Progetti di ricerca

Il Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea propone e prende parte a numerosi progetti di ricerca partecipando a bandi competitivi e collaborando con partner sia istituzionali che privati. Qui li trovate suddivisi secondo la fonte di finanziamento: alcuni sono internazionali, altri nazionali; altri ancora sono cofinanziati dall'Ateneo, come ricerche o come scavi archeologici.

Archeologie della Crisi: Trasformazioni Urbane e Religiose del Nord-Ovest dell’Asia meridionale nella Tarda Antichità

Responsabile scientifico: Elisa Iori - Finanziamento: Programma per giovani ricercatori Rita Levi Montalcini (Bando 2021) - Durata del progetto: 36 mesi (01/10/2024 – 30/09/2027) - Contributo: € 218.228,82 - Parole chiave: LALIA, ecosistemi fragili, archeologia delle religioni, archeologia dell'Asia meridionale, archeologia urbana, archeologia della crisi, Vajrayana, spatial turn, material turn

Questo progetto mira a sviluppare un nuovo modello integrato delle trasformazioni urbane e religiose nel nord-ovest dell'Asia meridionale durante l'Antichità Tarda intersecando tra loro tre diversi ambiti disciplinari: l'Archeologia Urbana, gli Studi Storico-Religiosi e le Paleoscienze. Nello specifico, il progetto considera come fenomeni sovrapposti e interconnessi tre aspetti finora analizzati separatamente nella ricerca: (a) la crisi urbana o il passaggio a un nuovo concetto di urbanità nell'Antichità Tarda; (b) la cosiddetta "Late Antique Little Ice Age", (LALIA) un periodo di raffreddamento avvenuto tra il 536 e il 660 d.C.; (c) l'emergere, a partire dal VII secolo d.C., di una forma alternativa di dottrina buddhista, il Buddhismo Vajrayana, e la contemporanea ascesa e monumentalizzazione delle religioni brahmaniche.
Concentrandosi su tre principali ambiti di ricerca, ossia 'ecologia umana' (focus 1), '(ri)creare paesaggi umani e divini' (focus 2) e 'confini politici e religiosi' (focus 3), il progetto combina metodologie provenienti da diversi campi di studio con l'obiettivo di stabilire le variazioni regionali e locali nei legami relazionali tra città, religione ed ecologia. In tal modo, si colloca all'interno del più ampio dibattito sulla storicizzazione delle risposte sociali, religiose e politiche delle società ai significativi cambiamenti climatici e ambientali.


IDRA - Aquatic Imaginations: Interrelation of Fiction and Policy in Shaping a Sustainable Future

Responsabile scientificoNicoletta Pesaro - Ricercatrice: Chiara Cigarini - Finanziamento: HORIZON-MSCA-2023-PF-01 - Durata del progetto: 36 mesi (01/11/2024 – 31/10/2027) - Contributo: € 265.099,20  - Parole chiave: consapevolezza collettiva; regolamenti ambientali e negoziazioni sul clima; teoria letteraria e letteratura comparata, stili letterari; letteratura sinofona, blue humanities, futuri possibili, politica dell'acqua, previsione strategica

Lo studio analizza le problematiche legate all'acqua nell'area sinofona, come inquinamento, alluvioni e innalzamento del livello del mare, considerando il caso cinese come estremo, ma con implicazioni globali. Servendosi del concetto di "immaginazioni acquatiche", esplora sia le politiche governative che promuovono un futuro ideale di sostenibilità, sia le rappresentazioni letterarie che ne riflettono le conseguenze ambientali e le preoccupazioni sociali. La prima parte raccoglie e analizza opere letterarie del mondo sinofono con un approccio ecocritico volto a esplorare la risposta emotiva alle policy idriche, mentre la seconda dimostra come gli studi letterari, reintroducendo la componente emozionale rimossa dalla pianificazione politica, possano influenzare le politiche ambientali e sensibilizzare l’opinione pubblica.


Religion and Conversion in Late Imperial China

Responsabile scientificoFrancesca Tarocco - Ricercatore: Jacopo ScarinFinanziamento: HORIZON-MSCA-2023-PF-01 - Durata del progetto: 36 mesi (01/07/2024 – 30/06/2027) - Contributo: € 292.043,52 - Parole chiave: storia delle idee, storia intellettuale, storia della scienza, tecniche e tecnologie; Storia moderna e contemporanea; Mito, rituale, rappresentazioni simboliche, studi religiosi; Storia sociale, economica, culturale e politica; Conversione nella religione cinese, Cina imperiale tardiva, Confucianesimo, Buddhismo, Daoismo

Il progetto di ricerca REACCH (Religione e Conversione in Cina) si pone l’obiettivo di studiare il fenomeno della conversione nella Cina tardo-imperiale (XIV-XIX secolo). Al fine di risolvere i problemi teorici e metodologici causati dalle limitazioni che caratterizzano gli attuali strumenti epistemologici, tuttora profondamente influenzati dalla loro origine nella modernità europea, la prima parte della ricerca è dedicata alla ridefinizione dei concetti di religione e conversione. Il resto del progetto è incentrato sulla raccolta e l’analisi di casi studio che racchiudono esempi di conversione in ambito confuciano, buddista e taoista. L’obiettivo di questa seconda parte del progetto è capire come gli autori delle dinastie Ming e Qing hanno discusso, interpretato e descritto il fenomeno della conversione. L’impianto teorico del progetto si basa su precedenti studi della Cina tardo-imperiale e delle religioni cinesi, nonché su teorie sviluppate nell’ambito della sociologia, della psicologia e degli studi religiosi. Le fonti utilizzate includono documenti ufficiali, gazzette, testi taoisti e buddisti, opere dei letterati confuciani, epigrafie e testi popolari come i baojuan (“preziosi volumi”).
L’auspicio è che il progetto consenta in futuro di sviluppare una generale teoria della conversione che superi gli attuali modelli, aprendo la strada a un nuovo paradigma da applicare a studi comparativi sulla religione e sulla conversione, sia in contesto diacronico che transregionale.


