Laboratorio Demo-Etno-Antropologico
LAB-DEA
Il Laboratorio Demo-Etno-Antropologico (LAB-DEA) include i docenti afferenti al settore scientifico disciplinare M-DEA/01 al corso magistrale in Antropologia Culturale Etnologia Etnoliguistica (ACEL). I docenti svolgono attività scientifiche di ricerca in diversi ambiti di studio e sotto discipline e pubblicano a livello nazionale e internazionale. Si veda di seguito per una descrizione dei progetti di ricerca in corso.
Il LAB-DEA svolge un’intensa attività didattica seminariale rivolta alla formazione e all’approfondimento metodologico al fine di consentire ai laureandi di raggiungere un elevato grado di comprensione dei fenomeni e dei contesti presentati. Tale attività seminariale prevede la partecipazione attiva sia di docenti e studiosi di provata esperienza e autorevolezza scientifica sia di giovani laureati e ricercatori che si siano distinti con studi e ricerche di particolare interesse (si veda di seguito).
Il LAB-DEA collabora con la collana ACEL “Antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica” che è dedicata alla pubblicazione di lavori antropologici, etnografici ed etnolinguistici di studiosi che fanno riferimento all’attività scientifica promossa dal corso di laurea magistrale in Antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica (ACEL) dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
Il LAB-DEA collabora con il "Centro di ricerche antropologiche geografiche e storiche dal medioevo all’età contemporanea (AGeS)”
Attività didattica e di ricerca
Il Laboratorio DEA organizza una serie di seminari settimanali su una varia gamma di ricerche etnografiche e interdisciplinari condotte da studiosi nazionali e internazionali. I seminari si svolgono ogni lunedì dalle ore 14.30 alle 16.30 durante il periodo delle lezioni.
La partecipazione ai seminari è riconosciuta come attività sostitutiva di tirocinio. Il ciclo seminariale del LAB-DEA si propone come percorso formativo interdisciplinare propedeutico all’attività di ricerca dei laureandi, finalizzato al perfezionamento delle metodologie della ricerca e dell’analisi scientifica nelle discipline demo-etno-antropologiche, con particolare riferimento alla ricerca sul campo attraverso la realizzazione di progetti etnografici senza alcuna limitazione tematica o geografica.
Per ricevere avvisi sui seminari organizzati dal LAB-DEA, sui convegni nazionali e internazionali, pubblicazioni e altre attività e iniziative di interesse disciplinare e interdisciplinare contattare la coordinatrice per iscriversi alla mailing list (Franca Tamisari - tamisari@unive.it)

Responsabile e coordinatrice:
Franca Tamisari
Laboratorio DEA
Dipartimento di Studi Umanistici
Dorsoduro 3484/D
30123 Venezia
Programma Laboratorio DEA settembre - dicembre 2025
Programma Laboratorio DEA febbraio - maggio 2025
Programma Laboratorio DEA settembre - novembre 2024
Eventi

HOME AND COUNTRY
Australian Indigenous perspectives on memory, sensation, relationships, and future
30 aprile 2025, 15:30
Aula Baratto, Università Ca' Foscari Venezia
Michael Mossman, Emily McDaniel, and Jack Gillmer-Lilley
present their vision of HOME for the 2025 La Biennale di Venezia
Introduzione: Franca Tamisari
Per informazioni: Franca Tamisari tamisari@unive.it
Progetti di ricerca
The riddle of the crane: Multispecies coexistence and the case of Dhanauri (Uttar Pradesh, India)

Metafora dell’amore incondizionato, della devozione, dell’empatia e della compassione, la gru indiana (Sarus Crane) è un topos della letteratura indiana, il cui canto richiama trame di ricerca estetica, lirica e spirituale. Cantata in miti ed epica, oggi rappresenta un simbolo delle Environmental Humanities in India, nonostante il crescente rischio di estinzione. L’articolo analizza il caso delle Dhanauri Wetlands, paradigma di coesistenza multispecie, e la loro resistenza ecologica all’urbanizzazione e industrializzazione del doab, pur in assenza di un riconoscimento ufficiale come sito Ramsar.
Referente: Stefano Beggiora
Returning Foreign Fighters / Restless Quietists / Lives and Afterlives of Čornobyl’ / Political Ontologies of Fascism and Thereabouts

