L’Italia e il turismo internazionale

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Nel 2015, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia rimane positivo e in aumento: 13,5 miliardi di euro con un incremento dell’8,1% rispetto all’anno precedente. Il quadro su Italia e turismo internazionale è stato tracciato da centro Ciset-Ca’ Foscari e Banca d’Italia nell’annuale conferenza dedicata ai dati del settore.

Il turismo internazionale ha consolidato il ruolo di traino dell’economia turistica, ha spiegato Mara Manente, direttrice del Ciset: 37,6 miliardi di valore aggiunto compresi effetti indiretti e indotti, con un +2,4% reale, contro un aumento del Pil italiano dello 0,6%.

Focalizzando l’attenzione sull’economia turistica regionale, la ricchezza generata dal turismo rimane polarizzata nelle prime cinque regioni turistiche (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna), che concentrano il 67,5% della spesa dei turisti internazionali ed il 63% del valore aggiunto turistico. Tuttavia, si rafforzano le quote di spesa e di ricchezza prodotta dal turismo nelle regioni del Sud, rispettivamente il 14,4% e il 18,4%.

Turismo balneare, vacanza verde e attiva, turismo culturale tradizionale si confermano tra i principali trend in crescita. Performance positive anche per la vacanza al lago, mentre è meno dinamico il turismo montano.

Riguardo ai principali bacini di origine, buone le performance dei tradizionali clienti europei (tedeschi, francesi e inglesi). Per il mercato tedesco, il 2015 è stato l'anno del ritorno nelle località balneari italiane (+20% della spesa), ma soprattutto della vacanza verde e attiva che genera il 5,6% di tutta la spesa per vacanza dei tedeschi nel nostro paese. Grazie al deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, il 2015 ha registrato importanti risultati anche sul mercato Usa (+13% di spesa, pari a oltre 3 miliardi di euro). In calo, invece, la spesa turistica dai paesi BRIC (-27%), imputabile in buona parte alla contrazione sul mercato russo, cui si affianca quella del mercato cinese (da 220 a 178 milioni di euro in un anno).

Guardando al turismo degli italiani all’estero, la congiuntura 2015 non ha frenato la voglia di viaggiare dei nostri connazionali. Gli arrivi di turisti pernottanti all’estero sono cresciuti del +2,4% rispetto al 2014, i pernottamenti del +1,4%, mentre la spesa del +1,5%, con un aumento sia del turismo di vacanza che di quello business. Tuttavia, come sottolineato da Valeria Minghetti del CISET , l’impatto di fattori geo-politici ed economici ha modificato la geografia dei flussi outgoing, penalizzando alcune tra le destinazioni più popolari ed avvantaggiando altre mete, soprattutto di lungo raggio.

Partendo dalle macro-aree, se oltre 3 turisti italiani su 4 sono rimasti all’interno dell’Europa, il restante 23% ha privilegiato l’area asiatica (arrivi +7,4%), i Caraibi e il Sud America (+5,7% e +4,5% rispettivamente), a scapito dell’Africa, che ha registrato un crollo degli arrivi italiani del -15,6%. Pressoché stabile l’Oceania (+1%).