PhotoMaKEASIA - Photography in the Making of Knowledge: European Art-historical and Scientific Investigations on Asia

Responsabile scientifico: Sabrina Rastelli - Ricercatrice: Giulia Pra FlorianiFinanziamento: HORIZON-MSCA-2023-PF-01 - Durata del progetto: 24 mesi (01/12/2024 – 30/11/2026) - Contributo: € 188.590,08 - Parole chiave: storia coloniale e post-coloniale, storia globale e transnazionale, storie intrecciate, storia dell'arte e dell'architettura, storia delle idee, storia intellettuale, storia della scienza, delle tecniche e delle tecnologie, storia della fotografia, fotografia in Asia, fotografia come metodo, storia dell'arte cinese, Cina e Asia

La storia della fotografia condivide un profondo legame con la storia delle discipline moderne, tra cui la storia dell'arte, l'antropologia e l'archeologia, nonché la medicina, la biologia e le scienze naturali. Negli ultimi anni, un numero crescente di storici ha analizzato la cultura visuale da una nuova prospettiva, concependo le immagini come oggetti centrali piuttosto che periferici dell'analisi storica. È oggi riconosciuto che immagini che vanno dalle prime fotografie a raggi X ai disegni che rappresentano culture lontane hanno contribuito in modi diversi allo sviluppo della conoscenza scientifica. Queste illustrazioni hanno consentito a un ampio pubblico di osservare soggetti che gli erano precedentemente preclusi, perché nascosti all'interno del corpo umano oppure perché geograficamente e ideologicamente distanti.
Il progetto PhotoMaKEASIA affronta i seguenti interrogativi: In che modo gli studiosi e gli scienziati europei hanno usato la fotografia per estendere la loro conoscenza dell'Asia? In che misura il mezzo fotografico ha influenzato o condizionato i risultati dei loro studi? Discostandosi dalle ricerche che indagano lo “sguardo coloniale” della fotografia, questo progetto si concentra sulla storia delle fotografie nate da un interesse scientifico e accademico verso le culture dell’Asia.


LACONC - Language contact and heterogeneity in the Hybrid Chinese dialects in North-West China

Responsabile scientificoGiorgio Francesco Arcodia - Ricercatice: Julie Pauline Marie Lefort - Finanziamento: HORIZON-MSCA-2023-PF-01 - Durata del progetto: 24 mesi (01/12/2024 – 30/11/2026) - Contributo: € 172.750,08  - Parole chiave: studi culturali, diversità culturale, linguistica tipologica, storica e comparativa, uso della lingua, pragmatica, sociolinguistica, analisi del discorso, insegnamento e apprendimento della seconda lingua, lessicografia, terminologia, dialetti del Gansu-Qinghai, contatto linguistico, dialetti ibridi, lingue mongoliche della Cina

Il progetto analizza i dialetti cinesi ibridi altamente a rischio del Gansu-Qinghai (Wutun, Zhoutun, Gangou, Xining, Linxia e Tangwang), noti per l'influenza altaica. L'obiettivo principale è determinare la loro posizione nel ramo nord-occidentale, studiando le tracce di contatto con lingue mongoliche e turche, come marcatori di caso nominale, forme pronominali e marcatori di tempo/aspetto.
Si cerca di dimostrare che:

  • I tratti non sinitici derivano sia da influenze dirette mongoliche sia da una diffusione areale.
  • Esiste una continuità tra i dialetti del Gansu-Qinghai e quelli dello Shaanxi-Shanxi.
  • Gli influssi altaici nei dialetti ibridi sono stratificati e caratterizzati da isoglossi distinti, più che da una singola area linguistica.

Il progetto mira a documentare la diversità tipologica e spiegare i processi di contatto linguistico in queste regioni.


DIVE - In Diversity We Trust: Preserving and Promoting the Literary Heritage of Chinese Minorities

Responsabile scientificoNicoletta Pesaro - Ricercatore: Mario De Grandis - Finanziamento: HORIZON-MSCA-2021-PF-01 - Durata del progetto: 24 mesi (01/05/2024 – 30/04/2026) - Contributo: € 188.590,08 - Parole chiave: letteratura etnica cinese, letteratura delle minoranze

Il progetto DIVE esplora come le autorità cinesi abbiano mobilitato i miti di origine (chuangshi shenhua) delle 55 minoranze ufficialmente riconosciute (shaoshu minzu) per sostenere il discorso della Cina come nazione unita e multiculturale. Questi miti sono stati diffusi attraverso pubblicazioni letterarie, documentari/trasmissioni e siti web. Per analizzare le informazioni provenienti da queste fonti eterogenee, DIVE adotta un approccio interdisciplinare basato sull’esperienza del candidato nelle digital humanities e negli studi letterari, mediatici e sulle minoranze. Esplorando il discorso autorizzato sui miti delle minoranze, questa azione contribuisce a decentrare gli studi letterari cinesi (tradizionalmente focalizzati sulla maggioranza Han) e arricchisce gli studi sul patrimonio, fornendo la prima ricerca approfondita sull’appropriazione del patrimonio delle minoranze in un contesto socialista.


Genere, invecchiamento e migrazione: memoria e mascolinità ebraiche dal Nord Africa e dal Medio Oriente

Responsabile scientificoLaura De Giorgi, Carlo Frappi - Finanziamento: Capitolo 3415, piano gestionale 6 - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Durata del progetto: 7 mesi (01/11/2024 – 31/05/2025) - Contributo: € 90.300,00 - Parole chiave: Asia Centrale, transizione energetica, risorse idriche, alta formazione, comunità d’affari

Obiettivo del Progetto è creare una piattaforma di scambio di conoscenze e competenze tra Italia e Paesi dell’Asia Centrale nei settori della transizione energetica, risorse idriche, salute, connettività e alta formazione e ricerca scientifica. Per raggiungere tale obiettivo è necessario promuovere la collaborazione tra istituti di ricerca, istituzioni della formazione superiore e comunità d’affari nei due territori per affrontare le sfide comuni.


ALiDiM - Arabic Linguistic Discourse in the Making

Responsabile scientificoSimona Olivieri - Finanziamento: ERC-2023-STG - Durata del progetto: 60 mesi (01/05/2024 – 30/04/2029) - Contributo: € 1.496.241,00 - Parole chiave: filologia, studi sul testo e sull'immagine, arabo, filosofia del linguaggio, metalinguistica, circolazione della conoscenza, digital humanities

Il progetto ALiDiM propone un'analisi metalinguistica del processo di standardizzazione dell'arabo classico così come è stato descritto dai primi studiosi dell’arabo. Analizzando i primi testi grammaticali arabi sotto un unico quadro metalinguistico, questo progetto mira a trovare nuovi modi per spiegare e analizzare i testi, sfidando le concezioni convenzionali sulle origini della tradizione linguistica araba. Inserendo la produzione linguistica in un contesto culturale più ampio, il progetto introduce innovazioni metodologiche sviluppando un approccio interdisciplinare. L'indagine si concentrerà sul processo metalinguistico di descrizione della lingua stessa, piuttosto che sulle caratteristiche linguistiche descritte. Con l'obiettivo di sviluppare una lettura nuova e non convenzionale delle origini e della formazione della tradizione linguistica araba, il progetto ALiDiM esplorerà un corpus variegato di fonti grammaticali e lessicografiche arabe, cercando di delineare le narrazioni presentate dai primi studiosi dell’arabo. L'attenzione sarà posta sull'identificazione, il tracciamento e l'elaborazione delle prime fasi di formazione della tradizione linguistica araba, attraverso una ricostruzione dei fattori interni che hanno portato all'emergere degli studi sulla lingua, nonché dei punti di convergenza tra la tradizione araba e quelle vicine. Il progetto ALiDiM seguirà le origini e la ricezione dei temi linguistici, identificando i fattori che nel loro insieme hanno contribuito al processo di standardizzazione dell’arabo classico. Sarà anche studiato il metodo applicato dai primi studiosi dell’arabo con un duplice approccio che tiene conto sia del contesto locale arabo-islamico sia di possibili influenze esterne. I dati della ricerca saranno resi disponibili attraverso il sito web del progetto sotto forma di corpus di fonti originali, annotate semanticamente e codificate in TEI.


