Turismo e sharing economy: ricerca sui dati Airbnb

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Quanto conta il fenomeno Airbnb in Veneto? Ricercatori del Dipartimento di Economia l’hanno studiato e presenteranno i risultati in un incontro pubblico dedicato al settore ricettivo ‘non-tradizionale’, frutto del connubio tra sharing economy e opportunità offerte dal digitale. Tra i numeri emersi spiccano i 4,23 giorni di soggiorno medio di ogni utente Airbnb in Veneto, un dato che supera quello della ricettività ‘tradizionale’.

L’eventoL’importanza della ricettività non tradizionale per l’economia turistica del Veneto” (28 giugno ore 10 aula 10a, San Giobbe) si aprirà con la presentazione del report realizzato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Turistico della Regione del Veneto anno 2016 da parte dei docenti e ricercatori Jan van der Borg, Dario Bertocchi, Nicola Camatti, Marco Olivi.

Ampio spazio sarà dedicato alla tavola rotonda con Gianangelo Bellati (Unioncamere), Nicola Callegaro (Comune di Venezia), Tommaso Bortoluzzi (Associazione dei bed&breakfast, affittacamere ed appartamenti del Veneto - ABBAV), Stefan Marchioro (Regione Veneto), Elio Dazzo (Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Delta lagunare).

Analizzando i dati estratti dalla piattaforma Airbnb, il team di studiosi guidato dal professor Jan Van Der Borg ha fotografato offerta e domanda di un fenomeno «ormai esploso, evoluto e consolidato anche in Veneto».

Alcuni numeri emersi dallo studio, che ha fotografato la situazione al novembre 2016 e raccolto dati per l’anno precedente: 10.179 veneti affittano 19.624 stanze o intere proprietà tramite Airbnb per una media di 131 euro al giorno, muovendo un giro d’affari in regione di circa 9mila euro al giorno.

Nell’anno considerato Airbnb ha gestito 278.709 prenotazioni in Veneto. I turisti più attivi sono stati gli statunitensi, poi francesi, italiani, inglesi, tedeschi e australiani. Si tratta soprattutto di studenti, ma utilizzano molto questo canale anche docenti, architetti, pensionati e ingegneri. Tra i luoghi più recensiti, dietro ai principali capoluoghi di provincia della regione, spicca Mogliano Veneto, che supera destinazioni affermate come Peschiera e Cortina.

«Studiare la dimensione e l’impatto del non-tradizionale – commenta Van Der Borg - ci porta necessariamente ancora una volta ad interrogarci sulla questione della competitività e della sostenibilità delle destinazioni turistiche e a concentrare lo studio sulle reali ricadute in termini di rafforzamento di quanto il Veneto offre in termini turistici valutando il profilo di questo nuovo turista 2.0 , come cambiano le abitudini di pernottamento (in particolare in termini di durata) nonché di spesa e l’impatto in termini geografici».

La possibilità di accedere alla ricca banca dati Airbnb ha permesso di estrapolare le informazioni necessarie a tale tipo di analisi coprendo il gap delle statistiche ufficiali. Una specifica indagine lanciata in collaborazione con ABBAV sul lato dell’offerta ha dato conferma della bontà dell’intuizione di utilizzare tali dati come rappresentativi del fenomeno.

 

Enrico Costa