Stefano PETRUNGARO

Qualifica
Professore Associato
Incarichi
Componente del Comitato Direttivo dell' "Osservatorio di Politica e Relazioni Internazionali (OPRI)"
Delegato alla Ricerca
Telefono
041 234 7837
E-mail
stefano.petrungaro@unive.it
SSD
STORIA DELL'EUROPA ORIENTALE [M-STO/03]
Sito web
www.unive.it/persone/stefano.petrungaro (scheda personale)
Struttura
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati
Sito web struttura: https://www.unive.it/dslcc
Sede: Palazzo Cosulich

Ricevimento

Il ricevimento si tiene il martedì, ore 16:30-18:00, nello studio del docente (Palazzo Cosulich, stanza 114). 
Si prega di prenotarsi (15 o 30 min. a seconda delle esigenze): https://calendar.app.google/t7HmW5B5ArZuVYDh7

Avvisi

Pubblicato il 09/03/2024

La Russia di Putin tra elezioni e guerra

Martedì 19 marzo 2024, 17.00 - 19.00

Sala B, Ca’ Bernardo, Dorsoduro 3199, Venezia

 

Con la partecipazione di:

Andrea Borelli, Università di Pisa

Aldo Ferrari, Università Ca’ Foscari Venezia

Mara Morini, Università di Genova

Stefano Petrungaro, Università Ca’ Foscari Venezia

 

(locandina in allegato)

Pubblicato il 01/03/2024

Vademecum per le tesine triennali

- per le tesi magistrali, si veda allegato ad hoc

- for the English version, see below

- per tutti: si mandi praticamente a memoria l’allegato intitolato “tema, bibliografia, citazioni” (suggerisco di stampare sia l’allegato sia questo vademecum)

 

 

passo zero: questioni organizzative

La tesina triennale va chiesta con largo anticipo rispetto al termine per iscriversi alla sessione di laurea, che scade con alcuni mesi di anticipo rispetto a quest’ultima (per informazioni precise: https://www.unive.it/pag/8752/). Vale a dire che se ci si vuole laureare ad es. a ottobre, occorre iscriversi entro inizio settembre, e conviene quindi iniziare a venire a ricevimento diversi mesi prima, non più tardi di aprile (vista la pausa estiva).

 

Per fare domanda di laurea, occorre aver concordato tema, titolo, abstract, indice e bibliografia. Questi materiali vanno presentati con largo anticipo rispetto alla scadenza per la presentazione della domanda di laurea (non l’ultima settimana).

 

Un prerequisito è di aver sostenuto uno dei miei esami (Storia contemporanea/Storia della Russia/dell’Europa orientale/dell'Europa balcanica).

Non c'è bisogno di annunciarsi per mail e in genere è opportuno almeno un colloquio, in orario di ricevimento. E' possibile anticipare la proposta tematica per mail, ma prima di contattarmi è fondamentale aver letto con grande attenzione questo vademecum e i suoi allegati.

Non rispondo a mail che mi chiedono vagamente la disponibilità a fare da relatore, senza una proposta tematica già elaborata (circostanziata e con qualche riferimento scientifico specialistico).

Non rispondo a mail che pongono domande le cui risposte si trovino in questo vademecum.

Le citazioni a piè di pagine e la bibliografia (a partire dalla prima che mi verrà sottoposta) che non rispettino le norme bibliografiche indicate nell’allegato, verranno valutate negativamente.

 

Domande frequenti: quanto dev’essere lunga? In che lingua va scritta? E l’abstract? Le risposte si trovano ai link che seguono, ma anticipo una questione importante: la lunghezza ideale è di circa 18-25 pagine da 2000 battute l'una (per quanto riguarda l’impostazione della pagina, in genere basta, rispetto all’impostazione di default in Office, ampliare leggermente i margini della pagina, impostare un interlinea di 1,2 per il testo e una spaziatura di 6 pt./dopo per le note a piè di pagina. Per il carattere non ci sono indicazioni, basta sia sobrio e ben leggibile).