BEW (I e II edizione) - Systematization of students business experiences through active learning workshops

Responsabile scientificoMarcella Mariotti - Finanziamento: Sovvenzione libera erogata da Mitsubishi Corporation - Durata del progetto: 12 mesi complessivi (01/10/2024 – 30/09/2025) - Contributo: € 30.113,00 - Parole chiave: business experience workshop, sostenibilità, start-up, decentralizzazione del turismo, pmi

L'obiettivo principale della seconda edizione del Business Experience Workshop è riunire studenti con background diversi e incoraggiarli a pensare insieme in giapponese in modo da sviluppare, come gruppo, proposte complete per affrontare problemi relativi alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, per poi pensare a come concretizzare possibili soluzioni in una futura start-up. Tutto questo viene svolto tenendo in considerazione i seguenti tre macro temi come punti di partenza, ovvero:

  1. decentralizzazione del turismo in Veneto in previsione dei giochi Olimpici di Milano-Cortina del 2026. Questo tema può essere esteso anche al Giappone, utilizzando l'Expo 2025 di Osaka come importante spunto di discussione;
  2. marketing e stile di vita per la terza e quarta età  (aiuto reciproco studenti-anziani, amplificazione del segmento di mercato rivolto alla fascia over 70, ecc.);
  3. comunicazione tra PMI italiane e giapponesi (incoming-outgoing): identificazione di problemi e soluzioni;

Il workshop si articola in 5 incontri di persona (circa uno al mese da ottobre 2024 a marzo 2025) durante i quali i dirigenti di Mitsubishi Corporation (sponsor finanziario del progetto), insieme al team di ricerca BEW, partecipano attivamente alle attività prevoste e arricchiscono l'esperienza degli studenti fornendo approfondimenti tecnici e professionali, aiutandoli al contempo a imparare a proporre e comunicare le loro idee.
Dopo l'ultimo incontro con gli studenti nel marzo 2025, il team di ricerca BEW continuerà a lavorare sull'analisi e l'organizzazione dei risultati e li utilizzerà per ottimizzare il database di Cafoscari Jisho.


Genere, invecchiamento e migrazione: memoria e mascolinità ebraiche dal Nord Africa e dal Medio Oriente

Responsabile scientificoPiera Rossetto - Finanziamento: Programma per giovani ricercatori Rita Levi Montalcini (Bando 2020) - Durata del progetto: 36 mesi (01/01/2023 – 31/12/2025) - Contributo: € 214.827,00 - Parole chiave: migrazioni, invecchiamento, mascolinità, ebrei-arabi, memorie

Il progetto Genere, invecchiamento e migrazione: memoria e mascolinità ebraiche dal Nord Africa e dalMedio Oriente si propone di investigare il caso delle migrazioni ebraiche dal Nord Africa e dal MedioOriente in Europa dagli anni '50 agli anni '70 da una prospettiva di ricerca finora poco esplorata. Ilprogetto infatti utilizza le nozioni di invecchiamento e identità di genere per esaminare i ricordi dellamigrazione forzata e prende in considerazione le narrazioni della memoria dei migranti di 1.5/2generazione come una 'strategia di coping successivo' per gestire i traumi dei genitori – e in particolare dei padri - durante il processo di migrazione. Il progetto si propone di contribuire allo studio delle mascolinità ebraiche - esplorato principalmente per il caso degli ebrei di origine europea - e più ingenerale all'intersezionalità di invecchiamento, genere e migrazione.


For a Multivocal History of the Attitudes Towards Non-human Animals in South Asia. Ethics, Practices, Symbolism. Investigating New and Unsolved Issues

Responsabile scientificoAntonio Rigopoulos - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (15/10/2023 – 14/10/2025) - Contributo: € 45.898,00 - Parole chiave: Sud Asia, indologia, animali, animal studies

Questa ricerca mira a porre solide basi per arrivare a costruire una storia organica e sistematica, tuttora mancante, del ricchissimo e per molti versi unico approccio del Sud Asia al rapporto uomini-animali non umani. Si affronteranno aspetti ancora poco studiati e ci si occuperà di persistenti nodi irrisolti di temi fondamentali, proponendo prospettive innovative per la loro interpretazione. Si lavorerà su fonti primarie in diverse lingue antiche e moderne, su iconografie e con ricerche mirate sul campo, avvalendosi delle ampie e molteplici competenze dei partecipanti. In prospettiva, si vuole preludere alla costruzione di un grande repertorio multidisciplinare sul tema. Si vuole dare un contributo importante non solo ai South Asian studies, ma anche agli Animal Studies occidentali e a discipline correlate, nella convinzione che questo grande e attualissimo tema sia, in Occidente, affrontato ancora con scarse competenze sul contributo di sistemi culturali diversi. Più in generale, si vuole qui produrre un cospicuo strumento anche per scopi extra-accademici, con un’opportuna divulgazione dei risultati a molti livelli, in particolare perché il soggetto della ricerca investe fondamentali aspetti religiosi e alimentari. L’odierno Stato maggiore della regione, l’India, ospita circa un sesto dell’attuale umanità. Si pensi all’interesse, spesso disinformato, che anche grazie al turismo la sua civiltà incontra presso un pubblico molto ampio; al fatto che si tratta di un partner di sempre crescente importanza per l’Italia e l’EU; e alla presenza anche in Italia di numerosissimi immigrati dal South Asia.  L’estrema specificità e complessità culturale della regione richiede strategie di interrelazione di cui gli ambiti extra-accademici sembrano spesso conoscere poco i fondamenti. Il contesto del Sud Asia è caratterizzato da forti continuità culturali con l’antichità, ma anche da grandi processi storici di interazione e/o conflitto con facies culturali diverse (in primis l’Islām e il discorso coloniale e postcoloniale); inoltre, da uno storicamente poco documentato apporto da parte di classi sociali subalterne. Su queste basi, si ritiene che la ricerca sul tema debba di necessità rispondere a una prima serie di quesiti fondamentali; quali, cioè, sono, o come si configurano:

  1. Le classificazioni di uomini – animali non umani in termini di continuità o discontinuità, con i vari punti di vista sull’attribuzione di coscienza e sensibilità agli animali;
  2. I significati del teriomorfismo o terio-antropismo degli esseri divini/soprannaturali e delle figure che li accompagnano;
  3. Le motivazioni di ‘non nuocere’ e vegetarianismo, e i loro rapporti;
  4. Gli esiti dell’interazione indo-musulmana, con particolare attenzione al decisivo ambito Mughal, e per quanto riguarda i dissidi generati della sacralità hindū dei bovini;
  5. Il discorso coloniale e postcoloniale, e segnatamente la visione esplicitata dalle letterature più recenti;
  6. Le possibilità di contributo al tema da parte dello studio di odierne configurazioni locali, con specifica attenzione per le classi subalterne. Intorno a questi quesiti si lavorerà mettendo in campo e integrando le molteplici competenze dei partecipanti alla ricerca.

Imperial Entanglements: Latecomer Colonial Empires and the “Politics of Comparison” (1880s-1940s)

Responsabile scientificoAndrea Revelant - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (28/09/2023 – 27/09/2025) - Contributo: € 68.000,00 - Parole chiave: dominio coloniale, politica del confronto, imperi tardivi, storia transimperiale, storia globale degli imperi

"Imperial Entanglements" analizza i casi di imperialismo tardivo di Germania, Italia, Belgio e Giappone, paesi che iniziarono la loro espansione coloniale solo alla fine del XIX secolo. A causa di questo ritardo, queste nazioni dovettero confrontarsi con modelli imperiali già esistenti, sviluppati da altre potenze. Nel tentativo di costruire un progetto imperiale originale, i loro leader rielaborarono criticamente questi modelli, adottandone, modificandone o respingendone alcuni tratti. Negli anni Trenta Germania, Italia e Giappone sfidarono l'ordine internazionale, presentando i loro modelli imperiali come alternative a quelli preesistenti. Questo tentativo si basava sulla nuova lingua della autodeterminazione che permeava le relazioni internazionali, ma si rifaceva anche a idee sviluppate prima della Prima Guerra Mondiale.
Lo studio si concentra sulla circolazione e rielaborazione dei modelli politici dal 1880 circa agli anni Quaranta, coprendo sia l'epoca degli imperi sia il periodo post-wilsoniano, quando il colonialismo venne riformato a livello globale. Il progetto si articola su due concetti principali: la "politica del confronto", ovvero il modo in cui gli attori contemporanei confrontavano le loro politiche coloniali con quelle di altre potenze, e l'analisi degli attori transimperiali, siano essi intellettuali, politici o istituzioni.
La ricerca mira a comprendere come le élite politiche e intellettuali abbiano rappresentato i loro imperi in relazione ad altri, come abbiano tentato di stabilire legami transimperiali e quali reti abbiano cercato di costruire per elaborare un proprio modello di politica coloniale. Inoltre, il progetto esplorerà se siano avvenuti cambiamenti significativi nella "politica del confronto" e nei legami transimperiali nel periodo considerato, e come la circolazione internazionale dei modelli abbia influenzato giuristi e governanti nei regimi imperiali tardivi.

Sito web del progetto: http://www.imperialentanglements.it/


Chinese narratives and the narration of China in Italy: literature, cinema and art at the intersection of cultural diplomacy and cultural industry

Responsabile scientifico: Nicoletta Pesaro - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (17/10/2023 – 16/10/2025) - Contributo: € 136.087,40 - Parole chiave: narrazione della Cina; traduzione; diplomazia culturale; industria culturale; produzione cinematografica; arte cinese contemporanea

Il progetto si propone di comprendere i processi culturali, politici ed economici che governano la produzione di conoscenza sulla Cina in Italia, adottando un approccio interdisciplinare che si concentra sulla letteratura, il cinema e le arti visive. L’obiettivo è analizzare come le narrazioni sulla Cina non solo riflettano il mutamento dell'equilibrio di potere globale, determinato dall’ascesa della Cina, ma anche come siano il risultato di complessi processi di negoziazione tra diversi attori politici, culturali ed economici.
Il progetto si distacca dalle tradizionali categorie di propaganda internazionale, soft power e diplomazia culturale, per esplorare le pratiche culturali e le negoziazioni che, sia in Cina che in Italia, plasmano l'immagine della Cina. I campi di analisi identificati come particolarmente significativi includono:

  1. traduzione letteraria,
  2. cinema e culture di proiezione, comprese le pratiche di co-produzione e i festival,
  3. mostre d’arte tradizionale e contemporanea.

Le due linee principali di ricerca sono:
a) comprendere i processi di negoziazione tra le industrie culturali e le istituzioni governative in Cina e come influenzano la strategia di proiezione culturale della Cina all’estero;
b) analizzare i processi di negoziazione istituzionale e culturale dietro la diffusione dei prodotti culturali cinesi in Italia, con riferimento alla traduzione della letteratura cinese, alla partecipazione della Cina ai festival cinematografici, alle co-produzioni audiovisive e alla circolazione dell'arte cinese.
La ricerca mira a migliorare la capacità dell'Italia di produrre una conoscenza indipendente e critica sulla Cina, identificando le lacune nei processi culturali e il loro impatto sull'opinione pubblica italiana. Adotta metodi qualitativi e quantitativi per offrire una panoramica dei prodotti culturali cinesi in Italia e per analizzare il ruolo degli attori coinvolti, le loro strategie e reti.


‘We want bread, not bullets’: Iraqi food politics in historical perspective

Responsabile scientificoMaria Cristina Paciello - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (28/09/2023 – 27/09/2025) - Contributo: € 45.734,00 - Parole chiave: Iraq, economia politica del cibo, agricoltura, produzione culturale, movimenti sociali

Il progetto si propone di indagare la politica del cibo in Iraq, una tematica cruciale ma ancora poco esplorata, con particolare riferimento al periodo successivo all'occupazione statunitense del 2003. L’Iraq, un tempo autosufficiente in ambito alimentare grazie alle fertili pianure alluvionali del Tigri e dell’Eufrate, è oggi uno dei Paesi più insicuri dal punto di vista alimentare, fortemente dipendente dalle importazioni. Attraverso un’analisi storica e interdisciplinare, la ricerca mira a comprendere come un Paese così ricco in risorse agricole sia diventato un grande importatore di cibo, quali politiche siano state adottate da attori locali e internazionali per garantire la sicurezza alimentare, e quale impatto queste abbiano avuto sulla popolazione irachena.
L'indagine si articola in tre linee di ricerca interconnesse:

  1. Economia politica del cibo: Ricostruzione storica delle politiche pubbliche in tema di produzione, distribuzione e consumo alimentare, con un focus sulle dinamiche internazionali, come aiuti, importazioni e le loro conseguenze per il Paese.
  2. Movimenti sociali e cibo: Analisi della questione alimentare dal punto di vista dei movimenti sociali e della società civile, esplorando le proteste di massa (2011, 2015-16, 2018-2020) e le iniziative dal basso, con particolare attenzione a modelli alternativi e nuove forme di mobilitazione.
  3. Cibo e produzione culturale: Studio del ruolo del cibo nella produzione culturale irachena, sia all'interno del Paese che nella diaspora, considerando il cibo come elemento di identità culturale e strumento di narrazione, inclusa la produzione di contro-narrazioni.

