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Professione:
Chimico per la diagnostica e la conservazione dei beni culturali
Caratteristiche principali:
Questa figura effettua analisi chimiche e chimico-fisiche sui manufatti che necessitano di interventi di restauro con lo scopo di individuare l’origine e la causa del problema e di determinare le soluzioni da apportare per risolverlo.
Raccoglie i dati necessari, anche attraverso apposite metodologie di analisi, alla redazione di un progetto di restauro e alla scelta della tipologia di interventi da effettuare; realizza materiali innovativi da utilizzare in situazioni ambientali particolari (ambienti salmastri o umidi ecc.) o rispondenti a specifiche esigenze tecniche.
Ambito di impiego:
Trova impiego presso enti pubblici di ricerca, imprese di restauro, laboratori di diagnostica, sovrintendenze per i beni culturali.
Conoscenze e competenze:
Possiede una solida preparazione nella chimica di base e dei materiali, unita ad un’adeguata cultura in campo umanistico, in particolare di storia dell’arte.
Conosce i fondamenti della normativa che regolamenta il settore e le metodologie di analisi più comuni. Ha buona familiarità con i principali software utilizzati nel suo ambito, sa utilizzare con padronanza tutte le metodologie di analisi di cui individua le criticità e i punti di forza ed è in grado di modificare o innovare tali metodologie e di crearne di nuove.
E’ in grado di riconoscere lo stile e il periodo storico del bene culturale su cui interviene ed è dotato di capacità di lavorare in gruppo, di operare in autonomia e consapevolezza. Lo caratterizzano inoltre precisione, buona manualità, senso estetico, curiosità ed interesse per l’arte nelle sue varie forme, capacità di analisi, intuito e deduzione. E’ orientato al problem solving.
Formazione richiesta, uno dei seguenti corsi di laurea:
  • CONSERVATION SCIENCE AND TECHNOLOGY FOR CULTURAL HERITAGE (Laurea Magistrale)

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