La scomparsa del prof. Francesco Mora

condividi
condividi

E' venuto a mancare il prof. Francesco Mora, docente di Storia della Filosofia del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali. Ecco come lo ricorda il prof. Lucio Cortella

"Lo scorso 1 settembre il prof. Francesco Mora è stato coinvolto in un incidente stradale nei pressi di Terni. Erano gli ultimi giorni che trascorreva «nella mia piccola casa in Umbria in un delizioso borgo medievale circondato dalla natura incontaminata, vicino a Spoleto», come aveva scritto poco prima in una mail al direttore del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali. Malgrado le cure mediche, non ha mai ripreso conoscenza, ed è mancato nella notte del 16.

Professore associato, docente da molti anni di Storia della filosofia contemporanea, era entrato a far parte del corpo accademico di Ca' Foscari nel 2002. Veneziano di nascita (1959), nel nostro ateneo si era laureato in filosofia nel 1983 e aveva poi ottenuto nel 1994 il titolo di dottore di ricerca. Studioso di Simmel e Heidegger, sui quali ha scritto importanti monografie, aveva poi allargato i suoi studi sia al pensiero politico della prima modernità (Hobbes in particolare) sia alla filosofia francese contemporanea, occupandosi di Derrida, Deleuze, Kojève, Dèbord. Ispirandosi al pensiero del secondo Heidegger e al post-strutturalismo francese, aveva concentrato le sue ultime ricerche sul tramonto dell'umano nell'epoca contemporanea. Collaboratore della Simmel Gesellschaft e socio della Heidegger Gesellschaft, aveva coltivato in questi anni numerose relazioni internazionali, soprattutto con le università francesi e tedesche.

Era una figura particolarmente legata alla nostra università, avendo qui cominciato i suoi studi e trovando poi nell’ambiente filosofico cafoscarino le condizioni per esplicitare i suoi interessi e la sua vocazione intellettuale. Francesco Mora per molti di noi è stato un compagno di studi, un collega e un amico. Molti altri docenti e generazioni di studenti hanno apprezzato la sua gentilezza, la mitezza del carattere, l’impegno costante, nella didattica e nella ricerca".

Lucio Cortella

Federica Ferrarin