Anche Federica, come Ilaria e Beatrice, ha appena completato il suo percorso STEM, laureandosi in Ingegneria fisica -in corso- da studentessa lavoratrice.
‘Il mio percorso è iniziato nel 2021, non avevo un background scientifico, provengo infatti da un liceo delle Scienze Umane, ma avevo già una grande passione per la matematica e la fisica grazie ad una professoressa molto brava. Mi interessavano anche le scienze e la biologia, e la laurea triennale in Ingegneria Fisica di Ca’ Foscari coniugava tutti i miei interessi’, racconta Federica. ‘Sono stati tre anni impegnativi, e all’inizio ho dovuto colmare qualche lacuna per preparare esami come Analisi Matematica I, rispetto a colleghi e colleghe con background scientifico, ma i professori ripartono da zero e sono anche molto disponibili ad aiutare, così come molto utile è stato il programma di tutoraggio.’
Hai scelto il curriculum di biologia che ti ha permesso di fare un tirocinio in microbiologia. Di cosa ti sei occupata?
Il terzo anno ho fatto il tirocinio in microbiologia seguita dalla prof.ssa Sabrina Tamburini e ho lavorato nell’ambito di una serie di studi sul gut brain axis, per analizzare la relazione tra intestino e cervello, e analizzare come l’interazione tra batteri, possano influenzare lo stress o l'insorgenza di patologie.
Dal tirocinio è nata poi la mia tesi in cui ho spiegato le mie analisi sull’interazione tra specie batteriche del microbiota intestinale, in particolare Escherichia coli e Lactobacillus rhamnosus. Il progetto è stato sviluppato sperimentalmente e successivamente computazionalmente, con l’applicazione del modello matematico Lotke-Volterra.
'Federica è un esempio di come un approccio integrato e multidisciplinare tra la biologia, in questo caso la microbiologia e l’ingegneria fisica, abbiano permesso di modellizzare l’interazione tra specie batteriche all’interno del microbiota umano intestinale. - commenta la ricercatrice Sabrina Tamburini - Sono molto orgogliosa del suo lavoro di tesi e sono entusiasta di poter ospitare in laboratorio e confrontarmi con studenti con questa alta preparazione, multidisciplinarietà e visione d’insieme. Sono il futuro per poter sviluppare progetti sempre più competitivi e all’avanguardia.'
Come l’ingegneria si sposa allo studio dei batteri?
C’è una parte pratica laboratoriale che non ci si aspetta dall’ingegneria tout court, ma c’è tutta la parte di raccolta e analisi dei dati e sviluppo di modelli, tipicamente legata all’ingegneria che, se applicata alla microbiologia, risulta utile ed efficace.
Hai testato anche lo status di studentessa lavoratrice qui a Ca’ Foscari. Com’è andata?
Il secondo anno lavoravo e ho potuto godere dello status da studentessa lavoratrice, avevo a disposizione le registrazioni delle lezioni che non riuscivo a seguire, in modo da poter recuperare e stare al passo. Credo sia un’opportunità utilissima che si coniuga con le esigenze di vita e mi ha permesso di conseguire la laurea triennale in tempo.
Com’è studiare in un ambiente ancora prettamente maschile?
Mi sono trovata bene con corpo docente, colleghi e colleghe, non ho mai riscontrato particolari problematiche. La cosa che mi fa piacere notare è che anno dopo anno vedo sempre più donne, anche adesso nel percorso magistrale che ho scelto. Mi auguro sia un trend in costante crescita. Credo non ci sia un lavoro adatto al genere, ognuno è libero di fare quel che desidera fare o sente di saper fare.
Un consiglio che ti senti di dare a giovani studentesse interessate all’ingegneria?
Direi di non avere paura ad avvicinarsi ad ambienti che sembrano selettivi, bisogna avere fiducia nelle proprie capacità e inseguire le proprie passioni. Ci saranno sempre ostacoli, ma si possono superare se si hanno forza e volontà. Direi di non aver paura di sperimentare e di cambiare. Tre anni fa avevo avuto paura di intraprendere questo percorso così avulso dai miei studi precedenti, ma poi mi sono buttata. Fa bene cambiare e mettersi alla prova.
Devo dire che l’approccio antropologico e psicologico fa parte ancora del mio quotidiano, anche durante il tirocinio mi sono chiesta più volte come il gut brain axis potesse influire sugli stati depressivi o disturbi del comportamento o semplicemente il mio background mi aiuta a vedere le cose da diversi aspetti.
Piani per il futuro. Dove ti vedi fra qualche anno?
L'idea sarebbe quella, che mi ronza in testa già dagli esordi della mia carriera universitaria, di lavorare con le protesi: la costruzione e l’interazione con il corpo umano.
Così il prof. Stefano Bonetti, referente del corso di Ingegneria fisica: 'Congratulazioni a Federica, la neo dr.ssa Zanella, per il traguardo raggiunto insieme alle sue due altre compagne di corso! La tesi di Federica dimostra come le conoscenze della Fisica e dell’Ingegneria dell’Informazione possono essere applicate anche alla biologia, in questo caso nella parte computazionale e di modellizzazione matematica di un fenomeno complesso.
Federica è stata in grado di laurearsi entro i tre anni nonostante avesse anche un lavoro. La tecnologia audio/video installata in tutte le aule di Ca’ Foscari a causa di un evento negativo (la pandemia) è uno strumento che da ora in poi potrà essere usato per permettere a più ragazze e ragazzi di seguire un corso di studi impegnativo. Federica arrivava inoltre da una formazione umanistica, a dimostrazione che l’impegno, piuttosto che le conoscenze pregresse, permettono di riuscire negli studi. Faccio i miei più grandi auguri a Federica che vive la sua idea di proseguire gli studi magistrali nell’ambito dell’Ingegneria Biomedica a Padova. Ovviamente ci sarebbe piaciuto che una studentessa come Federica avesse continuato a Ca’ Foscari, ma siamo orgogliosi come corpo docente che la forte formazione ricevuta qui le abbia permesso senza problemi di entrare in un altro ramo dell’ingegneria.'
Il corso di Laurea in Ingegneria fisica forma figure professionali polivalenti, capaci di affrontare le questioni pertinenti alle tecnologie avanzate, siano esse legate alla fisica quantistica e della materia, all'informatica e all'elettronica avanzate, alla biofisica e alla biomedicina. Il corso combina due ambiti di competenza: quello scientifico fondamentale e quello ingegneristico applicativo.