ETNOLOGIA SP.

Anno accademico
2021/2022 Programmi anni precedenti
Titolo corso in inglese
ETHNOLOGY
Codice insegnamento
FM0075 (AF:345672 AR:187996)
Modalità
In presenza
Crediti formativi universitari
6
Livello laurea
Laurea magistrale (DM270)
Settore scientifico disciplinare
M-DEA/01
Periodo
4° Periodo
Spazio Moodle
Link allo spazio del corso
Il corso conferisce 6 cfu ed è facoltativo per tutti gli indirizzi del Corso di Laurea.
Praticare l'etnografia significa necessariamente manipolare - e, quindi, modificare - le tradizioni ricevute. Questo corso si propone di discutere le sfide contemporanee alla pratica etnografica, senza perdere di vista il rapporto con una storia che, per quanto a volte vorremmo, non possiamo comunque ignorare.
Il corso esamina le condizioni di possibilità del gesto etnografico, anche da un punto di vista storico, al fine di riflettere su alcune delle categorie centrali che lo rendono possibile. Il corso offre anche un'analisi critica della ricerca etnografica, combinando pertanto obiettivi di tipo teorico, storico e pratico.
Il corso è rivolto a studenti del corso di laurea magistrale con qualche precedente nozione di scienze sociali e umane (non necessariamente in campo antropologico o etnologico).
Dal suo periodo di massimo splendore alla fine del diciannovesimo secolo, l'etnologia è stata profondamente associata all'etnografia come principale modalità di raccolta di dati. Questa caratteristica è rimasta più o meno costante per oltre un secolo. Eppure, praticare l'etnografia significa necessariamente manipolare - e, quindi, modificare - le tradizioni ricevute. Gli antropologi/etnologi si muovono in relazione a un canone (un insieme di scritti influenti che determinano il significato di ciò che viene fatto) e al contempo sfidano costantemente quel canone (definendo quindi un “canone di passaggio”).
Due eventi congiunturali recenti stanno profondamente influenzando la disciplina: in primo luogo, il crollo dell'ordine nazionale/imperiale consolidatosi a metà del XX secolo (il cosiddetto "mondo occidentale") ha progressivamente aperto la strada a forme di comunicazione più ecumenica tra diverse tradizioni di ricerca; in secondo luogo, la rivoluzione globale delle comunicazioni ha trasformato la natura dell'evidenza, della scrittura e di ciò che significa essere socialmente presenti.
Per quanto riguarda il primo aspetto, in Europa in particolare, Trumpismo e Brexit hanno scosso le certezze “occidentali” del dopoguerra che, in antropologia, si sono manifestate nell'opposizione simmetrica tra “scienza occidentale” (implicitamente individualistica e razionalista) e “altre conoscenze” (implicitamente collettivistiche e non razionali). Per quanto riguarda il secondo aspetto, il mondo di internet ha influenzato profondamente i nostri modi di agire, determinando effetti significativi per la stessa natura del gesto etnografico. Tutto ciò è stato amplificato dai recenti (ma prevedibilmente duraturi) effetti della pandemia di Covid. Il regime di mobilità globale istituito nel secondo dopoguerra, che ha consentito l'etnografia classica, è oggi profondamente alterato. Inoltre, la recente proliferazione di nuovi meccanismi di controllo – come accade in Cina, Russia o Turchia – è destinata ad avere effetti sempre più rilevanti. In questo contesto, le modalità abituali di “visita etnografica” stanno rapidamente diventando obsolete.
Alla luce di queste considerazioni, questo corso si propone di discutere le sfide contemporanee alla pratica etnografica, senza perdere di vista il rapporto con una storia che, per quanto a volte vorremmo, non possiamo comunque ignorare. Su questo argomento il docente scrive da oltre due decenni. Ogni lezione presenta pertanto un testo del docente in cui si discutono questioni di teoria etnografica affiancato a un altro testo, per lo più di natura storica, che fa da sfondo alla discussione.
28 marzo – ‘Introduzione: L'etnografia come tradizione' si concentra su come il gesto etnografico sia un processo di apprendimento partecipativo che, come tutte le altre tradizioni accademiche, viene reinventato man mano che lo si fa.
29 marzo – ‘Mutualità e lavoro sul campo’ argomenta a favore di un approccio alla natura dell'incontro etnografico che pone l'esistenza prima dell'essenza, e la mutualità dell'incontro prima della polarizzazione ontologica.
30 marzo - Discussione.

4 aprile – ‘Il "noi" dell'antropologia’ sostiene la necessità di superare i presupposti primitivisti e imperialisti di fondo che riguardano l'autoria etnografica. La conferenza sostiene una concezione ecumenica della politica della scienza - ciò che Ernesto de Martino, negli anni '60, chiamava ‘etnocentrismo critico’.
5 aprile – ‘L'intermediazione etnografica’ interroga la natura dell' ‘ethnos’ nell'etnografia alla luce dei dibattiti contemporanei su come prolungare questa tradizione nel futuro. Piuttosto che adottare l'argomento disfattista di Ingold, proponiamo di abbandonare una concezione primitivista dello sforzo etnografico
6 aprile - Discussione

11/12 aprile – ‘Il mare dell'etnografia di Mauss’ parte dalla metafora preferita dal vecchio maestro per il lavoro etnografico (‘l'etnografia è come il mare’) per evidenziare come l'etnografia mobiliza le categorie per l'analisi probatoria.
13 aprile - Discussione

19 aprile – ‘L’etnografia come apprendimento partecipativo’ discute cosa significa ‘partecipare’ dal punto di vista della storia del concetto e del suo ruolo nella ricerca etnografica, così come il modo in cui potrebbe riguardare le concezioni contemporanee della socialità.
20 aprile - Discussione

25/26 aprile - Settimana di lettura.