In poche parole: è molto più breve di quanto in genere ci si immagini! E proprio in questo consiste una delle sue difficoltà: occorre individuare con chiarezza un tema specifico, perché non vi accingete a scrivere un libro e nemmeno una tesi magistrale.

- normativa laurea triennale LCSL: http://www.unive.it/pag/623/;

- linee guida d’Ateneo: https://www.unive.it/pag/31196/

E' bene ripeterlo: tenete presente fin da subito che la tesina triennale, detta anche “elaborato finale”, non è una tesi di laurea magistrale. E’, anzitutto, molto più breve, e assomiglia, anche rispetto agli obiettivi, a quello che in ambito anglosassone è detto un “paper” lungo. Lo scopo principale è quello di dimostrare di essere in grado di trattare scientificamente un tema. Le dimensioni del lavoro contano meno, più importante è l’approccio: l’identificazione di un tema, la ricerca e la selezione della letteratura scientifica, la struttura data al lavoro, lo stile espositivo, le note a piè di pagina e la bibliografia, e in generale la capacità di render conto di un tema di ricerca.

primo passo: identificare il tema

Si veda anzitutto il file in allegato "tema, bibliografia, citazioni". È un passaggio delicato, che prende tempo. Non licenziatelo in pochi giorni. Occorre leggere, almeno in parte, gli articoli scientifici che troverete (e non sempre è immediato trovarli; non vi scoraggiate se le prime interrogazioni delle piattaforme di ricerca dovessero dare scarsi risultati: bisogna insistere, provando altre parole-chiave, in tutte le lingue che conoscete, su temi analoghi etc.).

Tenete presente la distinzione tra “fonti primarie” e “letteratura scientifica” (illustrata brevemente sempre nel file “tema, bibliografia, citazioni”). Per una tesina triennale non è richiesto l’uso di fonti primarie. Si possono senz’altro utilizzare, ma non rappresentano la base sulla quale costruire la tesina. Quella base, invece, dev’essere costituita da studi scientifici: alcuni volumi di inquadramento generale, più due-tre articoli scientifici sul tema specifico. Nella bibliografia scientifica non possono confluire articoli giornalistici ed è meglio evitare materiale inedito quali tesi di laurea altrui; su questi aspetti, si legga attentamente il file allegato).

La tesina deve avere un impianto storico, non storico-letterario, né storico-artistico, e non può essere una tesina di traduzione.

Il tema non deve coprire un arco cronologico troppo ampio (l'intero Novecento, ad es.), né riferirsi a un tema troppo ampio ("la condizione della donna in URSS", ad es., o "la rivoluzione d'Ottobre"), né a temi molto popolari e troppo generici ("la figura di Anna Politkovskaja", ad es., o le guerre cecene, la questione ucraina etc.). Occorre, piuttosto, individuare un tema più specifico, legato ai propri interessi. Su questo, si veda appunto l'allegato.

 

secondo passo: titolo, abstract (in italiano), indice e bibliografia

Prima di iniziare a scrivere la tesina, occorre farmi pervenire (in file .doc separati):

- una bibliografia di riferimento (non una lista di links, bensì una vera e propria bibliografia, redatta secondo le norme standard; si veda file "come si cita in breve")

- nel caso che il contenuto dell’articolo/libro non risulti chiaro dal titolo, o non lo sia il suo collegamento con il tema indagato, quella voce bibliografica dovrà essere brevemente "ragionata", dovrà cioè indicare in breve la tesi dell'art. e/o come lo/la studente/ssa intende avvalersene

- indice: inizia sempre con l’abstract in italiano, quindi l’abstract in lingua straniera, seguono l’introduzione e i capitoli; l’indice si conclude con le conclusioni e la bibliografia (in ordine alfabetico secondo il cognome!)