L’obiettivo è fornire una comprensione approfondita della politica del cibo in Iraq, collegando dimensioni politiche, economiche e culturali, e contribuire così a colmare un’importante lacuna nella letteratura sul tema.


Classica Serica. The language and literary characteristics of East Asian Latin and the impact of classical texts on Latin Texts of Eastern Asia between Medieval and Early Modern Age

Responsabile scientifico: Tiziana Lippiello - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (17/10/2023 – 16/10/2025) - Contributo: € 64.184,00 - Parole chiave: caratteristiche della lingua latina medievale e umanistica, ricezione dei testi classici, sinologia, studi culturali, identità e memorie culturali, patrimonio culturale, educazione interculturale, linguistica computazionale

Il progetto "Classica Serica" si propone di esplorare un affascinante capitolo della storia culturale: l'incontro tra il mondo occidentale e l'Estremo Oriente, in particolare la Cina, attraverso il prisma della lingua latina. Questo ambizioso studio si concentra sul periodo che va dal Medioevo all'Età Moderna, con particolare attenzione alle attività svolte dalle missioni gesuite dei secoli XVI e XVII, che hanno generato un corpus ampissimo e significativo. L'obiettivo principale è analizzare le caratteristiche linguistiche e letterarie di quello che potremmo chiamare il "latino orientale", esaminando come questa lingua si sia adattata e trasformata nel contesto asiatico.
Parallelamente, il progetto indaga l'impatto reciproco tra i classici europei e quelli cinesi, studiando come questi testi abbiano influenzato la produzione di un'estesa letteratura. Per realizzare questa ricerca, il team di "Classica Serica" utilizza strumenti digitali all'avanguardia per l'analisi testuale e quella tematica, esplorando al contempo archivi e biblioteche in Vaticano, a Pechino, Shanghai e Macao.
I risultati di questo lavoro andranno ad arricchire le banche dati ELA e SERICA, contribuendo a una maggiore accessibilità di materiali fondamentali per la comunità scientifica.
L'importanza del progetto va oltre l'ambito puramente linguistico o letterario. Si pensi, ad esempio, all'impatto esercitato dalle traduzioni in latino dei classici cinesi sul pensiero europeo dei secoli XVII e XVIII e all'influenza che tali opere hanno esercitato su filosofi del calibro di Bayle, Leibniz, Wolff e Voltaire.
Attraverso seminari, conferenze e pubblicazioni, "Classica Serica" mira a gettare nuova luce su questo affascinante capitolo delle relazioni culturali tra Europa e la Cina, contribuendo a una comprensione più profonda di questo fecondo dialogo tra civiltà.


Making Korea a Religiously Plural Society? Historical, Legal, and Social Approaches

Responsabile scientificoHyojin Lee - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (28/09/2023 - 27/09/2025) - Contributo: € 78.500,00 - Parole chiave: religione, storia della religione, studi coreani, cristianesimo, Isalm, Confucianesimo

Il progetto esamina la pluralità religiosa e il suo intreccio con la società coreana dal punto di vista storico, sociale e legale, analizzando come la Corea sia diventata una società pluralista dal punto di vista religioso.

1. Pluralismo religioso e colonialismo
Durante il periodo coloniale (inizi del XX secolo), le religioni furono controllate e riorganizzate dalle politiche del Governo Generale Giapponese, che le classificò in religioni "non riconosciute", "riconosciute" e "quasi-religioni". Il Cristianesimo e il Buddhismo furono riconosciuti, ma il Confucianesimo no. Questa gerarchia religiosa istituita durante il colonialismo ha continuato a influenzare il panorama religioso della Corea del Sud dopo la liberazione.

2. Islam e Corea
La Corea ha una lunga storia di rapporti con l’Islam, risalente al periodo Koryŏ, ma i musulmani furono silenziosi durante la dinastia Joseon e l’epoca coloniale. Nel 1977, il presidente Park Chung-hee favorì la costruzione di moschee a Seoul per accogliere una popolazione musulmana in crescita. Il progetto esplora i legami storici e contemporanei tra Islam e Corea, concentrandosi su temi come l'identità delle donne musulmane.

3. Cristianesimo coreano e ruolo dello Stato
Con la modernizzazione e la occidentalizzazione, le religioni occidentali, come il Cristianesimo, entrarono in Corea portando conoscenze “modernizzate”. Dopo il periodo coloniale, il Cristianesimo supportò il nuovo governo coreano nel contesto della Guerra Fredda. Il progetto analizza le relazioni tra Stato e Chiesa in Corea, adottando un approccio giuridico e teorico per comprendere le specificità del Cristianesimo coreano.

In sintesi, lo studio mira a chiarire le dinamiche storiche, sociali e legali del pluralismo religioso in Corea, mettendo in luce i legami tra religione, società e politica.


DIMEast - DIVERSITY AND IMPACTS OF MIGRATION AT THE EU’S EASTERN BORDERS. Territorial Cohesion, Solidarity and Security as Global Challenges in the Western Balkans, the Eastern Partnership and the Russian Federation

Responsabile scientifico: Aldo Ferrari - Finanziamento: HPNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (28/09/2023 – 27/10/2025) - Contributo: € 52.105,00 - Parole chiave: relazioni internazionali, migrazione, storia dell'Europa dell'est, integrazione europea, integrazione sociale e culturale, confini orientali dell'UE

Questo progetto di ricerca indaga, in modo interdisciplinare, le cause e le sfide globali della migrazione, concentrandosi sugli sviluppi recenti nell’UE e nelle regioni ai suoi confini orientali (Balcani occidentali, Partenariato orientale, Federazione Russa). L’obiettivo è analizzare l’impatto dei flussi migratori interni, esterni e di transito sulle diverse comunità europee e sviluppare strategie globali per promuovere solidarietà e dialogo.
La migrazione è esaminata come un terreno in cui confini e solidarietà sono continuamente ridefiniti, attraverso un’analisi critica di discorsi, pratiche e politiche di istituzioni e attori sociali in Europa. Il progetto include fenomeni migratori come e-migrazione e im-migrazione, sfollati interni e migrazione forzata.
Si evidenzia inoltre la natura fluida dei confini orientali dell’UE, soggetti a interpretazioni simboliche contrastanti e regimi normativi complessi, come dimostrato dall’allargamento degli anni 2000. L’obiettivo è comprendere le dinamiche sociali e politiche ai confini orientali dell’UE e anticipare sfide e opportunità future in una prospettiva globale.


