Il 5 luglio 2021, Banca d’Italia ha pubblicato la propria Carta degli Investimenti Sostenibili. Nell’anno in cui l’Italia detiene la Presidenza del G20 – basata sui tre pilastri People, Planet, Prosperity – e ospita insieme al Regno Unito la COP26, Banca d’Italia conferma il proprio impegno a favore di un sistema economico attento ad ambiente, inclusione sociale, principi etici e buon governo delle imprese.
Assieme alla transizione green, la finanza sostenibile è tra i temi al centro dell’agenda della Terza Riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G20 in programma in questi giorni a Venezia.
Ne facciamo il punto con le professoresse Monica Billio e Loriana Pelizzon, del Dipartimento di Economia dell'Università Ca' Foscari Venezia, il primo di una serie di articoli sul G20.
A seguire, Focus G20 #2: ranking di sostenibilità e rischio greenwashing, e Focus G20 #3: clima e finanza.
Nell'ultimo decennio è notevolmente aumentata la consapevolezza da parte dell'opinione pubblica in merito ai cambiamenti climatici e ai problemi ambientali, supportata anche da significativi risultati scientifici.
Mossi dalle crescenti preoccupazioni per gli impatti dei cambiamenti climatici sull'ambiente, sull'economia e sulla società, cittadini e scienziati hanno esortato i responsabili politici e le imprese a integrare il cambiamento climatico e le considerazioni ambientali nelle loro decisioni normative e nelle strategie di investimento. Allo stesso tempo, l'attenzione delle imprese verso la buona governance e le questioni sociali è diventata più pressante a seguito di crescenti situazioni di forte disuguaglianza e diversi casi di appropriazione indebita aziendale, effetti di breve e medio periodo della crisi finanziaria del 2008.
Le autorità di vigilanza finanziaria, comprese le banche centrali e le autorità di regolamentazione, hanno sempre più sottolineato l'importanza del settore finanziario nell'allineare gli investimenti agli obiettivi di sostenibilità e li stanno supportando per superare le sfide esistenti. L'importanza di coinvolgere la finanza negli obiettivi di sostenibilità e cambiamento climatico, e le relative responsabilità, sono emerse in modo ancora più evidente durante la pandemia COVID-19. Mentre il settore pubblico ha impegnato risorse senza precedenti per i piani di ripresa dal COVID-19, per supportare i cittadini e le imprese nel far fronte alla crisi (Next Generation EU, Renovation Wave, Green Deal), l'ampiezza della sfida richiede necessariamente l'impegno del settore privato. La progettazione di politiche volte ad allineare la ripresa economica agli obiettivi climatici e di sostenibilità dell'UE deve essere supportata da una profonda comprensione del ruolo che la finanza può svolgere, nonché dei suoi fattori abilitanti e ostacolanti. A tal fine è importante mettere a disposizione degli investimenti sostenibili strumenti finanziari e in particolare strumenti finanziari a lungo termine e creare le condizioni per garantire la stabilità del sistema finanziario. In questa prospettiva, è fondamentale creare strumenti di finanza sostenibile che possano aiutare a rendere gli investimenti in sostenibilità effettivamente 'investibili', per favorire l’interesse anche economico nel coinvolgimento delle istituzioni finanziarie nella gestione dei rischi di transizione, con l'obiettivo di sbloccare il potenziale della finanza per contribuire allo sviluppo di un'economia sostenibile e resiliente.
Un sistema finanziario sostenibile crea, valuta e tratta attività finanziarie che possono indirizzare la ricchezza reale in modo da soddisfare le esigenze a lungo termine di un'economia inclusiva e sostenibile dal punto di vista ambientale.