- una bozza di abstract della tesina (3/4 di pagina ca.), strutturato come indicato qui di seguito:

L’abstract di circa mezza pagina/tre quarti di pagina (e poi, quando verrà il momento, l’introduzione, solo in una versione più articolata) dovrà seguire all’incirca la seguente struttura:

  • Tema preciso della tesi/tesina: cosa di preciso si vuole approfondire. Descrivere chiaramente di che cosa parlerà la tesina (subito! La prima frase. Evitare introduzioni generiche, che non sono adeguate per un abstract; evitare, a meno che non sia davvero scientificamente fondata, anche la classica considerazione "un tema poco noto": che sia poco noto/a al laureando/a, oppure che lo sia nell'opinione comune, o che sia poco presente nella manualistica scolastica, non significa per nulla che sia poco noto alla comunità internazionale degli/lle studiosi/e). Indicare il sotto-tema per ogni capitolo. Distinguere tra i capitoli con ruolo di “inquadramento” (sia generale, sia più specifico), e quelli che affrontano il tema specifico.
  • Domanda di ricerca: perché approfondire questo tema? Perché è interessante e importante per gli studi sul tema rispondere a questa specifica domanda? (=non le motivazioni personali: “perché mi interessa”. Bensì quelle scientifiche: “perché spiega un aspetto importante della storia di quel paese”, ad es.)
  • Panorama degli studi sul tema: cosa è già (o non è) stato scritto sul tema
  • Breve anticipazione dei risultati ottenuti

L’abstract (e poi ancor più l’introduzione), deve quindi “presentare” il lavoro nel suo complesso. Non è quella la sede per entrare nel merito e nello specifico delle questioni; piuttosto, si consideri sempre che il lettore deve capire, leggendo l'abstract, tutto il necessario sul lavoro: quali sono le premesse, il metodo, le fonti, gli obiettivi, gli studi di riferimento, le conclusioni.

Solo dopo aver discusso insieme questi materiali e aver ottenuto la mia approvazione, lo/la studente/ssa può procedere alla scrittura della tesina (e, successivamente, all’iscrizione alla sessione di laurea, caricando titolo e abstract concordati - che richiedono una “accettazione” formale da parte del relatore. Non “accetto” tesi non concordate e da me esplicitamente approvate precedentemente).

 

terzo passo: scrivere la tesina

Il ruolo del docente è quello di indirizzare lo studente nell’avvio del lavoro, assisterlo durante la stesura (soprattutto del primo capitolo), valutare il risultato finale.

La fase cruciale è la prima, quella che precede l’inizio della scrittura, sebbene non vada trascurata nemmeno la collaborazione durante l’inizio della seconda. È quindi indispensabile organizzare il lavoro in modo da sottopormi i primissimi materiali, e poi il primo capitolo, in tempo utile affinché:

a) io possa leggerli e commentarli, e poi soprattutto

b) perché il/la laureando/a abbia ancora il tempo di rivederli, secondo le mie indicazioni.

In breve: non accetto tesine concordate all’ultimo momento e va da sé che non si può spedire tutto insieme. I primi materiali, quindi, devono pervenire con largo anticipo e quelli successivi devono essere spediti con regolarità. Non accetto nemmeno tesine caricate senza la mia approvazione.

La forma e la cura dell’italiano (punteggiatura, sintassi, proprietà di linguaggio) è molto importante – e ciò è valido anche per i madrelingua italiani! Evitare stili giornalistici. L’obiettivo è di praticare un esercizio di scrittura scientifica.

Il primo capitolo verrà commentato nel dettaglio. Si prega caldamente di tenere presente quei commenti anche per la stesura dei capitoli successivi, che non verranno commentati nel dettaglio. Il docente rimane a disposizione per qualunque difficoltà specifica incontrata dal/la laureando/a.

La ragione è che la tesina è da intendersi come un "compito" che viene assegnato allo/a studente/ssa, e il docente ha un ruolo importante nella fase istruttoria e all'avvio, dopodiché l'obiettivo è proprio che lo/la studente/ssa dimostri di saper procedere da solo/a, certo potendo sempre rivolgersi al relatore per assistenza in itinere su questioni specifiche.