Narrative, simboli ed immaginari di (dis)uguaglianza nel Sud-est Asiatico

Responsabile scientificoGiuseppe Bolotta - Finanziamento: PNRR M4C2 Investimento 1.1 PRIN - Durata del progetto: 24 mesi (15/10/2023 – 14/10/2025) - Contributo: € 48.400,00 - Parole chiave: immaginazione, ineguaglianza, genere, lavoro, etnia, povertà, Sud-Est asiatico

Il progetto si inserisce nell'ambito del PRIN “SISEA - Symbolic inequality at work: gendered exclusion and imaginaries of empowerment in Southeast Asia,” coordinato dal Dipartimento di Studi sull’Africa e sull’Asia Mediterranea (DSAAM) in collaborazione con le unità di ricerca dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca (capofila) e dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale.”
Questa ricerca multidisciplinare analizza le pratiche e gli immaginari legati alla (dis)uguaglianza nel Sud-est asiatico contemporaneo, con particolare attenzione alle iterazioni socio-culturali e alla politicizzazione dei costrutti di genere, gerarchia, religione, età, lavoro ed etnicità, in contesti caratterizzati da marginalità e/o dissenso politico.
Attraverso un approccio empirico che integra dati etnografici, fonti orali, visuali e d’archivio, il progetto esplora casi studio, eventi storici e località specifiche in diverse aree della regione, tra cui Thailandia, Myanmar, Vietnam, Malesia e Indonesia. L’obiettivo è quello di indagare il ruolo storico dell’immaginazione sociale nella creazione, nel mantenimento o nello smantellamento dei fondamenti simbolici della disuguaglianza sociale.
Il progetto ambisce a fornire una comprensione comparativa, culturalmente e storicamente fondata, delle dinamiche di disuguaglianza nel Sud-est asiatico, adottando la prospettiva e le esperienze di vita degli attori sociali coinvolti.


PPLMEC - Politics and Practices of Listening in Mao era People's Republic of China

Responsabile scientificoLaura De Giorgi - Ricercatore: Dayton Joseph Lekner - Finanziamento: HORIZON-MSCA-2021-PF-01 - Durata del progetto: 24 mesi (01/09/2023 – 31/08/2025) - Contributo: € 188.590,08 - Parole chiave: storia culturale, storia delle identità collettive e delle memorie, memoria culturale, patrimonio culturale immateriale, storia moderna e contemporanea

Questa ricerca, basandosi su archivi statali, memorie private e materiali letterari, offre la prima storia dedicata alle culture uditive della Repubblica Popolare Cinese (RPC). Concentrandosi sull'atto dell'ascolto in tre momenti cruciali e di transizione della storia della RPC e su tre livelli – statale, locale e individuale – esplora il ruolo del suono da tre prospettive: come strumento di costruzione della nazione utilizzato dallo stato; come mezzo attraverso cui la rivoluzione cinese è stata vissuta a livello individuale; e come spazio di confronto tra questi due ambiti, in cui il paesaggio sonoro è diventato un terreno di contesa e negoziazione tra stato e cittadino.
Il background del ricercatore nella storia sociale, culturale e politica dell'era di Mao, insieme all'esperienza del supervisore nella storia moderna cinese e nello studio della storia del suono e della trasmissione radiofonica nell'era repubblicana (1911-1949), forniscono le basi ideali per questo progetto innovativo ma circoscritto.
Le domande principali che guidano la ricerca saranno tre:

  1. Come, e con quale concezione dell'atto di ascoltare, lo stato ha utilizzato il suono come strumento politico e sociale nella Repubblica Popolare Cinese?
  2. In che modo tali iniziative statali sono state implementate a livello locale e con quali risultati?
  3. Come l'atto di ascoltare è stato trasformato a livello individuale in risposta alle iniziative statali?

Questa ricerca interdisciplinare amplierà il campo degli studi globali sul suono oltre il suo attuale eurocentrismo, applicherà gli studi sul suono alla Cina per il primo studio empirico approfondito e di lungo termine e arricchirà la conoscenza europea sulla Cina moderna.


CSLR - The Center for the Study of Lived Religion

Responsabile scientificoJoseph Emanuel Sanzo - Finanziamento: FARE - Call for Framework for research' excellence attraction and reinforcement - Durata del progetto: 48 mesi (03/11/2022 - 02/11/2026) - Contributo: € 209.816,00 - Parole chiave: Religione, Storia delle Religioni, Beni Culturali Materiali e Immateriali

Che siano segnate dalla meditazione, dall'estasi o dallo spargimento di sangue, le esperienze e le interazioni religiose non avvengono solo in spazi istituzionali e non sono necessariamente menzionate dai testi sacri e dalle tradizioni delle cosiddette religioni mondiali. Le esperienze e le interazioni religiose, piuttosto, emergono in gran parte dai contesti quotidiani della vita dei credenti e dai legami con il mondo materiale (compresi i corpi umani). Per avere una migliore comprensione di tali esperienze e interazioni - e delle loro implicazioni per questioni come l'identità religiosa e la violenza – gli studiosi devono quindi adottare un approccio alla storia religiosa che consideri non solo i testi scritti da e per i capi religiosi, ma anche la serie di oggetti, testi e tradizioni che riflettono i rituali quotidiani e le cerimonie religiose dei credenti più in generale.

Il CSLR si concentra su questo orizzonte analitico creando un nuovo gruppo di lavoro impegnato nello studio accademico delle pratiche religiose quotidiane delle persone – dal passato al presente - di tutto il mondo. Questo centro sosterrà lo studio di tutte le cosiddette tradizioni religiose mondiali, incoraggiando contemporaneamente la riflessione critica sui confini di/tra queste tradizioni e sulle rubriche fondamentali degli studi religiosi, compresa la categoria stessa di religione. Il centro avrà un principal investigator (PI), un assegnista di ricerca (PR) e un comitato organizzativo e sarà ospitato dall'Università Ca' Foscari di Venezia. Il CSLR produrrà diversi risultati, tra cui convegni, lezioni e conferenze a livello divulgativo, e pubblicazioni peer-reviewed curate dal PR.Il CSLR è una naturale estensione dell'attuale progetto del PI (EJCM [2020-2025], ERC Starting Grant no. 851466), che esamina i cosiddetti primi oggetti magici ebraici e cristiani come attestazioni delle prime relazioni ebraico-cristiane in contesti religiosi vissuti. Attingendo agli approcci metodologici e teorici dell'EJCM e del progetto ERC Advanced Grant Lived Ancient Religion (LAR; 2012-2017), il CSLR si concentrerà su sei aspetti della religione vissuta, centrali e che si prestano alla comparazione:

  1. adattamento, appropriazione e differenziazione culturale;
  2. competenza e specializzazione religiosa;
  3. significato situazionale o contestuale;
  4. materialità, visualità e testualità;
  5. genere e appartenenza etnica;
  6. paesaggio.

