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Professione:
Mediatore/Mediatrice culturale museale
Caratteristiche principali:
La figura di mediazione culturale mussale è l'interfaccia fra popolazione e museo: da un lato contribuisce alla democratizzazione dell'accesso alla cultura e ad un'educazione pluralistica, dall'altro valorizza il museo all'interno di una comunità.
Il lavoro del mediatore e della mediatrice culturale di museo è incentrato sulla programmazione, sulle attività, sugli studi, sulla ricerca, sulle valutazioni e sulle pubblicazioni che servono a mettere in contatto il museo, le sue opere, i suoi oggetti e le sue risorse culturali con il suo pubblico attuale o potenziale.
Queste figure concepiscono nuovi modi per conoscere il museo e le sue collezioni. Con il loro agire sottolineano la pertinenza sociale del museo e facilitano non solo l'accesso al suo patrimonio ma anche l'interazione con la sua cultura. Per raggiungere tale obiettivo, collaborano con i diversi settori del museo, ma anche con chi opera nelle reti pedagogiche, culturali, sociali ed economiche
Il contatto tra mediatore/mediatrice e e pubblico dipende varia per durata e tema: può riguardare una sola opera, un unico artista o coinvolgere l’intera tematica della mostra.
Ambito di impiego:
Lavora spesso in libera professione presso i musei, o opera presso cooperative. A volte realizza anche progetti in altre istituzioni, ad esempio nelle scuole.
Conoscenze e competenze:
Possiede una formazione specifica nelle seguenti discipline: Storia dell’Arte, Pedagogia e didattica dell’arte, Pedagogia del patrimonio culturale, Didattica per il museo, Antropologia culturale, Museologia e Storia del collezionismo, Museografia, Estetica, Fenomenologia delle Arti Contemporanee, Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi, Docimologia.
Poiché il presupposto fondamentale della mediazione culturale non è solo l’opera d’arte, ma sono i pubblici, significa che i fruitori dei beni culturali avranno a disposizione una serie di percorsi e attività diversificate e calibrate in base ai propri bisogni, tempistiche, età e deficit fisici o psichici. Per questo, un mediatore culturale deve sì avere una competenza approfondita della Storia dell’Arte, ma anche una preparazione pedagogica relativa alla conoscenza delle differenti metodologie per la didattica e l’educazione museale, buone capacità comunicative e relazionali in grado di dialogare con i differenti visitatori.
Formazione richiesta, uno dei seguenti corsi di laurea:
  • Antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica (Laurea Magistrale)
  • Conservazione e gestione dei beni e delle attività culturali (Laurea)
  • Economia e Gestione delle Arti e delle attività culturali (Laurea Magistrale)
  • Storia delle arti e conservazione dei beni artistici (Laurea Magistrale)

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