Vittorio Gasparini

Luogo di nascita: Ambivere (Bergamo)
Data di nascita: 30/07/1913
Figlio di: Angelo e Alessandra Vitali
Matricola: 6649
Data di immatricolazione: 21/09/1931
Facoltà: Scienze Economiche e Commerciali
Corso di laurea: Economia e Commercio
Laureato in data: 6/3/1936
Titolo della tesi: La concorrenza illecita
Collocazione della tesi: ASCF, Archivio Gasparini
   
Caduto nella: Seconda guerra mondiale 1939-1945
Luogo di morte: Milano, Piazzale Loreto
Data di morte: 10/08/1944
Decorazioni: medaglia di bronzo al valor militare; medaglia d’oro al valor militare alla memoria (25/07/1947)

Note

Vicino ai gruppi politici di orientamento cattolico. Impiegato nella direzione amministrativa del complesso industriale Bombrini Parodi Delfino è esonerato dalla chiamata alle armi. Dopo l'8 settembre '43 presta aiuto nella Resistenza, gestendo un centro radio clandestino. Localizzato e arrestato, viene sottoposto a digiuno totale e interrogatori. Debole e affetto da febbri viene trasferito all'infermeria del carcere. Forze esterne si preparano a farlo scarcerare, quando il 10 agosto '44 i tedeschi decidono di procedere per rappresaglia alla fucilazione di quindici esponenti della resistenza antifascista, tra i quali Gasparini, avvenuta a Piazzale Loreto. Motivazione della Medaglia d’Oro: “Si prestava volontariamente a cooperare con il fronte clandestino di resistenza della Marina militare raccogliendo e inviando preziose informazioni militari, politiche ed economiche… Arrestato dai tedeschi e torturato per più giorni resisteva senza mai tradirsi né rivelare i segreti a lui noti, addossandosi le altrui colpe e riuscendo con ciò a scagionare un compagno che veniva liberato. Condannato a morte veniva barbaramente fucilato in una piazza di Milano, poco discosta dalla propria abitazione. Elevato esempio di indomito coraggio e di incrollabile forza morale, ammirevole figura di ufficiale e di martire che ha coronato la propria esistenza invocando la Patria”. Bibliografia: Angelo Calvi, Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere, Bergamo, Tera Mata Edizioni, 2012. Il nome di Vittorio Gasparini non era presente sulla lapide del Sacrario, e nel 2018 è stato segnalato dalla figlia Angiola che ha anche consegnato all'Archivio alcuni documenti su di lui; nel dicembre 2018 l'Università Ca' Foscari Venezia ha provveduto a far incidere il suo nome sulla lapide.

Collegamenti esterni:

Responsabile della scheda:  Antonella Sattin