Arianna CESCHIN

Qualifica
Cultrice della materia
E-mail
arianna.ceschin@unive.it
817565@stud.unive.it
Sito web
www.unive.it/persone/arianna.ceschin (scheda personale)
Struttura
Dipartimento di Studi Umanistici
Sito web struttura: https://www.unive.it/dsu

Arianna Ceschin è giornalista pubblicista, iscritta all'Ordine dei giornalisti del Veneto: si è occupata della stesura di articoli riguardanti tematiche culturali, fatti di cronaca nera e di cronaca politico-amministrativa, per quotidiani e settimanali dell'area trevigiana e veneziana.

Presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia, ricopre il ruolo di Cultrice della materia.

Si è laureata in Lettere nel 2011, presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, con una tesi dal titolo «Il mio amore è la mia arte»: viaggio nel giornalismo di Anna Maria Ortese (relatore: prof.ssa Ilaria Crotti; correlatore: prof. Alberto Zava), analizzando lo stile e lo sguardo giornalistico ortesiano delle due opere Il mare non bagna Napoli (1953) e Silenzio a Milano (1958).

L'interesse per la letteratura contemporanea femminile è proseguito nel corso degli studi magistrali, fino al conseguimento nel 2013 a Ca' Foscari della laurea magistrale in Filologia e letteratura italiana, ottenendo la votazione di 110/110 con lode, grazie all'elaborato «Veder chiaro è sempre stato il mio difetto»: Paola Masino, scrittrice e giornalista del Novecento (relatore: prof.ssa Ilaria Crotti; correlatori: prof.ssa Monica Giachino, dott.ssa Marialuigia Sipione). Il lavoro di tesi magistrale si è posto l'obiettivo di ricostruire il profilo biobibliografico di Paola Masino, con un'attenzione particolare alla narrativa degli anni trenta, e ha richiesto la consultazione delle carte conservate nel Fondo Paola Masino presso l'Archivio del Novecento dell'Università La Sapienza di Roma.

Nel marzo del 2018, inoltre, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica all'Università Ca' Foscari, occupandosi della pubblicistica femminile degli anni quaranta del Novecento, tramite il suo lavoro dal titolo «Preferisco sbagliare tutto ma buttarmi a capofitto»: Paola Masino e la rivista «Mercurio» di Alba de Céspedes, nel quale ha studiato le carte conservate nel Fondo Paola Masino (Archivio del Novecento-Università La Sapienza di Roma) e nel Fondo Alba de Céspedes (Fondazione Mondadori, Milano).

Oltre alle autrici citate, Arianna Ceschin si è occupata anche della biorgrafia e della poetica di Ada Negri e Luce D'Eramo, proseguendo nelle ricerche d'archivio e approfondendo questioni inerenti il concetto di canone, la pubblicistica e la scrittura delle donne. Ha pubblicato saggi in volume e in rivista e partecipato in veste di relatore e organizzatore a convegni accademici svoltisi a Oxford, Columbus, Roma, Perugia, Bergamo, Catania e Venezia.

Collabora con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia nella gestione e programmazione della comunicazione web dipartimentale, attività che affianca al ruolo di copywriter e addetta stampa per il TEDXMontebelluna.

Premi e riconoscimenti

I suoi lavori di saggistica sono stati premiati in occasione delle edizioni 2015 e 2018 del Premio "Elca Ruzzier" - istituito dalla Casa internazionale delle donne di Trieste - e del Premio nazionale "Città di Castello" del 2018.

In ambito giornalistico, nel 2018 ha partecipato al Web Marketing Festival di Rimini, aggiudicandosi il secondo posto con il suo team in occasione dell'hackaton riguardante il tema delle fake news.