A cura di VSM Alumni, gennaio 2025
Arianna Mazzon è Partnership Manager presso il Venezia FC dove, dal 2021, si occupa di sviluppare strategie di attivazione per i partner del club e di gestire le relazioni esterne. Nel suo ruolo, segue collaborazioni con aziende e istituzioni di diversi settori, tra cui partnership culturali di rilievo, quali quelle con La Biennale di Venezia, Musei Civici, Save Venice e Ocean Space, lavorando su progetti che intrecciano sport e cultura.
In passato, ha maturato esperienze in Diadora, seguendo attività di pubbliche relazioni e trade marketing, e presso La Biennale di Venezia durante la mostra d’arte del 2019.
Laureata magistrale in Marketing e Comunicazione all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Arianna ha un interesse particolare per arte, cultura e viaggi, passioni che influenzano positivamente il suo approccio strategico.
In cosa consiste il tuo ruolo di Partnership Manager del Venezia FC? Quali sono le tue principali responsabilità?
Il mio ruolo come Partnership Manager per il Venezia FC si colloca tra vendite e marketing/comunicazione. Nello specifico, mi occupo di attivare i benefit previsti nei contratti con i partner commerciali, garantendo che ogni collaborazione sia valorizzata al massimo e rispecchi allo stesso tempo le strategie di marketing del club.
Gestisco inoltre le relazioni con i partner, fungendo da punto di riferimento per assicurare un dialogo costante. Parallelamente, coordino e attivo le partnership culturali e di comunità, collaborando con istituzioni come la Fondazione La Biennale, Save Venice, We are here Venice e Ocean Space. Infine, seguo in prima persona la pianificazione e l’esecuzione degli eventi istituzionali.
Come si costruiscono e gestiscono partnership strategiche in una realtà calcistica come il Venezia FC?
Costruire e gestire partnership strategiche in una realtà come il Venezia FC richiede un equilibrio tra il raggiungimento degli obiettivi del club e la creazione di valore per i partner.
Da un lato, lavoriamo per garantire che ogni partnership sia allineata con le nostre strategie: dal raggiungimento dei target di vendita alla coerenza con il posizionamento del brand, che unisce storia, innovazione e un forte legame con la città.
Dall’altro lato, ci concentriamo sul valore che una partnership può offrire alle aziende che scelgono di investire nel mondo del calcio. Questo include:
Il mio lavoro è quindi quello di seguire la partnership dalla negoziazione iniziale alla progettazione di attivazioni che siano innovative, rilevanti e in grado di fare la differenza per entrambe le parti.
Quali sfide affronti più spesso nel tuo lavoro e come il tuo percorso di studi in management ti ha preparato ad affrontarle?
Nel mio lavoro, una delle sfide principali è riuscire a conciliare le esigenze delle diverse parti interessate. Questo richiede una continua capacità di relazione, mediazione, e visione strategica.
Altre sfide includono la gestione di progetti complessi, che spesso coinvolgono scadenze strette e molteplici collaboratori, e l’ideazione di attivazioni sempre più creative e innovative per distinguerci dai nostri concorrenti diretti.
Il mio percorso di studi in management mi ha fornito alcuni strumenti fondamentali per affrontare queste sfide: la formazione marketing e comunicazione mi ha insegnato a strutturare piani operativi efficaci e a prendere decisioni basate su dati e obiettivi. Allo stesso tempo, i lavori di gruppo e i progetti pratici svolti durante il mio percorso universitario sono stati fondamentali per sviluppare le capacità di pensare “out of the box”, collaborare in team, e gestire dinamiche interpersonali.
Ci parli della tua collaborazione con la Venice School of Management? Com’è stato tornare in aula durante il corso di Comunicazione coordinato dalle Prof.sse Cinzia Colapinto e Francesca Checchinato?
Tornare in aula come speaker è stato un momento speciale per me. È stato un modo per 'restituire', portando agli studenti la mia esperienza di alumna e mostrando loro come si sviluppano le partnership nel contesto sportivo.
Mi ha fatto particolarmente piacere rispondere alle loro domande a fine lezione: sono rimasta positivamente colpita dalla loro curiosità e dall’attenzione che hanno mostrato verso i temi affrontati. I progetti finali degli studenti sono stati molto ben fatti, tanto che alcuni hanno toccato idee simili a quelle che avevamo già esplorato all’interno del Venezia FC.
Durante il tuo incontro con gli studenti della Venice School of Management, hai avuto modo di vedere alcuni dei loro progetti e idee. Quali spunti o risultati ti hanno colpito di più? Come li vedi applicabili nel mondo delle partnership strategiche e dello sport business?
I progetti finali degli studenti hanno dimostrato creatività e una buona comprensione delle dinamiche del mondo delle partnership strategiche. Tra le idee presentate, alcune si sono concentrate su attivazioni in grado di valorizzare il legame tra club e territorio, mentre altre hanno esplorato il potenziale di prodotti specifici, dimostrando attenzione alle necessità degli atleti.
Nella maggior parte dei lavori ho ritrovato concetti affrontati in aula come l’idea di coerenza e autenticità tra e il club e l’azienda partner. Una partnership efficace non si basa solo sulla visibilità, ma deve essere costruita su valori condivisi e obiettivi comuni.
Alcune idee mi sono sembrate differenti rispetto alle valutazioni che si solito facciamo internamente, ma erano molto ben motivate. Questi spunti potrebbero rivelarsi davvero efficaci nell’approccio alle aziende per la prossima stagione.
Altri spunti, infine, erano così vicini a idee che abbiamo già esplorato al Venezia FC, da confermarmi la bontà del lavoro svolto. Questi progetti hanno un potenziale applicabile nel mondo dello sport business, non solo per la loro creatività ma anche per l’attenzione a strategie di lungo termine che generano valore sia per il club che per i partner.
Quali consigli daresti agli studenti della Venice School of Management che aspirano a seguire le tue orme e lavorare in un settore dove sport, business e comunicazione si intrecciano?
Se posso dare un consiglio agli studenti della Venice School of Management che aspirano a lavorare in un settore dove sport, business e comunicazione si intrecciano, direi che, pur essendo arrivata in questo mondo un po' per caso, una formazione specifica è sicuramente un buon punto di partenza. Il settore richiede competenze mirate, quindi seguire percorsi di studio e formazione ad hoc è fondamentale.
Inoltre, vorrei sottolineare un aspetto che ho imparato nel mio percorso: il mondo del calcio, in particolare, si basa su una rete di contatti molto fitta e l'ingresso nei club non segue i tradizionali canali di recruiting. Per questo, coltivare relazioni è essenziale. È importante costruire una rete solida e avere una visibilità costante, perché spesso le opportunità nascono proprio grazie a queste connessioni, come ho sperimentato personalmente.
La storia di Arianna Mazzon è un invito per i futuri professionisti a osare, innovare e coltivare relazioni autentiche, dimostrando che il successo non si misura solo in numeri, ma anche nell’impatto positivo che si riesce a generare sulle persone, sulle istituzioni e sul territorio. In un mondo in cui sport, business e cultura si intrecciano sempre più, figure come Arianna sono la prova che con la giusta combinazione di competenze e passione, si possono davvero creare connessioni durature e significative.