Ilaria SICARI
- Qualifica
- Assegnista
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ilaria.sicari@unive.it
- Sito web
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www.unive.it/persone/ilaria.sicari (scheda personale)
- Struttura
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Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati
Sito web struttura: https://www.unive.it/dslcc
Ilaria Sicari è è titolare di una borsa di ricerca post-dottorato Marie Skłodowska/Curie (Horizon Europe 2022, MSCA, PF, Global Fellowship) con il progetto "Transnational Book Diplomacy beyond the Cultural Cold War: Towards a Socio-Cultural History of the Tamizdat", grazie al quale è stata visiting scholar presso il Center for Russian, East European and Eurasian Studies di Stanford (2023-25) e il Leiden University College (2025). Il progetto di ricerca interdisciplinare TAMIZDAT – che combina studi slavi con studi storici e culturali per analizzare la produzione e la circolazione della letteratura clandestina sovietica e dell'Europa orientale nel contesto della cosiddetta Guerra Fredda culturale – è condotto sotto la supervisione di Duccio Basosi (Ca' Foscari), Norman Naimark (Stanford) e Giles Scott-Smith (UC Leiden).
Ilaria ha conseguito la laurea triennale in Lingue e letterature straniere presso l'Università di Bologna (2008), specializzandosi in lingua russa e letterature comparate presso l'ateneo veneziano, dove ha conseguito dapprima la laurea magistrale (2012) e successivamente, sempre nell'ambito degli studi slavistici, il dottorato di ricerca (2017).
Dal 2021 al 2023 è stata assegnista di ricerca post-doc presso l'Università Ca' Foscari di Venezia con un progetto dal titolo "La socializzazione transnazionale dei testi e la formazione dell'identità culturale europea nel contesto della Guerra Fredda: il caso del Tamizdat italiano (1957-1991)". Ilaria è stata professore a contratto di Letteratura russa presso l'Università di Bologna (2022-23) e presso l'Università di Firenze (2018-20), tenendo seminari su Dostoevskij e il populismo russo, nonché corsi – sia per le lauree triennali che magistrali – sulla letteratura del XVIII secolo (Puškin, Gogol', Lermontov), XIX secolo (Gončarov, Dostoevskij, Tolstoj, Čechov) e XX secolo (Achmatova, Zamjatin, Pil'nyak, Solženicyn, Sinjavskij, Daniel', Amal'rik, Ginzburg, Tarsis).
Durante il dottorato, grazie alla borsa di studio Overseas, Ilaria ha svolto attività di ricerca presso la Vysškaja Škola Ekonomiki di Mosca (2015-16), collaborando con il gruppo di ricerca "InterLit" (Internacional'naia literatura, Letteratura Internazionale) sotto la supervisione di E. Zemskova ed E. Ostrovskaja. Dal 2017 al 2018 è stata membro del gruppo di ricerca “La ricezione delle repressioni politiche sovietiche nell’universo culturale franco-italiano (1917-1987)” diretto da C. Pieralli (Università di Firenze) e L. Jurgenson (Università di Parigi-Sorbona). A partire dal 2018 collabora a due progetti di ricerca digitali sul dissenso e la ricezione della letteratura non ufficiale sovietica in Occidente: “Al di qua e al di là della cortina di ferro: cultura del dissenso e definizione di un’identità europea alla fine del XX secolo tra Italia, Francia e URSS (1956-1991)” (Università di Firenze) e coordinato da C. Pieralli e T. Spignoli; e “Banned Books from Russia and Eastern Europe: An Online Archive of Documents (1956-1991)”, diretto da Yasha Klots (Hunter College, CUNY). Dal 2022 collabora con la piattaforma digitale "Voci libere in USSR/Free Voices in the USSR", un progetto scientifico coordinato da C. Pieralli e M. Sabbatini (Università di Pisa) e pubblicato da Firenze University Press, per il quale – oltre ad aver studiato diverse edizioni e case editrici tamizdat – ha curato la sezione dedicata al movimento sovietico per i diritti umani e all'abuso della psichiatria a scopo politico in URSS in epoca chruščëviana e brežneviana.
Dal 2012 Ilaria lavora come traduttrice e interprete consecutiva dal russo e dall'inglese all'italiano, collaborando con diverse istituzioni culturali (Università di Venezia, 2012; Teatro La Fenice, 2013; Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, 2019).
Attualmente i suoi interessi di ricerca spaziano dall'ambito delle letterature comparate, degli studi sulla ricezione e la traduzione, alla storia culturale ed intellettuale sovietica. Nell'ambito degli studi sulla Russia sovietica si occupa di istituzioni letterarie; censura; politiche culturali; produzione, diffusione e ricezione della letteratura non ufficiale in URSS (samizdat) e all'estero (tamizdat).
È membro dell'Associazione Italiana degli Slavisti (AIS), dell'Association for Slavic and East European and Eurasian Studies (ASEES) e dell'American Association of Teachers of Slavic and East European Languages (AATSEEL). È stata membro della British Association for Slavonic and East European Studies (BASEES, 2015-16).
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Ispirata dall'idea del prof. Johannes Haushofer di rendere visibili gli insuccessi, che non vengono mai registrati nei curricula (nonostante siano importanti – sia in termini di tempo che di impatto emotivo – in ogni percorso accademico), ho deciso di pubblicare qui il mio personalissimo CV dei fallimenti:
Programmi di studio a cui non sono stata ammessa – Dottorato di ricerca in Studi Slavici, 2013 (University College of London)
Posizioni accademiche e borse di studio che non ho ottenuto – Borsa di ricerca Marie Skłodowska-Curie, 2018; Docente a contratto di Lingua e Letteratura Russa, 2019 (Università di Modena e Reggio Emilia); Docente a contratto di Letteratura Russa, 2020 (Università Roma Tre); Borsa di studio post-doc in Russistica, 2021 (Davis Center, Harvard); Borsa di studio post-doc Wayne Vucinich in Russistica, 2022 (CREEES, Stanford); Borsa di studio George F. Kennan, 2022 (Wilson Center, Washington).
Finanziamenti per la ricerca che non ho ottenuto – Borsa di ricerca post-dottorato in Letteratura Russa, 2018 (Università La Sapienza, Roma); Borsa di ricerca post-doc in Lingua Russa, 2019 (Università di Catania); Borsa di ricerca post-doc, 2022 (Aleksanteri Institute, Helsinki); Borsa di ricerca post-doc in Letterature Comparate, 2022 (Università La Sapienza, Roma)
Articoli rifiutati da riviste accademiche – Slavic Review, 2022
Premi che non ho vinto – Premio letterario "Raduga", 2015 (selezionata tra i finalisti della categoria traduttori dal russo all'italiano)
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