La finanza sostenibile si riferisce quindi a tutti gli strumenti finanziari i cui proventi vengono utilizzati per progetti e iniziative di sviluppo sostenibile, prodotti e politiche ambientali con l’obiettivo di promuovere una trasformazione economica verde e percorsi a basse emissioni di carbonio, sostenibili e inclusivi. L'obiettivo principale della finanza sostenibile è quello di internalizzare le esternalità ambientali e la valutazione del rischio a lungo termine, per mitigare entrambi gli aspetti. Promuovere la finanza sostenibile su larga scala e con modalità economicamente interessanti aiuta a garantire che gli investimenti sostenibili abbiano la priorità rispetto agli investimenti normali che inevitabilmente perpetuano modelli di crescita insostenibili. La finanza verde incoraggia la trasparenza e la visione a lungo termine degli investimenti che soddisfino gli obiettivi ambientali e includano i criteri di sviluppo sostenibile identificati dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). La finanza sostenibile copre un'ampia gamma di prodotti e servizi finanziari, che possono essere suddivisi in prodotti di investimento, bancari e assicurativi. Per soddisfare la crescente domanda, sono stati istituiti nuovi strumenti finanziari, come obbligazioni verdi e strumenti del mercato del carbonio, insieme a nuove istituzioni finanziarie, come banche verdi e fondi sostenibili. Le energie rinnovabili e gli investimenti nell'efficienza energetica, il finanziamento delle infrastrutture sostenibili e i green bond sono le aree di maggior interesse all'interno delle attività di finanziamento sostenibile.
L'efficienza energetica sta ricevendo una crescente attenzione ed è il fulcro della strategia europea della Renovation Wave.
Per metterne in prospettiva il potenziale, è importante sottolineare che il patrimonio edilizio europeo rappresenta il 40% del consumo energetico dell'Unione e il 36% delle emissioni di gas; più di 210 milioni di immobili (pari all'89%) del patrimonio edilizio residenziale dell'Unione Europea sono state costruite prima del 2001, il che significa che sono necessari sforzi sostanziali per allineare le case inefficienti dal punto di vista energetico ai nuovi standard energetici. Per raggiungere gli obiettivi dell'Unione per il 2050 sono necessari 200 miliardi di euro di investimenti annui e una quota significativa di questi non può che provenire dal settore privato.
I mercati ipotecari e immobiliari possono far leva sulla domanda dei consumatori e guidare il miglioramento del profilo energetico del patrimonio edilizio residenziale e dei portafogli degli istituti di credito, aumentando così il sostegno del mercato privato alla visione del NextGenerationEU, alla Renovation Wave Strategy e al Green Deal. In una prospettiva più ampia, i sottostanti movimenti di de-risking (uscita quindi da settori e investimenti potenzialmente più rischiosi) muovono anche una catena di incentivi in grado di fornire un vantaggio economico a tutte le parti interessate: prenditori di mutuo, finanziatori, investitori e piccole e medie imprese (PMI). Inoltre, gli investimenti privati previsti potrebbero fornire un flusso di capitale importante per l'economia reale e così facendo sostenere le imprese private, ad es. PMI, impegnate nella ristrutturazione, incoraggiando al contempo l'innovazione e stimolando le start-up nel campo dell'efficienza energetica.
Ca' Foscari è il principale partner accademico dell'Energy Efficient Mortgages Initiative (EEMI), che sta coordinando la creazione di un mutuo verde dedicato all’efficienza energetica e, soprattutto, un nuovo ecosistema di mercato verde con una forte coordinamento tra stakeholder privati e politiche pubbliche. Attraverso 4 progetti finanziati dalla Commissione con il programma Horizon 2020 (EeMAP, EeDaPP, EEMMiP e TranspArEEnS) e con il supporto istituzionale della Commissione Europea, dell'Autorità Bancaria Europea, della Banca Europea per gli Investimenti, del Fondo Europeo per gli Investimenti, della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo e dell'OCSE, l'iniziativa EEMI può svolgere un ruolo rivoluzionario nel sostenere gli obiettivi di risparmio energetico dell'Unione, contrastare la povertà energetica e valorizzare il potenziale della Renovation Wave europea.
A cura di Monica Billio e Loriana Pelizzon, Professoresse Ordinarie di Econometria e di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia dell'Università Ca' Foscari.
Ca’ Foscari per la finanza sostenibile
Il Dipartimento di Economia di Ca' Foscari ha attiva un’ampia progettualità sui temi della finanza sostenibile, finanziata dalla Commissione Europea (come nel caso dei progetti (EeMAP, EeDaPP, EEMMiP e TranspArEEnS) dall'European Investment Bank e dalla World Bank. I contributi di ricerca riguardano l'impatto degli indicatori di sostenibilità sull'affidabilità creditizia, l'analisi dei rating ESG, il ruolo della finanza per la transizione verde e l'utilizzo degli scenari di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, l'impatto dell'efficienza energetica sul profilo di rischio dei mutui. Inoltre, ha avviato insegnamenti specifici su ESG e finanza sostenibile.