VSM Alumni

Agnese De Rossi, Gruppo Alajmo
come trasformare una laurea in management in una carriera nel food marketing

A cura di VSM Alumni, marzo 2025

Marketing Manager con una solida esperienza nel settore food, Agnese De Rossi ha costruito la sua carriera combinando strategia, creatività e una profonda conoscenza del mercato. Dal brand management alle ricerche di mercato, dalla distribuzione all’organizzazione di eventi, il suo approccio attento ai dettagli l’ha portata a ricoprire ruoli di crescente responsabilità in aziende di prestigio, tra cui Cameo e il Gruppo Alajmo, eccellenza della ristorazione italiana.
In questa intervista, Agnese racconta come il suo percorso in Management a Ca’ Foscari abbia influenzato le sue scelte professionali, quali competenze le sono state più utili nel mondo del lavoro e che consigli darebbe a chi sogna una carriera nel food marketing. Un viaggio tra innovazione, sostenibilità e strategie di branding, alla scoperta di un settore in continua evoluzione e ricco di opportunità.

Cosa ti ha spinto a scegliere di studiare management e in che modo il tuo percorso universitario ha influenzato le tue scelte professionali?
Ho sempre avuto una naturale predisposizione all’organizzazione e alla gestione di attività: dai giochi dell’infanzia ai gruppi di studio, fino alla pianificazione di viaggi con gli amici. Al momento di scegliere il mio percorso universitario, ho cercato un ambito che potesse valorizzare questa mia attitudine e trasformarla in una professione concreta. Il management mi ha offerto proprio questo: un mix di struttura, strategia e creatività. Durante il percorso universitario ho affinato le mie capacità analitiche, imparato a lavorare in team e sviluppato una mentalità orientata alla soluzione dei problemi, elementi che si sono rivelati fondamentali per la mia carriera.

Ora lavori con il Gruppo Alajmo, un’eccellenza nel mondo della ristorazione. Quali sono le principali responsabilità del tuo ruolo? E quali le sfide?
Il Gruppo Alajmo è riconosciuto a livello internazionale per la sua eccellenza nella ristorazione, e negli ultimi anni ha deciso di espandere il proprio business sviluppando la divisione Food & Design, dedicata alla vendita di prodotti a marchio. Il mio ingresso in azienda è stato motivato proprio dalla volontà di rafforzare questa business unit, incrementando la brand awareness in Italia e all’estero attraverso nuovi canali distributivi. Le sfide principali? La competizione nel settore food è altissima e per emergere servono visione strategica, capacità di innovazione e una forte connessione con il pubblico. Lavorare per un brand con una reputazione così elevata richiede un equilibrio tra rispetto per la tradizione e capacità di innovare, una combinazione che rende il mio lavoro estremamente stimolante.

Lavorare in un’azienda di alto livello nel settore food richiede un mix di capacità gestionali e creative. Quali competenze acquisite durante gli anni universitari ti sono state più utili nel mondo del lavoro?
L’università mi ha fornito una solida base teorica nella gestione d’impresa, nel marketing strategico e nelle dinamiche di mercato. In particolare, lo studio degli aspetti gestionali è stato cruciale per affrontare le sfide quotidiane del mio lavoro. Oltre alle competenze tecniche, però, un elemento fondamentale è stato il pensiero critico: la capacità di analizzare un problema da diverse prospettive e trovare soluzioni efficaci. Inoltre, le esperienze di gruppo e i progetti pratici mi hanno insegnato l’importanza del lavoro di squadra e della comunicazione efficace, competenze chiave per chi lavora nel marketing e nel branding.

Il settore food è in continua evoluzione, tra innovazione, sostenibilità e nuove tendenze di mercato. Come vedi il futuro di questo ambito e quali opportunità può offrire a giovani laureate/laureati?
Il settore food è dinamico e in continua trasformazione. Innovazione, sostenibilità e digitalizzazione sono i principali driver di cambiamento e offrono enormi opportunità per chi ha competenze nel marketing, nel branding e nella strategia commerciale. Le aziende che sapranno interpretare e anticipare le tendenze – come la crescente richiesta di prodotti biologici, l’attenzione alla sostenibilità e l’e-commerce food – potranno consolidare la propria posizione nel mercato. Per i giovani laureati, questo significa avere davanti un settore che non conoscerà mai crisi, ma che richiederà sempre più specializzazione e capacità di adattamento.

Qual è la lezione più importante che hai imparato nel passaggio dall’università al mondo del lavoro e che vorresti condividere con studentesse e studenti di oggi?
Il passaggio dall’università al mondo del lavoro può essere un momento di grande crescita, ma anche di incertezza. La lezione più importante che ho imparato è che una buona preparazione accademica è la base, ma l’attitudine e la capacità di adattarsi fanno la differenza. Il mio consiglio è di sfruttare ogni opportunità che l’università offre: dai tirocini ai progetti pratici, dal networking agli scambi internazionali. Essere proattivi, curiosi e pronti a mettersi in gioco permette di entrare nel mondo del lavoro con maggiore consapevolezza e con un vantaggio competitivo.

Quale consiglio daresti a studentesse e studenti che vogliono costruire una carriera simile alla tua?
Il mio consiglio è di avere chiari i propri obiettivi e rimanere fedeli alla propria visione di carriera. È importante non lasciarsi distrarre da opportunità che sembrano allettanti sul breve termine, ma che potrebbero allontanare dal proprio percorso ideale. Bisogna essere pronti a fare esperienze diverse, ma con un filo conduttore strategico che permetta di costruire una professionalità solida. Nel marketing food, in particolare, è fondamentale essere appassionati del prodotto, conoscere il mercato e restare aggiornati sulle nuove tendenze. Infine, non sottovalutare mai il valore del networking: le connessioni giuste possono aprire porte inaspettate e accelerare la crescita professionale.