Comunità 
Istituzioni, cittadinanza e territorio

Accanto alla dimensione internazionale, il Centro Studi RiVe sviluppa e promuove collaborazioni scientifiche con le principali istituzioni culturali del territorio (musei, biblioteche, archivi, fondazioni, luoghi di cultura…).

I risultati di tali collaborazioni vengono messi a disposizione, oltre che della comunità scientifica, anche della cittadinanza attraverso iniziative di alta divulgazione per contribuire alla disseminazione della ricerca.

Collaborazioni

Venetonight 2023 - L’Arte per le Arti: le committenze delle corporazioni veneziane  
In collaborazione con il Patriarcato di Venezia

Diocesi Patriarcato di Venezia. Ufficio Beni Culturali e Edilizia di Culto

Il 29 settembre 2023 il Centro Studi RiVe, in collaborazione con il Patriarcato di Venezia, ha partecipato alla terza edizione di Venetonight- La notte della ricerca con l’attività "L’Arte per le Arti: le committenze delle corporazioni veneziane".

La cittadinanza è stata coinvolta in due percorsi guidati dai giovani storici dell’arte alla scoperta delle corporazioni di mestiere e delle loro sedi devozionali nelle chiese di San Giovanni in Bragora, Santa Maria Formosa, San Zulian, San Salvador, San Giovanni Elemosinario, San Pantalon e Santa Maria dei Carmini.

Stranieri e statuti delle corporazioni veneziane  
In collaborazione con la Biblioteca del Museo Correr e la Fondazione Musei Civici di Venezia

MUVE - Fondazione Musei Civici di Venezia

Nell’ambito del ciclo seminariale 2020/2021 intitolato "Venezia e l’altro: immagini, saperi, contesti", il Centro Studi RiVe ha avviato una collaborazione scientifica con la Biblioteca del Museo Correr e la Fondazione Musei Civici di Venezia in occasione del terzo incontro:

14/01/2021 – “‘Delli forestieri che entrano in l’arte': stranieri e mercato del lavoro negli statuti delle corporazioni veneziane (XVI - XVIII secolo)"
prof.ssa Anna Bellavitis (Université Rouen-Normandie) e dott. Matteo Pompermaier (Stockholm University)
con il label dell’Université franco-italiana

Visitando Venezia nel 1494-95, il cronista francese Philippe de Commynes non dimenticava di sottolineare come la maggior parte della popolazione veneziana fosse composta da stranieri («la pluspart de leur peuple est estranger»).

L’apertura di Venezia nei confronti degli stranieri e in particolare dell’immigrazione di artigiani e tecnici è ben nota ed è stata oggetto di studi importanti.
L’intervento si soffermerà in particolare sulle norme relative alla presenza di “forestieri” negli statuti delle corporazioni veneziane (ovvero le “mariegole” delle arti) tra Medioevo ed età moderna e sui primi risultati di un progetto di ricerca comparativo dedicato proprio a queste straordinarie fonti (il progetto MarVen), conservate alla Biblioteca del Museo Correr di Venezia.


Mecenatismo dei Grimani  
In collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto

Palazzo Grimani
Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo - Direzione regionale Musei Veneto

Nell’ambito del ciclo seminariale 2020/2021 intitolato "Venezia e l’altro: immagini, saperi, contesti", il Centro Studi RiVe ha avviato una collaborazione scientifica con la Direzione regionale Musei Veneto in occasione dell’incontro inaugurale:  

11/11/2020 – “Nuove ricerche attorno al mecenatismo dei Grimani"
prof. Michel Hochmann (École Pratique des Hautes Études, Parigi) 

È a partire dal ritrovamento, presso la National Gallery of Art di Washington, di un album fotografico realizzato da Leonardo Brusa all’inizio del Novecento, che si muovono le ipotesi del Professor Hochmann avanzate durante il seminario inaugurale del Centro Studi RiVe, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto.
L’analisi condotta dallo studioso sul busto di Antonio Grimani, conservato all’epoca dello scatto nella sala del Doge di Palazzo Grimani e poi disperso, ha confermato l’evidente vicinanza della famiglia veneziana con la compagine papalista-romana.
Il busto del Doge, raffigurato come un imperatore romano e anticamente posizionato sul camino della sala tra le figure di Caracalla e Vitellio, è attribuito da Hochmann allo scultore Simone Bianco. Il volto dall’aspetto fiero e corrucciato, con tanto di marca che gli attraversa la fronte, è ritratto con attento naturalismo. A suscitare clamore è la scelta dell’artefice, evidentemente in accordo con il suo committente, di omettere ogni elemento iconografico che potesse far riferimento al ruolo di Antonio Grimani “dux Venetiarum”. Un dogado da dimenticare? Una scelta consapevole per mostrare la vicinanza della famiglia a Roma? Di questo e di molto altro si è discusso durante il seminario.


Rinascimento veneziano a Palazzo Grimani  
In collaborazione con il Museo di Palazzo Grimani e la Direzione regionale Musei Veneto

Palazzo Grimani
Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo - Direzione regionale Musei Veneto

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2020 dedicate al tema “Imparare per la vita”, il Centro Studi RiVe, in linea con la sua missione che prevede la disseminazione di contenuti di alta divulgazione nel territorio al servizio della cittadinanza, ha collaborato con il Museo di Palazzo Grimani e la Direzione regionale Musei Veneto per l’organizzazione e la realizzazione del programma di attività:

26-27/09/2020 – “Scintille dal Rinascimento. Occasioni di conoscenza tra le sale di Palazzo Grimani”

Un fitto calendario di appuntamenti si è svolto con l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti della cultura del Rinascimento veneziano a partire dalle opere e dalle decorazioni del Palazzo. Gli approfondimenti hanno interessato sei diversi temi:

  • Tra foreste di simboli, sulla rappresentazione della natura e il suo complesso significato nelle decorazioni di Palazzo Grimani;
  • Lo spazio dell'antichità, incentrato sullo splendido spazio della Tribuna, recentemente riallestita;
  • Immagini di famiglia, in cui si riserverà particolare attenzione al Ritratto di Giovanni Grimani, attribuito a Domenico Tintoretto, recentemente acquisito dal Museo;
  • Rinascenza nel Settecento, dedicato alla rinnovata attenzione della famiglia per la collezione di antichità e la decorazione del Palazzo nel tardo Settecento;
  • Delle antiche favole, sulla rappresentazione del mito nelle decorazioni del Palazzo;
  • Plasmare il bianco, sulla tecnica dello stucco a partire dai dai tesori custoditi nelle sale monumentali del Museo.

Arredi pittorici della Scuola di S. Teodoro  
In collaborazione con la Scuola Grande di San Teodoro

Scuola Grande di San Teodoro (ST)

In occasione del sessantesimo anno della sua ricostituzione, la Scuola Grande di San Teodoro si è rivolta al Centro Studi RiVe per finanziare una ricerca originale dedicata agli arredi pittorici che un tempo decoravano la sede monumentale della confraternita, con particolare riferimento alla loro dispersione.

La ricerca, a cura della dott.ssa Benedetta Fanciulli, prevede una ricognizione della bibliografia e delle fonti antiche a stampa, ma si concentrerà soprattutto sulle fonti primarie. Verranno prese in esame in particolare la mariegola, conservata presso la Biblioteca del Museo Correr, e il fondo documentario della Scuola custodito all’Archivio di Stato di Venezia.

I risultati della ricerca saranno consegnati sotto forma di una relazione che costituirà il punto di partenza per la stesura di un articolo scientifico, la cui pubblicazione la Scuola Grande di San Teodoro si è offerta di supportare.