Returning Foreign Fighters: An Anthropology of the Ramifications of War
Questa linea di ricerca attualmente in svolgimento si propone di esplorare le esperienze di volontari in armi, italiani e non, coinvolti in conflitti in corso, specificamente la Guerra Russo-Ucraina e il conflitto tra Rojava e Stato Islamico. Muovendosi tra Italia, USA, Georgia, e Kyrgyzstan, l’etnografia intende far emergere le dimensioni etico-ideologiche del volontariato in armi e le “afterlives” del conflitto nelle vite dei veterani. La ricerca si inserisce nel progetto PRIN/PNRR interateneo ReFF – Returning Foreign Fighters: The Demobilisation of Italian Transnational War Volunteers (P202278HMH), del quale costituisce un’estensione antropologica e comparativa.
Restless Quietists: Halal Living in Post-Soviet Tatarstan (Russia)
Questa linea di ricerca, finanziata dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea con una borsa MSCA Global (grant n. 843901) nel 2019-2022, esplora milieu islamici revivalisti nella repubblica russa del Tatarstan (regione del Volga-Ural). Il progetto consiste in un’esplorazione etnografica dei rapporti tra musulmani tatari e stato russo, della costruzione di infrastrutture e “nicchie” di vita halal, dei dilemmi morali, politici e religiosi del secolarismo post-sovietico nell’era di Vladimir Putin.
Lives and Afterlives of Čornobyl’: Disaster, War, and Dignity in Ukraine
Questa linea di ricerca è dedicata alle pratiche di “buona vita” in Ucraina, in particolare nella Polesia rurale presso la Zona di Čornobyl’, focalizzandosi sui modi in cui le comunità locali articolano risposte efficaci ai lasciti della catastrofe nucleare del 1986, della guerra di conquista attualmente in corso, e di una successione di traumi storici intergenerazionali. Nello specifico, questo progetto si concentra etnograficamente sulle pratiche artistiche e poetiche, sulla memoria collettiva, e sulle trasformazioni dal basso dei concetti di identità e comunità.
Political Ontologies of Fascism and Thereabouts: Faith, Empire, and the Everyday
Questa linea di ricerca si propone di contribuire antropologicamente alla riflessione interdisciplinare sull’apparente successo globale di proposte politiche illiberali, neo-imperiali e neo-fasciste. Partendo dall’esperimento putinista in Russia, ma ragionando in modo trasversale e multisituato, il programma di ricerca cerca di inquadrare tanto sul piano teoretico che su quello etnografico le premesse ontologiche, cosmologiche, ed etiche che sostengono le prassi politiche di estrema destra, incluso l’utilizzo della violenza.
Referente: Matteo Benussi
Narrative, simboli ed immaginari di (dis)uguaglianza nel Sud-est Asiatico

Questa ricerca multidisciplinare indaga le pratiche e gli immaginari legati alla (dis)uguaglianza nel Sud-est asiatico contemporaneo, analizzando genere, gerarchia, religione, età, lavoro ed etnicità in contesti di marginalità e dissenso politico. Attraverso dati etnografici, orali, visuali e d’archivio, esplora casi studio in Thailandia, Myanmar, Vietnam, Malesia e Indonesia. L’obiettivo è comprendere il ruolo dell’immaginazione culturale nella creazione o trasformazione delle disuguaglianze sociali, offrendo una prospettiva comparativa e fondata sulle esperienze vissute degli attori sociali coinvolti.
Referente: Giuseppe Bolotta
CowDom - Between Domestication and Ferality. Cattle-Human Relations in the Making of Post-colonial South-America

