La storia dell’antropologa Valentina Bonifacio rappresenta un caso di successo nel panorama accademico italiano: è la prima ricercatrice assunta da un ateneo italiano come vincitrice di una “Marie Curie”. Un decreto ministeriale del 2015, infatti, prevede questa possibilità di ‘chiamata diretta’ per chi ha svolto un progetto triennale finanziato dalla prestigiosa borsa di ricerca europea “Marie Curie International Outgoing Fellowship”.
L’Università Ca’ Foscari Venezia è il primo ateneo ad aver chiesto ed ottenuto l’autorizzazione per questo tipo di reclutamento dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha anche co-finanziato la posizione.
Valentina Bonifacio entrerà in servizio al Dipartimento di Studi Umanistici come ricercatrice 'lettera b', ovvero con un contratto triennale che prevede poi il passaggio al ruolo di professore associato.
“E' una grande soddisfazione per il nostro Ateneo - dichiara Michele Bugliesi, Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia - un altro passaggio importante nel percorso tracciato dal Piano Strategico che ha nel reclutamento dei migliori talenti uno degli obiettivi più qualificanti. Ca' Foscari ha inaugurato già nel 2015, primo Ateneo in Italia, nuove prassi per il reclutamento per chiamata diretta attraverso meccanismi di "open calls" indirizzate ai migliori ricercatori sul piano internazionale, e nuovi incentivi per i Marie Curie Fellows con il programma MarieCurie+1 che offre ai fellow un'estensione della borsa di studio per completare gli studi e attivare nuove linee di ricerca. Ad oggi Ca' Foscari è l'Ateneo che ospita il maggior numero di Marie Curie Fellows in Italia e la chiamata diretta di Valentina Bonifacio, prima ricercatrice Marie Curie in Italia ad essere reclutata per chiamata diretta, è un passaggio particolarmente significativo e di sintesi delle nostre politiche di questi anni, che ne dimostra l'efficacia e ci motiva ulteriormente nel proseguire lungo questa direzione. Ca' Foscari continuerà a investire nella qualità della ricerca, nelle pratiche volte ad attrarre i migliori talenti dall'Italia e dal mondo, e a sostenere i suoi ricercatori offrendo loro supporto e infrastrutture per favorire la loro partecipazione a reti e finanziamenti di ricerca sul piano internazionale”.
Valentina Bonifacio, antropologa e documentarista, ha ottenuto il titolo di dottorato in 'Social Anthropology with Visual Media' presso la University of Manchester nel 2009. Dopo aver lavorato in America Latina nel campo della cooperazione internazionale, ha approfondito il tema dei diritti indigeni e ha collaborato con la piattaforma interdisciplinare LATITUDE, sinergia tra antropologi, urbanisti e designer. Nel 2014 ha ottenuto la borsa Marie Curie, finanziata dall’UE, grazie al suo progetto ArchFact, che l'ha portata alla Parsons New School of Design di New York e in Paraguay.
Nel Paese sudamericano ha raccolto testimonianze sulla storia della famiglia Stastre-Casado (1889-2000) e sulla loro conceria, che per la prima volta ha impiegato gli indigeni come operai. In questi anni di ricerche approfondite, ha analizzato il ruolo che le diverse memorie dei protagonisti dell’epoca - operai indigeni, immigrati, missionari salesiani, la stessa famiglia Sastre-Casado - hanno avuto nel formare l’identità politica contemporanea del paese.
L'anno scorso la ricercatrice è rientrata a Ca'Foscari per terminare il suo lavoro, il cui impatto è notevole sia in termini di innovatività scientifica che di coinvolgimento del vasto pubblico. La mostra finale "Destiempo", infatti, è recentemente approdata a Venezia dopo essere stata presentata in Paraguay (nella capitale Asunción e a Puerto Casado) e a New York.
A Ca' Foscari, Valentina Bonifacio si occuperà di Antropologia Visuale nel Dipartimento di Studi Umanistici. Il suo sarà uno dei pochi insegnamenti di questo genere in Italia.
“La chiamata di Valentina Bonifacio - commenta Paolo Eleuteri, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici - arricchisce il settore dell'antropologia a Ca' Foscari e costituisce una tessera del mosaico di ricercatori, che sempre più di frequente hanno scelto il Dipartimento di Studi Umanistici come sede delle proprie ricerche e che iniziano con noi la propria carriera accademica. Con i prossimi arrivi saranno attivi in Dipartimento 10 Marie Curie, ma la presenza anche di un vincitore ERC, di ricercatori Rita Levi Montalcini (di cui due sono diventati professori associati) e FIRB offre un ampio spettro di campi di ricerca, che confermano il Dipartimento tra i più validi a livello nazionale, come del resto evidenziato anche dalla recente valutazione della qualità della ricerca svolta dall’Anvur”.
La normativa nazionale offre opportunità notevoli per il reclutamento dei talenti e lo sviluppo di carriera dei ricercatori. Ca' Foscari, grazie ai programmi Brain Gain e Careers+, si impegna a sfruttare al meglio questo tipo di occasioni, confermandosi in prima linea in Italia e dimostrando che le proprie politiche di reclutamento privilegiano profili internazionali di qualità valutati esternamente.
Il nostro ateneo inoltre si impegna a premiare la qualità della ricerca e dei suoi risultati, e incoraggia la partecipazione ai bandi di finanziamenti europei come occasione di punta per costruire un futuro professionale nella ricerca.