Il progetto 100donne: parlano le economiste

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100 esperte contro gli stereotipi_parlano le economiste

Il progetto 100donne contro gli stereotipi ha fatto tappa alla Research communication week dell’Università Ca’ Foscari. Dopo le scienziate STEM, è stato il turno delle esperte di economia e finanza, che hanno condiviso la loro esperienza e professionalità.

Come ricorda Marco Sgarbi, prorettore alla Comunicazione e Promozione di Ateneo, «lo studio dell’economia rappresenta il core business di Ca’ Foscari», nata come Regia Scuola Superiore di Commercio nel 1868. Proprio in occasione del centocinquantesimo dalla fondazione dell’Ateneo, il progetto 100donne contro gli stereotipi rappresenta un’ulteriore occasione per portare competenze e conoscenze su temi fruibili, come economia e finanza, sottolineando l’apporto femminile sia all’interno del mondo universitario, sia del gruppo di esperti del settore.

Questo progetto nasce dalla collaborazione tra Monia Azzalini, responsabile del settore Media e Gender dell’Osservatorio di Pavia, Giovanna Pezzuoli e Luisella Seveso, Giornaliste di GiULiA, Giornaliste Unite Libere Autonome, che hanno riflettuto sulla marginalizzazione della figura della donna. Secondo i risultati della V edizione del Global Media Monitoring Project (2015), le donne sono il 50% della popolazione mondiale, eppure, sui 114 paesi a confronto, emerge che il valore di visibilità femminile nelle news di stampa, radio e TV sia soltanto del 24%.

La presenza femminile ha poco spazio nel campo dell’informazione; se le donne sono maggiormente rappresentate come narratrici (38%), vox populi (37%) e testimoni (30%), la loro presenza come portavoce (20%) ed esperte (19%) è al di sotto del valore del 24%.

Lo studio del Global Media Monitoring Project è in linea con gli obiettivi prefissati dalla Dichiarazione e Piattaforma d’Azione della IV Conferenza mondiale sulle donne organizzata dall’ONU a Pechino che, nel 1995, ha riconosciuto i media come fondamentali per accrescere la partecipazione delle donne e promuoverne un’immagine equilibrata e non stereotipata.

Nel 2016, da questa esigenza e consapevolezza nasce la piattaforma 100esperte, lanciata dall'Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. in collaborazione con la Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. 100esperte è una banca dati online, che raccoglie più di duecento esperte di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e di economia e finanza. Monia Azzalini evidenzia l’importanza di questo progetto, che oltre a promuovere modelli di ruolo femminili a cui ispirarsi, ha portato alla creazione di una rete di esperte classificate per nome, area professionale e regione.

La storia delle 100esperte è stata raccolta nei libri: 100donne contro gli stereotipi per l’economia e 100donne contro gli stereotipi per la scienza, che racchiudono la storia di trenta esperte intervistate da Giovanna Pezzuoli e Luisella Seveso.

Secondo Gaela Bernini, responsabile dei progetti scientifici e sociali, Fondazione Bracco, «100donne è un vero e proprio strumento capace di innescare un cambiamento». Non a caso, dai risultati del monitoraggio svolto dall’Osservatorio di Pavia per la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea nel marzo del 2017, su 16 testate giornalistiche radio, stampa e TV italiane c’è stato un aumento dell’1,5%, rispetto al 2015, della presenza di donne in qualità di esperte. Questo dato rappresenta un buon punto di partenza per la riduzione della disuguaglianza di genere.

Come ricorda Antonia Carparelli, economista, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, «il mantenimento dell’attuale disguaglianza di genere costerebbe ai Paesi OCSE una perdita di reddito pro capite di circa il 14%-15% al 2030. L’Italia è il Paese con la perdita maggiore: 21% in meno di reddito pro capite. Di conseguenza, l’Italia è il Paese con maggiore beneficio potenziale: una partecipazione femminile in linea con quella maschile significherebbe al 2030 +7% di forza lavoro e +1 p.p. di PIL pro capite all’anno.»

Appare chiaro che, citando le parole di Fabiola Gianotti, fisica italiana direttrice del CERN, «la questione delle donne è il termometro della società: ci dice quanto in salute essa sia». Per questo, per avere una società sempre più sana, è fondamentale ridurre la disuguaglianza di genere, e favorire la diffusione di una figura femminile capace non solo di essere narratrice, vox populi e testimone, ma soprattutto esperta e portavoce, come nel caso delle esperte economiste Laura Bottazzi, professoressa di Economia, Università di Bologna e Agar Brugiavini, professoressa di Economia, Università Ca’ Foscari Venezia.

Ecco che 100 esperte rappresenta una preziosa occasione per ricordare a tutti che  la società può e deve essere anche «un mondo per donne».

A cura di Charlotte Gandi