Il progetto CowDom indaga come le relazioni tra esseri umani e bovini riflettano le dinamiche sociali, economiche e politiche in Brasile, Argentina, Paraguay e Colombia. Analizzando sia le razze bovine geneticamente migliorate che quelle creole inselvatichite o semi-inselvatichite, il progetto esplora i valori, le pratiche e le eredità coloniali legate alla domesticazione. Attraverso ricerche etnografiche a lungo termine e un team interdisciplinare di antropologi e zoologi, si studiano fiere del bestiame e territori storici. L’obiettivo è offrire un quadro analitico sull’impatto ideologico e pratico della domesticazione bovina nelle società sudamericane post-coloniali.
Referente: Valentina Bonifacio
Sito web del progetto: CowDom
Weather Signs. Traditional Meteorological Knowledge in Japanese Small-Scale Fisheries

La monografia, frutto di un’indagine antropologica, analizza il sapere meteorologico tradizionale nelle comunità di pesca giapponesi. Attraverso ricerche storiche, etnografiche e linguistiche, esplora come pescatori e pescatrici interpretano e trasmettono conoscenze locali sul clima. Il volume approfondisce pratiche osservative, classificazioni vernacolari dei venti, proverbi meteorologici e sistemi simbolici legati all’esperienza marina. Considerate forme complesse di interazione ecologica, queste conoscenze si mostrano attuali anche in contesti tecnologici. L’opera evidenzia l’interazione tra meteorologia tradizionale e scientifica, contribuendo allo studio delle relazioni tra clima, linguaggio e pratiche ambientali.
Referente: Giovanni Bulian
MULTIBODI. A multispecies ethnography of human-animal-environment assemblages for tick-borne disease prevention in Italy and Slovenia

Il progetto indaga l’aumento della borreliosi di Lyme e dell’encefalite da morso di zecca nelle Alpi orientali, attraverso un’etnografia multispecie nelle province di Belluno (Italia) e Gorenjska (Slovenia). Coinvolgendo le comunità locali, promuove un dialogo interdisciplinare sulle relazioni tra persone, animali e ambienti montani. Integrando dati etnografici, quantitativi e archivistici, il progetto esplora le dinamiche socio-ecologiche che avvicinano zecche e umani, riflettendo su scenari futuri in una prospettiva che supera i confini della sola salute umana.
Referente: Deborah Nadal
Ricercatrici: Deborah Nadal e Kristina Seljak
Sito web del progetto: MULTIBODI
Ecologies of Performance: Environmental Violence and Embodied Resistance in the “Land of Fires,” Southern Italy

Il progetto esplora come rappresentare e rendere visibili gli effetti spesso lenti e invisibili della crisi ecologica, definita da Rob Nixon come “violenza lenta”. Attraverso un approccio antropologico integrato con le arti performative in situ, la ricerca indaga i movimenti ambientali nella “Terra dei Fuochi”, vicino al Vesuvio, dove i roghi di rifiuti tossici hanno causato gravi danni sanitari. Combinando etnografia e performance, il progetto sviluppa strumenti multimodali per analizzare le “ecologie della performance” con cui le comunità reagiscono e si mobilitano politicamente di fronte alla crisi ambientale.
Referente: Jasmine Pisapia
A trip as a dish

La mostra A trip as a dish, allestita a Padova durante la Settimana della Sostenibilità, nasce nell’ambito del progetto europeo Food2gather, che esplora il cibo come spazio pubblico d’incontro tra migranti e società ospitanti. Attraverso casi studio etnografici in sei Paesi, si indaga come la condivisione del cibo favorisca relazioni di reciprocità, riconoscimento e narrazione di sé. In particolare, si evidenzia il ruolo del cibo nell’esperienza di giovani migranti, che lo utilizzano come strumento per intrecciare dialoghi tra culture diverse.
Referente: Donatella Schmidt
Enacted Relations, Performing Knowledge in an Australian Indigenous Community / Saperi ecologici dei pescatori e dei cacciatori nella Laguna di Venezia