2 maggio – ‘L’etnografia e il vago' presenta una critica alla luce della ricerca contemporanea dei presupposti rappresentazionisti che normalmente guidano gli approcci alla raccolta di prove.
3 maggio – ‘Sui modi di socialità: Empatia & Compagnia’ discute lei distinti modi di socialità ché influenzano la natura dell'incontro etnografico e come corrispondono a diversi approcci affettivi.
4 maggio - Discussione

9/10 maggio – ‘Conclusione: Etnografia como determinazione’ prolunga la discussione sui modi di socialità e si concentra sul ruolo della determinazione nel lavoro etnografico.

Il corso sarà valutato a partire da (1) partecipazione in aula (30%); 2) tesina finale di 5.000 parole (70%) su uno dei quattro argomenti concordati con il docente e che preveda la lettura attenta della bibliografia di almeno due delle lezioni sopra indicate. La partecipazione in classe avverrà durante la terza lezione di ogni settimana in cui gli studenti dovranno presentare e discutere le letture distribuite.
L’insegnamento è interattivo. Ogni lezione (tranne la prima) verterà su due testi. Agli studenti è richiesta la lettura previa dei materiali. Gli studenti saranno divisi in due o quattro gruppi (a seconda del numero di studenti) e a ogni gruppo verrà chiesto di presentare uno dei testi.
Inglese
Lettura consigliata (pdf's en Moodle):

28 marzo – ‘Introduzione: L'etnografia come tradizione'
• JPC, 2011, ‘Ethnography as Tradition’ Etnográfica 15 (2): 379-407.
• Lave, Jean, 2012, ‘Everyday Life and Learning’ https://youtu.be/FAYs46icCFs

29 marzo – ‘Mutualità e lavoro sul campo’
• JPC. 2013. ‘The two faces of mutuality: contemporary themes in anthropology’ Anthropological Quarterly 86 (1): 257-274.

4 aprile – ‘Il "noi" dell'antropologia’
• JPC. 2018. ‘Towards an Ecumenical Anthropology’ In: Liana Chua and Nayanika Mathur (ed.s) Who are We? Reimagining Alterity and Affinity in Anthropology, pp. 207-231. Oxford: Berghahn.
• De Martino, Ernesto. [1964] 2016. ‘Apocalypse du Tiers Monde et apocalypse européenne’ in G. Charuty, D. Fabre and M. Massenzio (ed.s) La fin du monde: Essai sur les apocalypses culturelles. Paris: EHESS Translations (existe texto italiano).

5 aprile – ‘L'intermediazione etnografica’
• JPC, 2023, ‘Evident Invisibles’, Critique of Anthropology, in print.
• Ingold, T., 2014 That’s enough about ethnography! Hau: Journal of Ethnographic Theory 4 (1): 383–395.

11/12 aprile – ‘Il mare dell'etnografia di Mauss’
• JPC, 2022, ‘Person and Relation as Categories: Mauss’ legacy’ History & Anthropology, accepted, in print.
• Mauss, Marcel, [1938] 1985. ‘A Category of the Human Mind: The Notion of Person; the Notion of Self.’ Trans. W.D. Halls. In: Carrithers, Michael, Steven Collins, and Steven Lukes (ed.s) The Category of the Person: Anthropology, Philosophy, History. Cambridge: Cambridge University Press, 1–25.

19 aprile – ‘L’etnografia come apprendimento partecipativo’
• JPC. 2018. ‘Modes of Participation’ Anthropological Theory 18 (4): 435–455.
• Goffman, Erving. 1956. ‘The Nature of Deference and Demeanor’ American Anthropologist 58 (3): 473-502.

2 maggio – ‘L’etnografia e il vago'
• JPC. 2020. ‘On embracing the vague’ HAU: Journal of Ethnographic Theory 10 (3): 786-799.
• Hardon, A. and E. Sanabria. 2017. ‘Fluid Drugs: Revisiting the Anthropology of Pharmaceuticals’ Annual Review of Anthropology 46: 117–32.

3 maggio – ‘Sui modi di socialità: Empatia & Compagnia’
• JPC. 2022. ‘Company and the mysteries of a dugout canoe’, Journal of the Royal Anthropological Institute 28 (4), in print.
• Wikan, Unni. 1992. ‘Beyond the Words: The Power of Resonance’ American Ethnologist 19 (3): 460-482.

9/10 maggio – ‘Conclusione: Etnografia como determinazione’
• JPC. 2022. ‘The Debate’s Conjuncture: An Introduction’ and ‘Field aporias in Minho (Portugal)’. In: A Debate on Ethnographic Determination: Lisbon EASA 2020, J. Pina-Cabral (ed.), Social Anthropology 30.1: 63–73 and 104–116.
• Taylor, Anne-Christine. 2022. ‘On being carried by the field: the desire for ethnography and its opacities’, idem.
scritto

Questo insegnamento tratta argomenti connessi alla macroarea "Capitale umano, salute, educazione" e concorre alla realizzazione dei relativi obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

Il programma è ancora provvisorio e potrà subire modifiche.
Data ultima modifica programma: 16/03/2022