Dopo i miei commenti, il capitolo andrà nuovamente spedito nella versione rivista (si prega di aggiornare il titolo dei file), che dovrà aver tenuto conto delle mie considerazioni. Semplicemente rimuovere i passaggi per i quali è richiesto un miglioramento, non è una buona soluzione. Intervenire sul testo, senza aver compreso il senso del mio commento, è rischioso. Per chiarimenti, venire a ricevimento (se il ricevimento è sospeso, interagire per mezzo dei “commenti” di Word, spedendomi i file). Non comunicherò commenti alle seconde versioni, prenderò solo atto degli interventi.

Il primo capitolo va spedito almeno tre mesi prima della scadenza per il caricamento della tesina.

La tesina completa deve essere spedita almeno due settimane prima della scadenza per il suo caricamento. Non procederò a un dettagliato commento, darò piuttosto il mio assenso o meno al caricamento.

Ulteriore considerazione generale: il mio ruolo non è quello di “correggere le bozze”, di emendare i refusi, gli errori di italiano, la cattiva forma dovuta a fretta e sciatteria. La tesina va spedita solo quando è davvero “pronta”.

 

quarto passo: scrivere il riassunto in lingua straniera

Il riassunto in lingua straniera non è la traduzione dell'abstract in italiano, anzitutto perché dev’essere più lungo. Il mio consiglio è di servirsi dell’introduzione della tesina. Lo/la studente/ssa gestisce comunque autonomamente quest’aspetto in accordo con il/la correlatore/trice. Il nome del/la correlatore/trice viene comunicato dal relatore, con qualche settimana di anticipo rispetto al caricamento della tesina. Lo/la studente/ssa, quindi, non deve intraprendere nessuna iniziativa personale, ricercando anzitempo il/la correlatore/trice; è il relatore che provvede a contattare i/le colleghi/e, poi gli/le studenti/esse.

È bene comunque precisare che questa parte della tesina non è una prova di traduzione, essendo invece una prova di scrittura. Il/la compito del/la correlatore/trice è quello di valutare se il testo sia corretto linguisticamente. Se suggerisco, per scrivere questo abstract in lingua straniera, di partire dall’introduzione, è perché così si lavora su un testo che ha già la struttura e i contenuti di un testo compiuto, che è spesso delle dimensioni adeguate e ha una sua organicità. Ma l’obiettivo non è quello di tradurlo letteralmente (evitare anche le note).

È bene redigere questo abstract appena possibile, così da averlo pronto non appena viene comunicato il nome del/la correlatore/trice, che procederà alla sua valutazione (anche in questo caso, non si tratta di una semplice correzione; il/la correlatore/trice non è lì per assistere nella scrittura, né è un correttore di bozze; allo/la studente/ssa conviene quindi scriverlo con la massima cura).

 

valutazione

La valutazione complessiva della tesina tiene conto sia del parere del relatore, che del correlatore.

Per quanto riguarda la mia valutazione, prendo in considerazione non solo il prodotto finale, ma anche il percorso che ha portato alla sua realizzazione, quindi la qualità della collaborazione, la cura e l’impegno in generale.

Tra l’altro, si considererà anche la capacità dimostrata dallo/la studente/ssa di tenere conto delle indicazioni fornite. Essere in grado di seguire, per fare un esempio, le norme previste per redigere le note e la bibliografia, è già una piccola dimostrazione di maturità (o meno) quando si tratta di un esercizio di scrittura scientifica.

 

Guidelines for the MA thesis

 

step zero: organizational aspects

The thesis topic must be discussed with me well in advance, at least one year before the submission.

A prerequisite is to have attend one of my courses (History of Eastern Europe, History of South-Eastern Europe).

Before to contact me, it is fundamental to have read with great attention these guidelines.

 

step one: the topic

It is crucial to identify a good topic. It should be not too generic, rather focusing on a specific aspect/phenomenon/issue. For identifying it, it is anavoidable to make an exstensive search through the existing academic studies. If you don't know how to technically do that, it can be useful to read the attached file "tema, bibliografia, citazioni". What is of high relevance is the distinction between “primary sources” and “academic literature” (shortly illustrated in the attached file).