Enacted Relations, Performing Knowledge in an Australian Indigenous Community
Il popolo indigeno yolngu, nell’Arnhem Land nordorientale (Australia), risponde alle sfide neocoloniali affermando la propria autonomia politica e trasmettendo la “Legge yolngu” alle giovani generazioni. La ricerca si concentra sulle tattiche performative adottate per interagire con le istituzioni non indigene attraverso corpi, linguaggio, oggetti, immagini di movimento e idee di cura reciproca, affetti e responsabilità. Il progetto esplora l’ontologia e l’epistemologia relazionale della gente yolngu nelle pratiche quotidiane, nei rituali, nell’educazione biculturale, nel cristianesimo vernacolare e nella produzione musicale, valorizzando il loro sapere come forma viva di resistenza e continuità culturale.
Saperi ecologici dei pescatori e dei cacciatori nella Laguna di Venezia
Attraverso una ricerca partecipata con le associazioni culturali nel territorio, il progetto etnografico ha l’obiettivo di documentare la produzione di saperi ecologici dei pescatori e dei cacciatori della laguna di Venezia a partire dalla loro immersione in paesaggi d’acqua multi-sensoriali in cui si relazionano con tutti gli esseri che costituiscono questo fragile mondo anfibio. Particolare attenzione è volta alle risposte delle comunità locali alle sfide determinate dall’erosione delle barene, all’inquinamento, al cambiamento climatico, alla migrazione e all’invasione di specie alloctone, e all’iperturismo.
Progetto: CHANGES, Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society, cod. progetto PE00000020 - CUP H53C22000850006, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Responsabile scientifico: Carlo Beltrame
Referente: Franca Tamisari
Phos.Life. The social life of phosphates.

Il progetto Phos.Life esplora in prospettiva antropologica la “vita sociale dei fosfati” in Marocco, focalizzandosi sui siti di Khouribga e Jorf Lasfar. La ricerca è un’indagine esplorativa sulle dinamiche estrattive nel Marocco contemporaneo che mira a stimolare il dibattito sulle risorse e a promuovere la consapevolezza della loro importanza per un futuro sostenibile.
Referente: Francesco Vacchiano
Partner: Mustafa Azaitraoui, Faculté Polidisciplinaire de Khouribga (Université Sultan Moulay Slimane, Béni Mellal); Mehdi Alioua, Université Intérnational de Rabat.
L’invenzione del genere in Laguna. Storie di vita di donne, lavoro, corpi e maternità

La ricerca, iniziata nel 2023 nella Laguna Nord (Cavallino Treporti, Burano, Sant’Erasmo), si concentra su donne, nate tra gli anni Trenta e Quaranta, che si autodescrivono come “contadine”, sulle loro conoscenze ecologiche, saperi e memorie. Attraverso una prospettiva di genere, analizza esperienze, narrazioni e soggettività femminili valorizzando l’autorappresentazione nei processi di trasformazione sociale ed ecologica. Il progetto promuove i saperi invisibili femminili e riflette sul lavoro delle donne, la maternità, la riproduzione, il corpo.
Progetto: CHANGES, Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society, cod. progetto PE00000020 - CUP H53C22000850006, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Responsabile scientifico: Carlo Beltrame
Referente: Elena Zapponi
Cuba: colonialità, africanía, invenzione del genere e economie del Desiderio

La ricerca, nata dallo studio dei cambiamenti della santería esplora l’africanía di Cuba. Partendo dal paesaggio religioso, approfondisce l’invenzione della razza, la costruzione del genere e immagini sessualizzanti, radicandosi nello studio della schiavitù cubana e della dominazione coloniale. I lavori recenti si concentrano sul cimarronaje, la fuga dalla schiavitù studiata come forma di resistenza e pratica di cittadinanza prestando particolare attenzione alle sue declinazioni femminili e al suo contributo alla lotta contro le disuguaglianze sociali a Cuba.
Referente: Elena Zapponi
DUODJI / EINBAHNSTRAßE / L'ANTROPOLOGIA A SCUOLA