Insieme a questo quadro interpretativo, il CSLR privilegerà gli studi sugli artefatti materiali (come amuleti, gettoni e manoscritti), i contesti archeologici e le “performance” religiose. In sintesi, gli eventi e i progetti del CSLR opereranno all'interno di un solido quadro teorico e metodologico al fine di esaminare le credenze religiose vissute, le esperienze, i riti e le interazioni in modo comparativo in ed attraverso tutte le tradizioni, regioni e tempi.


ACHIEVE - The acquisition of Chinese resultative verbal complexes by L1 Italian learners: combining learner corpus and experimental data

Responsabile scientifico: Bianca Basciano - Finanziamento: Progetto PRIN 2020 n. 20209M3Z77 - Durata del progetto: 36 mesi (01/06/2022 - 31/05/2025) - Contributo: € 247.322,00 - Parole chiave: acquisizione di L2, corpora di apprendenti, cinese, risultativi

Questo progetto si propone di studiare l’acquisizione delle costruzioni verbali risultative del cinese (resultative verb complexes, RVC: composti risultativi, ‘complementi di fase’ e costruzioni direzionali) da parte di apprendenti con italiano L1.
I RVC costituiscono una sfida per gli apprendenti italofoni di cinese L2/LF a causa della loro complessità morfo-sintattica e semantica e della distanza tipologica tra italiano e cinese. Per gli apprendenti italofoni di cinese, l’acquisizione di strutture che sono assenti o molto distanti da quelle della propria L1, come i RVC, è un compito particolarmente difficoltoso.
Il progetto utilizzerà un approccio triangolato multi-metodo consistente nella combinazione e analisi di dati di corpus (per analizzare la performance dell’apprendente) e dati sperimentali (per indagare la competenza dell’apprendente), al fine di fornire varie prospettive sul fenomeno oggetto di studio. Questo approccio consentirà anche di ottenere dati i più autentici possibile, rafforzando la validità dei risultati.
Dopo un’accurata revisione della letteratura sull’argomento e un’analisi preliminare del trattamento dei RVC nei materiali didattici, raccoglieremo dati scritti e orali da apprendenti italofoni di cinese, divisi per livello di competenza, provenienti dalle due università coinvolte nel progetto (Università Ca’ Foscari Venezia e Università di Roma Tre). Inoltre, raccoglieremo anche dati da parlanti di cinese L1, che fungeranno da gruppo di controllo, a scopo comparativo.
Uno dei risultati principali del progetto sarà la compilazione di un corpus di apprendenti, che raccoglierà dati sia scritti che orali di apprendenti italofoni di cinese. Questo corpus sarà accessibile online gratuitamente e sarà una preziosa risorsa per chiunque necessiti di un campione di dati per studiare l’acquisizione del cinese da parte di apprendenti con italiano L1.
Dopo la compilazione del corpus, verranno analizzati e interpretati i dati del corpus e i dati sperimentali: identificheremo il percorso seguito dagli apprendenti italiani nell’acquisizione dei diversi RVC e formuleremo delle generalizzazioni, sia a livello descrittivo che teorico.
Questo studio ha anche importanti implicazioni pedagogiche, poiché getta le basi per lo sviluppo di strumenti didattici e di metodi che si adattino maggiormente alle necessità degli apprendenti italiani di cinese.

Sito web del progetto: ACHIEVE


YTOPIA - Yamatology of the Axis. Japan as a Nazi-Fascist Utopia of Political Renewal

Responsabile scientificoToshio Miyake - RicercatoreNicola Bassoni - Finanziamento: H2020-MSCA-GF-2020 - Durata del progetto: 36 mesi (01/05/2022 - 30/04/2025) - Contributo: € 258.498,24 - Parole chiave: Storia moderna e contemporanea; Storia coloniale e postcoloniale, storia globale e transnazionale, storie intrecciate; Teoria politica, pensiero politico, filosofia politica, ideologie; Storia culturale, storia delle identità collettive e delle memorie.

Il progetto indaga le origini e lo sviluppo delle narrazioni politiche sul Giappone – un fenomeno che può essere definito come “yamatologia” anziché come generici “discorsi sul Giappone” – concentrandosi sul momento storico in cui esse raggiunsero la loro massima diffusione e divennero parte integrante delle ideologie dell’estrema destra. A tal fine, il progetto analizza comparativamente la costruzione discorsiva dell’immagine del Giappone nella Germania nazista e nell’Italia fascista. Piuttosto che offrire una panoramica generale delle rappresentazioni europee del Giappone o focalizzarsi su uno specifico caso nazionale, il progetto intende svolgere un’analisi approfondita delle rappresentazioni yamatologiche nazi-fasciste, considerandole sia come il risultato di un’interazione dialogica tra attori europei e giapponesi, sia come un elemento costitutivo della politica culturale dell’Asse che si intrecciava ad alcuni aspetti ideologici fondamentali condivisi da fascismo e nazismo. L’obiettivo finale del progetto è mettere in luce la dimensione utopica delle rappresentazioni yamatologiche, in cui il Giappone è reso una superficie di proiezione per i valori e aspirazioni politiche dell’estrema destra fino ai giorni nostri. Attraverso questa analisi, il progetto offre inoltre un nuovo modo di pensare la natura del fascismo, sottolineando sia i sostanziali elementi di affinità tra nazismo e fascismo, sia l’influenza di modelli non europei su visioni ultranazionaliste e apparentemente eurocentriche.


CHINGREEN - On the financialization of green: Chinese operations along the Belt and Road Initiative (BRI)

Responsabile scientificoDaniele Brombal e James D Sidaway - RicercatoreGiulia Dal Maso - Finanziamento: H2020-MSCA-GF-2020 - Durata del progetto: 36 mesi (01/11/2021 - 31/10/2024) - Contributo: € 267,282.24 - Parole chiave: Financialization, Green Finance, China, Belt and Road Initiative, Infrastructures.