 

step two: title, abstract, list of content and bibliography

Before to begin to write the thesis, it is necessary to send to me (as distinct .doc files):

  • a reference bibliography (not a list of links, but a real bibliography, written following the standard norms; see the attached file "tema, bibliografia, citazioni")
  • a content of the proposed thesis (working version)
  • a draft of the abstract (not longer than 1 page), structured as follows:

- precise topic: illustrate clearly and at the very beginning of the abstract what you will deal with. Illustrate also the sub-topic of each chapter.

- the research question: why to study that topic? Please, not because of personal reasons (“why I find it interesting”), but because of scientific reasons: “because it explains a relevant aspect of the history of that/those country/ies”, for instance. It should become clear why it is important for the research in that field to find an answer to your question.

- the state-of-the-art of the existing studies: shortly illustrate what has been already written about your topic, as well as the limits of the existing research

- short anticipation of the main results of your work

This is the same structure of the future "introduction" to the thesis.

Only after having discussed these materials and having obtained my approval, the student can proceed writing the thesis.

 

third step: writing

The role of the teacher is to provide the students with some guidelines at the beginning; to discuss with him/her the framework of the research, the topic, and the theoretical and methodological approach; to assist him/her during the writing process, with particular regard to the first chapter(s). The teacher’s role is not to co-author the text, which must be the result of the student’s work.

 

General remarks

The original scientific contribution

The goals of a MA thesis are very different from those of a BA thesis. The MA thesis is not only longer, it has a different nature. The main goal of a MA thesis is to get in dialogue with the academic, namely historiographic debate regarding a specific topic, and to give an original contribution to this debate. In other words, it is not enough to synthetize what has been written by other authors. After having read and metabolized those studies, the student has to identify a corpus of “primary sources” (not studies), which he/she will analyse.

Thank to this analysis, the thesis is supposed to tell something new, something more as compared to the existing studies.

 

Access to the primary sources

The easiest way to collect primary sources in the historical field is to go to the archives and/or to the libraries. There you can find institutional documents (in the archives) or published sources, like non-academic books and the press (in the libraries). This requires a research stay in the place where the materials are kept. Ideally the student could use an internship, or a mobility programme like Erasmus+, in order to do and possibly get financed a research travel and stay.

If this is not a feasible option, the selection of the topic will be profoundly conditioned by the accessibility of the primary sources, which should be necessarily accessible on-line. There is a high number of sources’ typologies, which are at disposal in the web, but you need to look for them sometimes for a long time. Furthermore, you need to know what to look for. Use your fantasy and scientific creativity!

I will sketch out an absolutely rhapsodic list of on-line sources, which could continue ad infinitum. Please, don’t limit yourself to what is here shortly mentioned, only as examples:

  • official publications: laws, parliamentary debates, official notices by ministries, talks by presidents; all the press, and not only the major daily newspapers (Ca’ Foscari provides access to the archives of Pravda), but also municipal gazettes a.s.o.
  • digitalized sources: several national libraries developed project of digitalization of the respective press and rare books (to be checked)
  • regarding the last decades, there are many publications originally on-line (ie. digital publications)
  • websites and newsletters by the “civil society” (humanitarian associations, private societies of every kind) and of professional organizations
  • there are entire on-line archives
  • oral and video-interviews published on-line (often linked to the memory of mass violence, forced migration and war)
  • primary sources published by research networks (I could help regarding specific topics)
  • databases of sociological character (“indexes”)
  • the websites of relevant international institutions (EU, UN, ILO)
  • websites of some relevant international tribunals (like the International Court of Justice in the Hague), which provide with a huge number of original documents.
  • the official data and surveys produced by institutions like the Trade Chambers, if you are akin to historical-economic analysis
  • if you prefer to investigate the field of the collective memories, there are associations which are entirely devoted to the collection of material of any sort, which are put at the disposal of the scholars. Apart from the texts, thus, there are also oral sources, as it has already been mentioned, as well as visual ones (postcard, photos, videos; maybe better than art products, which are more difficult to be used in the framework of a MA thesis and of the RIC MA programme).
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