Laboratorio permamente Didattica museale

Didattica museale - Educational - Edutainment
Progetto per un laboratorio permanente di didattica museale per l’infanzia e l'età evolutiva negli spazi espositivi di Ca’ Foscari

Promotori: Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali; Scuola interdipartimentale in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali
Referenti: prof. Silvia Burini, dott. Angela Bianco

Sono quattro i principi su cui si impernia il sistema legislativo e organizzativo del patrimonio culturale italiano: tutela, conservazione, valorizzazione ed educazione. Quanto a quest'ultimo, il valore educativo connesso alle opere d’arte ha goduto nei secoli dell’attenzione di prìncipi, papi e collezionisti in genere. Tralasciando però gli interventi più antichi, è nel decennio che va dal 1993, ossia della promulgazione della Legge Ronchey, passando per l’emanazione del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali del 1999, al 2004, con l’attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che si situa l’effettivo cambio di rotta nei confronti della presa di coscienza di un mondo in evoluzione. La Legge Ronchey segna il punto di rottura e quello di partenza di una nuova concezione, che ha portato a un reale avvicinamento dell’offerta e della domanda museale.

Tra i segni più evidenti di tale rinnovamento va registrato il sempre maggior peso assegnato alla didattica museale all’interno degli spazi che ospitano collezioni permanenti e mostre temporanee. La "didattica museale" è l'insieme delle metodologie e degli strumenti utilizzati dalle istituzioni museali e da quelle scolastiche per rendere accessibili a un pubblico sempre più vasto, anche di giovane e giovanissima età, ogni tipo di esposizione culturale.

Dal 2009 attraverso la costruzione e la costante verifica di un "nuovo" ruolo professionale, il mediatore culturale, l’università Ca’ Foscari ha intrapreso una serie di progetti volti al miglioramento della fruizione artistica in un’ottica di educazione permanente. Tali progetti, tutt’ora in corso e in continua evoluzione, si sono rivolti prevalentemente a visitatori adulti. L’interesse verso questa tipologia di pubblico muove da un bisogno riconosciuto, la scarsa presenza di programmi di adult learning nella maggior parte degli istituti di cultura del nostro paese. Con questo progetto l’intento è quello di ampliare ulteriormente lo spettro d’azione coinvolgendo anche il pubblico nella prima età scolare. Far visitare agli scolari i musei e le mostre viene considerato uno strumento educativo fondamentale per almeno due ragioni: da un lato perché attraverso la visita viene sviluppata la consapevolezza verso il patrimonio culturale e la costruzione di conoscenze disciplinari, competenze cognitive e storiche, di pensiero visivo, estetico e scientifico (Mattozzi 2000); dall’altro, per indurre lo sviluppo di un rapporto regolare e di confidenza con il patrimonio artistico e gli spazi che lo accolgono stabilmente o temporaneamente, essendo gli scolari i visitatori adulti del futuro.

Ca'rte lab

Ca’rte Lab è uno spazio permanente dedicato alla didattica per l’infanzia, con programmi appositamente realizzati per le mostre d'arte di volta in volta ospitate all'interno degli spazi espositivi di Ca' Foscari.
É un laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni completamente gratuito. 
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali e la Scuola Interdipartimentale in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali.

Per informazioni e prenotazioni:  cartelab@unive.it

I laboratori si tengono a Ca' Foscari Esposizioni 3246 Dorsoduro, Venezia.

Articolazione

L’obiettivo è quello di costituire, all'interno di Ca' Foscari Esposizioni, uno spazio permanente dedicato alla didattica per l’infanzia e puntualmente carato sulle mostre programmate.

La metodologia prescelta esclude un apprendimento nozionistico, per incentivare un rapporto creativo con l’universo artistico attraverso la sollecitazione suscitata dalle opere esposte. Le opere d’arte saranno usate non come testo di apprendimento, ma come pretesto per un coinvolgimento diretto e creativo legato direttamente ai processi del “fare” artistico e contemporaneo. Portare anche bambini e ragazzi a fruire delle opere di una mostra può essere un modo per aiutarli a gioire della scoperta stimolando la loro stessa curiosità indagatrice. Sono 4 i punti fondamentali che la pedagogia propone al riguardo:

  • incentivazione affettiva
  • comunicazione culturale
  • interiorizzazione delle conoscenze
  • valutazione

Come ci si può rendere conto, l’incentivazione affettiva sarà compito principale proprio dei genitori, che avranno con il figlio un rapporto tale da coinvolgerlo totalmente nell'esperienza di fruizione delle opere. Proposta nel giusto modo, la visita alla mostra sarà più coinvolgente, senza trascurare una corretta informazione che sarà indispensabile fornire affinché la visita sia proficua, a cominciare dal fatto che l'esperienza non è quella di vedere semplici oggetti statici, ma dei segni che testimoniano in modo emblematico l’esperienza del passato.

Il progetto didattico si definirà più puntualmente a partire dalle opere in mostra e dai materiali che di volta in volta le accompagnano: dall’allestimento del percorso espositivo alle biografie degli artisti coinvolti, allo studio delle tecniche e dei materiali utilizzati. Ma in ogni caso saranno previsti:

  1. laboratori del “saper fare” destinati, per progetto, orario e attività, a gruppi/classi (in orario scolastico) e a gruppi di famiglie (nel fine settimana);
  2. laboratorio ludico-creativo in grado di stimolare nuove idee e creatività (per le scuole primarie secondarie di I grado)
  3. laboratorio multimediale (per le scuole primarie secondarie di I grado) con il fine di promuovere la rielaborazione dei contenuti delle mostre attraverso strumenti digitali (Ipad, macchine fotografiche, video camere)

Altri servizi:

  • Visite guidate e interattive con specifici percorsi tematici
  • Approfondimento dei temi delle mostre a partire da specifiche chiavi di lettura
  • Servizio “baby sitting” con laboratori mirati mentre gli adulti visitano la mostra

Il progetto potrà estendersi anche ad altri eventi ospitati o creati dall’Ateneo e che coinvolgono gli spazi espositivi.

Esiti

Gli esiti complessivi del progetto possono essere sia tangibili (ad esempio un certo numero di utenti per una determinata iniziativa), che intangibili, come una modificata percezione della sede da parte della comunità locale, una maggiore considerazione da parte di alcuni stakeholder o della comunità scientifica, o di alcuni segmenti di utenza. È chiaro che i secondi impongono tempi più lunghi e sono più difficilmente misurabili.

L’intento primario è quello di coinvolgere dottorandi e assegnisti, sia di area pedagogica che storico artistica, nella progettazione e coordinamento delle differenti attività. Inoltre alcuni dei mediatori culturali (triennalisti e magistrali), già formati sui contenuti delle mostre, si dedicheranno alla gestione degli appuntamenti.

Last update: 14/02/2024