Dalle elementari all'Università, per la maratona delle letture migranti

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L’identità di ognuno si costruisce anche grazie alla presenza dell’altro. Questo è il messaggio che ritorna nella seconda edizione della Maratona di letture migranti ‘L’altro sono io’, che riunirà in un evento pubblico nel cortile di Ca’ Foscari - il primo ottobre dalle ore 13.45 - studentesse e studenti cafoscarini e delle scuole di Venezia e provincia per leggere brani letterari che parlano di migrazioni, identità, razzismo.

25 studenti medi e universitari daranno voce a Omero, Tony Morrison, Ungaretti, de Cervantes e molti altri. In tutto si leggeranno testi di 16 scrittrici e scrittori (8 di area occidentale e 8 di area orientale). Con loro ci saranno le scrittrici Igiaba Scego e Angelica Pesarini. L’evento sarà introdotto dal rettore Michele Bugliesi e dai docenti Ricciarda Ricorda, Archivio Scritture Scrittrici Migranti e Flavio Gregori, Prorettore alle Attività e Rapporti Culturali di Ateneo.

Le classi che parteciperanno provengono dalla Scuola Primaria Renier Michiel di Venezia; Scuola Secondaria di primo grado Margherita Hack, Mogliano Veneto; Liceo Linguistico Tommaseo, Venezia; Istituto Professionale Barbarigo, Venezia; Istituto Marchesi, Padova. Un coro di bambini delle scuole primarie e un gruppo di flauti dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado spezzeranno il ritmo delle letture con i loro interventi musicali.

L’iniziativa conclude il convegno internazionale organizzato dall’Archivio Scritture Scrittrici Migranti “L’altro sono io. Scritture plurali e letture migranti” che si terrà a Ca’ Foscari il 30 settembre e il primo ottobre 2019, che fa parte del seminario permanente Viajes temporales y escrituras plurales con Sorbonne Université – CRIMIC/SAL (Eduardo Ramos Izquierdo) e che si inserisce nella rete di ricerca internazionale Cuerpos migrantes. Territorialidad y violencia delle università di Buenos Aires (Ana María Zubieta), Milano (Emilia Perassi), Frankfurt (Roland Spiller) e Ca' Foscari Venezia (Susanna Regazzoni).

“Il convegno – spiegano le organizzatrici - si propone di riprendere e proseguire la ricerca sulla rappresentazione della violenza, soprattutto in ambito letterario ma non solo, attraverso lo studio delle diverse forme di migrazione, sia volontaria che forzata, e dei concetti di frontiera, subalternità, corpi migranti e territorialità, per illustrare la rilevanza sociale, culturale e simbolica delle nuove geografie identitarie, far risaltare la necessità di sviluppare nuove categorie interpretative, proporre un nuovo modello che sostituisca l’attuale, problematico, spesso escludente e, a volte, apertamente razzista”.

Federica SCOTELLARO