di teoria economica.
È interessante notare come sul frontespizio l'autore non venisse esplicitato, ma l'opera fosse attribuita a un generico "Autore inglese".
Il curatore di questa storica prima edizione fu Giovanni Francesco Scottoni, poliedrica figura di frate, anticlericale, riformatore e agronomo originario di Bassano, di cui si hanno notizie frammentarie. La stampa fu affidata al tipografo Carlo Palese. Nonostante il suo primato, questa prima traduzione italiana ebbe una circolazione mediocre e cadde in gran parte nell'oblio per lungo tempo. La sua riscoperta e la rivalutazione del pensiero di Cantillon si devono in gran parte all'economista William Stanley Jevons verso la fine del XIX secolo.

Richard Cantillon, Saggio sulla Natura del Commercio in Generale, [Venezia], 1767 - copia conservata in Fondo Storico, ANTICHI 11.F.14

La seconda opera esposta è De l'esprit des loix di Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu (1689-1755), filosofo, giurista e storico francese.
Un concetto chiave nel trattato Lo spirito delle leggi (De l'esprit des lois), pubblicato anonimo a Ginevra nel 1748 è il "doux commerce" (letteralmente "dolce commercio"), una teoria che può ben riassumersi nella famosa frase estratta dal primo capitolo del libro XX: «ovunque si trovano dolci costumi, regna il commercio; e che ovunque regna il commercio, si trovano dolci costumi». Secondo questa teoria, il commercio rende le persone meno violente e propense a comportamenti irrazionali. 

L'edizione qui esposta è una delle tante “nuove edizioni” che seguirono alla prima edizione del 1748 stampata a Ginevra dagli editori Barrillot et fils. senza indicazioni di autore. Per la storia editoriale di questo trattato si veda Cecil Patrick Courtney ., Montesquieu et les imprimeurs de L’Esprit des lois (1748-1758), in L'écrivain et l'imprimeur a cura di Alain Riffaud, 2010 (pp. 193-216).

Inserito nell'Indice dei Libri Proibiti fin dal 1751, pubblicando De l’Esprit des loix nel 1764 lo stampatore “itinerante” Claude Philibert sfidava la censura e si poneva tra gli editori “filosofici” illuminati. La doppia indicazione geografica “Copenhague ; Geneve” era tipica delle strategie dell’epoca: è molto probabile che la stampa vera e propria avvenisse a Ginevra, ma la menzione di Copenaghen serviva a conferire un’aria di ufficialità poiché l’editore aveva ottenuto un privilegio reale per operare nella capitale danese tra il 1759 e il 1766.

Montesquieu, De l'esprit des loix. 1. - Nouvelle édition, Copenhague : Claude Philibert ; Geneve, 1764 - copia conservata in Fondo Storico, Manzato 1116
Busto bronzeo di Renato Manzato

I libri di questa teca provengono rispettivamente da il nucleo centrale del Fondo Storico e dal Dono Renato Manzato.

Il Dono Renato Manzato consiste in oltre 1200 volumi di diritto e alcune edizioni antiche, tra cui l'edizione qui esposta De l’esprit des loix del 1764. La donazione venne fatta direttamente dallo stesso docente nel momento del ritiro dall’insegnamento. L’avvocato Manzato (1843-1925) infatti insegnò diritto civile, procedura civile e diritto costituzionale e internazionale dal 1873 al 1912.
Al primo piano di Ca’ Foscari è collocato un busto bronzeo con dedica: «Questa Scuola / ricorda e ricambia / l’amore consacratole / da / Renato Manzato / maestro di diritto / e ne affida il purissimo nome / alla sua Venezia / per volontà di discepoli colleghi amici / n. 1843 m. 1925» (sottoscritto E. Trevese, 1931).

Riferimenti bibliografici

Ringraziamenti

Si ringrazia la biblioteca del Trinity College di Cambridge per la concessione all’uso delle immagini digitali della lettera casanoviana e in particolare: Anne McLaughin (Digitisation Services Manager) per la paziente collaborazione nell’assistenza a distanza per la realizzazione del fac-simile e Maria Giovanna De Simone (Rare Books Cataloguer) a cui si deve il ritrovamento della lettera.

Si ringraziano inoltre per l’assistenza nella curatela delle immagini e del testo i volontari del Servizio Civile: Eleonora Pepe e Samuel Entiani (2024-25) e Claudia Bonato, Filippo Rossit, Samanta Zeneli (2025-26).

Esposizioni precedenti

Tutte le esposizioni curate da Fondo storico sono archiviate e consultabili, anche con eventuali materiali d'approfondimento, in Phaidra.

Studiare a Vienna a inizio Novecento. Libri e documenti dei Fondi Antonio Morassi (25 settembre - 30 novembre 2024)

Mostra sulla Fototeca e l'archivio di studio di Antonio Morassi.

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Esposizione dedicata alla biblioteca personale di Aldo Camerino.

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Last update: 10/12/2025