DIRITTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO DEI BENI CULTURALI

Anno accademico
2019/2020 Programmi anni precedenti
Titolo corso in inglese
INTERNATIONAL AND EUROPEAN LEGISLATION FOR CULTURAL GOODS
Codice insegnamento
EM3E01 (AF:319477 AR:168758)
Modalità
In presenza
Crediti formativi universitari
6
Livello laurea
Laurea magistrale (DM270)
Settore scientifico disciplinare
IUS/09
Periodo
2° Periodo
Sede
VENEZIA
Il corso affronta le problematiche relative alla protezione del patrimonio culturale - inteso nel suo complesso: beni materiali (immobili e mobili) e espressioni del patrimonio culturale intangibile, a livello europeo e internazionale, in tempo di pace e di guerra. Verranno approfonditi i temi della protezione/salvaguardia e valorizzazione del patrimonio (anche con riferimento all'evoluzione della disciplina di diritto interna), della circolazione e restituzione dei beni culturali in ambito internazionale e (soprattutto) europeo, della diversità culturale, della promozione e valorizzazione delle attività culturali.
Il corso presenta lo scopo di fornire agli studenti l'inquadramento giuridico di base necessario per un Corso di laurea quale EGART, che privilegia i profili dinamico/evolutivi della materia rispetto al tradizionale approccio conservazionista. Ciò rispondendo alle esigenze di:
- valorizzare anche in questo settore l’importanza del diritto internazionale che influenza sempre di più l’ordinamento interno degli Stati. Con riguardo al “modello italiano” di tutela e gestione del patrimonio culturale il riferimento sarà al Codice dei ben culturali e del paesaggio, coordinato e aggiornato con le modifiche legislative più recenti;
- comunicare almeno il profumo delle profonde innovazioni in corso in questo campo, che aprono la strada a ricadute profonde sul piano scientifico valorizzando così anche l’apporto fornito da associazioni e comunità attive a livello territoriale;
- Rendere compiutamente corto, per converso, dell’entrata in gioco, negli ultimi decenni, di entità nuove, in particolare formazioni e gruppi di terrore, capaci di un uso spregiudicato dei beni culturali (in particolare reperti archeologici), situati nei territori sotto il loro controllo.




In una materia la cui disciplina conosce una sempre maggiore internalizzazione, e - per quanto in specifico riguarda circolazione, esportazione, da quest'anno anche importazione dei beni culturali mobili - un profondo processo di "comunitarizzazione", l'attesa non è quella di formare esperti in normative di "altri" ordinamenti, ma professionisti che sappiano utilizzare gli elementi minimi del diritto europeo ed internazionale appresi per orientarsi in un sistema delle fonti che si fa vieppiù complesso, essendo consapevoli della crescente interrelazione tra ordinamenti (nazionale, europeo, internazionale)che il diritto del patrimonio culturale attraversa.




I
Non vi sono prerequisiti vincolanti, tuttavia avendo la gran parte degli studenti del corso di Laurea ha frequentato nel triennio l'esame di legislazione dei beni culturali, si fornirà agli altri un supporto di lavoro fondata sull'utilizzo della U.D. 6 (Il sistema italiano di salvaguardia del patrimonio culturale ).
Parte I. Il bene culturale: origine internazionalistica della nozione; beni culturali e patrimonio culturale. Le Fonti pattizie. Problema del consolidamento o meno di norme consuetudinarie. L'adattamento internazionale. Attori internazionali e ruolo degli individui e delle organizzazioni internazionali non-governative.
Protezione e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile (mobile e immobile, in caso di conflitto ed in tempo di pace. ) La salvaguardia del patrimonio culturale intangibile e la promozione e rispetto della diversità culturale, in ambito internazionale e regionale europeo. La normativa interna e la difficoltà dell'ordinamento italiano ad adattarsi ai nuovi scenari La Convenzione di Faro.
Parte II. Il regime internazionale di circolazione e restituzione dei beni culturali mobili, in tempo di pace e in occasione di conflitti armati. Restituzione fra Stati e restituzione transnazionale: regole internazional-privatistiche. Il regime UE: esportazione nei Paesi terzi, circolazione e restituzione all'interno della UE. Un "terremoto" in arrivo: il nuovo regolamento sulle importazioni nella UE di beni culturali da Paesi terzi. La politica culturale della UE dopo Lisbona (cenni).



Zagato L., Pinton S., Giampieretti M., Lezioni di diritto internazionale ed europeo del patrimonio culturale. Cafoscarina, Venezia, 2019 (in corso di stampa)
Parte III. Zagato L, Vecco M. (a cura di), Le culture dell'Europa, l'Europa della cultura, Milano, 2011(in particolare contributi di Zagato, Cortese, Pedrazzi)

Letture consigliate:
Zagato L, Vecco M. (a cura di), Le culture dell'Europa, l'Europa della cultura, Milano, 2011(in particolare contributi di Zagato, Cortese, Pedrazzi)

Scovazzi T., La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale intangibile, in Scovazzi T., Ubertazzi B., Zagato L. (a cura di) Il patrimonio culturale intangibile nelle sue diverse dimensioni, Giuffre, Milano, 2012, pp. 3-27.
Scovazzi T., Ubertazzi B., Zagato L., Il patrimonio culturale intangibile nelle sue diverse dimensioni (brani concordati con il docente)
Zagato L. (a cura di), Le identita culturali nei nuovi strumenti UNESCO: un approccio nuovo alla costruzione della pace?, Padova, 2008 (saggi concordeati con il docente);
Zagato L., "The Notion of “Heritage Community” in the Council of Europe’s Faro Convention. Its Impact on the European Legal Framework". In AA.VV., Between Imagined Communities and Communities of practice, pp. 141-170 (available at https://www.univerlag.uni-goettingen.de/bitstream/handle/3/isbn-978-3-86395-205-1/GSCP8_adell.pdf?sequence=1&isAllowed=y ).
Zagato L., Vecco M. (a cura di), Citizens of Europe. Culture e diritti, Edizioni Ca' Foscari Digital Publishing, on line at http://virgo.unive.it/ecf-workflow/upload_pdf/SE_3_DIGITALE.pdf .
Zagato L., Pinton S. (a cura di), Cultural Heritage. Scenarios 2015-2017, Ed. Ca+ Foscari Digital Publishing 2017 (saggi concordati con il docente).
L'esame finale sarà in forma orale. A conclusione della parte Prima del Corso (protezione e salvaguardia) sarà peraltro possibile a chi lo voglia sottoporsi ad una prova scritta di accertamento della propria preparazione. Non solo di un eventuale giudizio positivo si terrà conto anche in seguito, ma gli studenti che sostengano tale prova con esiti largamente positivi avranno la possibilità di vedersi alleggeriti di tutta o parte la materia d'esame già superata nella successiva prova orale. Ciò naturalmente ove sostengano l'esame a seguire, nella sessione invernale.



Lale.
Lezione frontale, arricchita da alcuni seminari di approfondimento.
Italiano
Nel corso si farà anche riferimento, in relazione alla questione della identità e differenza culturale, al tema per noi centrale della sostenibilità culturale. Tra le diverse opzioni offerte per la risposta alla domanda finale, che non contengono la voce “sostenibilità culturale”, si è scelta la penultima opzione perché contiene la voce "città e comunità sostenibili".

orale

Questo insegnamento tratta argomenti connessi alla macroarea "Cooperazione internazionale" e concorre alla realizzazione dei relativi obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

Il programma è ancora provvisorio e potrà subire modifiche.
Data ultima modifica programma: 11/12/2019