Il progetto esplora come l'ascesa della finanza verde cinese lungo la via della seta (Belt and Road Initiative BRI) stia (ri)definendo le nuove azioni di finanza “verde” o “sostenibile” globale,  e quindi il rapporto tra natura e finanza.
Dall'appello di Xi Jinping per una nuova civiltà ecologica (shengtai wenming), il sistema finanziario cinese ha definite nuove strategie “verdi.”
L'emissione di obbligazioni verdi e l'adozione di cartolarizzazioni finanziarie per il finanziamento di infrastrutture sostenibile sono tra i principali strumenti che la Cina ha adottato nella sua espansione globale lungo la BRI. Si prevede che l'entità del credito verde guidato dalla Cina lungo la BRI avrà un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di emissioni globali dell'accordo di Parigi.
Per affrontare questa sfida è sempre più urgente l'attenzione ai processi di standardizzazione e armonizzazione degli strumenti finanziari verdi oltre i confini della Cina, finora indagati. Sebbene un linguaggio finanziario comune debba ancora essere stabilito, il modo in cui i prodotti finanziari sono definiti, etichettati e valutati come "verdi" rimane contingente e poco chiaro.
La logica generale di questa ricerca è di far avanzare l'attuale comprensione della "finanziarizzazione della natura" nella sua varietà globale e spaziale.
Ad oggi, mentre la finanza verde è invocata indistintamente come soluzione e rimedio alla doppia crisi dell'ambiente e del capitalismo, viene data poca specificità su come la dualità “verde” e “finanza” sia dispiegata e assemblata da diverse forme di capitale, istituzioni pubbliche e private e attori locali lungo la BRI. 

Sito web del progetto: CHINGREEN 


Early Jewish and Christian Magical Traditions in Comparison and Contact (EJCM) 

Responsabile scientifico: Joseph E. Sanzo - Finanziamento: European Research Council, Starting Grant Project 851466 - Durata del progetto: 5 anni (01/02/2020 - 31/01/2025) - Contributo: €1.311.355,00 - Parole chiave: Magic; Judaism; Christianity; Early Jewish-Christian relations; Religion; Late antiquity 

Come la maggior parte degli individui che vivevano nel mondo mediterraneo antico, gli ebrei e i cristiani credevano che il mondo fosse popolato da esseri soprannaturali (angeli, demoni e fantasmi), i quali potevano offrire assistenza oppure causare danno spirituale e fisico. Per affrontare questa situazione terribile e complessa, ebrei e cristiani si affidavano all'aiuto di specialisti di rituali (per esempio, sacerdoti cristiani, monaci, rabbini e guaritori di quartiere), che avevano il compito di combattere, placare o invocare tali esseri. Questi cosiddetti “maghi” creavano vari tipi di aiuti per guarire e per proteggere i loro clienti, come per esempio amuleti (spesso fatti di papiro o pergamena) da indossare al collo, e ciotole di terracotta da seppellire sotto la casa. Fortunatamente molti di questi artefatti sono stati tramandati fino a oggi e includono citazioni inscritte da testi sacri, disegni, nomi divini e riferimenti a varie pratiche rituali. I ricercatori riconoscono sempre più l'importanza di tali oggetti “magici” come facenti parte di una sfera della religione antica vissuta (cioè, la religione come era praticata realmente nella vita di tutti i giorni).
Questo progetto (EJCM) costituisce il primo studio comparativo su larga scala di questi oggetti, cosiddetti “magici”, del periodo tardo antico (circa dal III secolo al VIII secolo d.C.). Di conseguenza, esso migliorerà in modo significativo la conoscenza della magia antica e delle relazioni tra ebrei e cristiani nella religione tarda antica vissuta. Questo progetto interdisciplinare esamina le caratteristiche locali e globali di questi oggetti – e il contesto sociale – attraverso una struttura interpretativa sintetica e innovativa, che attinge conoscenze da vari campi accademici, come lo studio delle religioni, la sociologia e la storia dell'arte. EJCM si occuperà soprattutto delle dinamiche di assimilazione, cooperazione e differenziazione religiosa che emergono dall’analisi di questi oggetti rituali. Il progetto getterà una nuova luce sul contesto vissuto da ebrei e cristiani nel periodo tardo antico, aiutando a riscrivere la storia di due delle religioni più prolifiche al mondo. 

This project has received funding from the European Research Council (ERC) under the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme (grant agreement No. 851466 EJCM).

Sito web del progetto: EJCM

Immagine: ©ISMEO, Missione Archeologica Italiana in Pakistan - MAIP

Lo Swat di Alessandro: toponomastica, archeologia e testi

Responsabile scientifico: Luca Maria Olivieri - Ricercatori: Claudia Antonetti, Luisa Prandi, Stefan Baums, Omar Coloru, Matteo De Chiara, Elisa Iori - Parole Chiave: Alessandro, Swat, toponomastica, geografia storica

Il progetto riguarda i toponimi degli storici di Alessandro dello Swat, da Nysa a Ecbolima e al ponte sull'Indo, seguendo in particolare le seguenti tracce:

  1. I toponimi degli storici antichi (questione delle fonti),
  2. i toponimi indiani dalle fonti epigrafiche e letterarie,
  3. i toponimi premoderni,
  4. i dati archeologici,
  5. un riesame delle fasi storiche.

Lo Swat rappresenta un capitolo speciale della vicenda di Alessandro in India, perché noto grazie a scavi estesi e ricognizioni. Sito-chiave in questi ultimi anni è quello di Barikot scavato dalla Missione Archeologica Italiana dell’ISMEO e Ca’ Foscari.Dal febbraio 2017 sono coinvolti nel progetto Matteo De Chiara, INALCO, Parigi per la toponomastica premoderna, Stefan Baums, direttore del Gandhari Project a Monaco e epigrafista della Missione, Claudia Antonetti (DSU, Ca’ Foscari) e Luisa Prandi (Università di Verona) che con Omar Coloru (Università di Genova/Missione) seguono la parte storica e testuale, Elisa Iori (Universität Erfurt – Max Weber Kolleg/Missione) esperta di ceramica di periodo greco-battriano e indo-greco.Al progetto hanno collaborato anche Oskar von Hinüber (Universität Freiburg) per le iscrizioni in brahmi-sarada, Olga Tribulato (DSU, Ca’ Foscari) per i graffiti vascolari in greco dello Swat, e Llewelyn Morgan (Oxford).Gli studi finora condotti dal 2017 hanno portato a confermare parte del percorso di Alessandro, e individuare con certezza la Bazira di Arriano (Beira in Curzio Rufo) in Barikot, ma anche a riconoscere nelle informazioni riportate da Curzio Rufo elementi di prima mano di grande interesse per lo studio delle fonti dello storico romano.

Progetti conclusi

Last update: 07/02/2025