DUODJI - Le voci degli oggetti ordinari: gli oggetti quotidiani nelle case saami precoloniali fra memoria, muselizzazione e pratiche artistiche.
Musealizzazione degli oggetti ordinari (provenance, lessico descrittivo, rapporto oggetto/pratica d'uso, rifunzionalizzazioni), mediante ricostruzione del paesaggio di oggetti quotidiani nelle case saami (torvkåtor, timmerkåor) in epoca precoloniale, Kiruna Kommun (Svezia), in base all'analisi delle uniche fonti archivistiche disponibili, largamente inesplorate (Landsarkivet Härnösand, Forskningsarkivet Umeå) su documenti quali syneprotokoll, församlingsbocker, förhörslängd. Comparazione con fonti coeve politicamente posizionate su oggetti e vita nomade (fonti missionarie: Niurenius, Tornæus, Rheen, Schefferus). Studio del termine nativo duodji, indicante connessioni fra estetica delle creazioni, pratiche corporee del gesto tecnico, saperi ecologici (intaglio dell'osso, lavorazione della corteccia).
EINBAHNSTRAßE - L'epistemologia del frammento nelle tecniche di mappatura critica urbana: il contributo antropologico di Walter Benjamin.
Analisi dell'opera di Benjamin, in particolare gli scritti degli anni '20, e gli sviluppi della riflessione dell'autore sulla città compresi fra la pubblicazione di Einbahnstraße e gli appunti preparatori per Das Passagen-Werk. La ricerca studia le implicazioni antropologiche di questa "epistemologia del frammento" con cui l'autore, connettendo fonti e materiali completamente diversi, offre una nuova rappresentazione della complessità urbana, non-lineare, vicina al montaggio cinematografico; se e come questo approccio sia fondamento di etnografie collaborative, plurali e mulimediali, come la "mappatura critica urbana" (oggetti, fotografie, voci, performance site specific).
L'ANTROPOLOGIA A SCUOLA - Prospettive di antropologia culturale per l'insegnamento.
Dal 2016 il docente collabora con la casa editrice Treccani in una attività di studio e ricerca nell'ambito dell'insegnamento di antropologia culturale nei Licei per le Scienze Umane, su temi di antropologia della scuola: costruzione del testo, approccio CLIL, relazione parola/immagine, multimedialità, strumenti di didattica attiva, apprendimento di gruppo, esperienze di realtà, ecc. Sulla base di questi studi il docente ha già pubblicato quattro manuali, di cui uno disciplinare e tre interdisciplinari integrati ("I colori dell'antropologia", "Dialoghi nelle scienze umane" 2-3, "Spazio scienze umane").
Referente: Gianluca Ligi
Collaborazioni
Wakhan Pamir Research Project (Afghanistan)
Il progetto di ricerca antropologica si propone – attraverso prolungate missioni etnografiche sul campo e analisi comparate dei materiali raccolti – lo studio approfondito delle comunità Wakhi e Kirghiz del Wakhan Pamir, dei loro modelli sociali e culturali, delle loro lingue e istituzioni e del loro adattamento a un ambiente ecologico severo e povero di risorse.
Pamir Archives
Il progetto si propone inoltre la raccolta di materiali eterogenei relativi alle culture del Pamir Afghano (studi, ricerche e monografie di carattere storico, sociale, etno-antropologico; documenti originali e interviste di campo; registrazioni audiovisive e immagini fotografiche; rappresentazioni cartografiche storiche; ecc.) al fine di costituire degli archivi utili agli studiosi e ai ricercatori che si interessato di tali culture.
Referenti
Glauco Sanga, Direttore del progetto
Giovanni Pedrini, Responsabile del progetto e delle missioni etnografiche di ricerca in Afghanistan
Hodoeporica. Etnografie dell'Alterità
Il progetto di ricerca intende sviluppare una riflessione critica sulle problematiche connesse alla rappresentazione dell’Alterità e all’interpretazione delle diversità culturali tra Oriente e Occidente nelle fonti odeporiche dell’età moderna.
L’analisi e la valorizzazione di queste particolari forme di etnografie dell’Alterità rappresentano altri importanti obiettivi del progetto.
Referente
Giovanni Pedrini, Responsabile del progetto
Last update: 28/07/2025