Sofia di Mambro ha vinto il prestigioso premio "Bruno Gentili"

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Un momento della premiazione

Sofia di Mambro del dottorato Interateneo in Scienze dell’Antichità (35mo ciclo) ha vinto il prestigioso premio "Bruno Gentili" dell’Università di Urbino per una tesi nell’àmbito della storia della musica e della ritmica greca dal titolo Il Manuale di Armonica di Nicomaco di Gerasa: Testo critico, Traduzione, Commento.

Il premio, giunto alla sua quinta edizione, è intitolato a Bruno Gentili, illustre grecista, filologo classico e bizantinista, docente dell’Università di Urbino.

La tesi ha indagato l'intera tradizione manoscritta del testo di Nicomaco, che conta 40 manoscritti, al fine di produrre una nuova edizione critica e superare l'edizione di K. V. Jan (1895). Il nuovo testo critico doveva essere la base su cui riconsiderare da capo il contenuto filosofico e armonico del testo, e far emergere sotto nuova luce la figura di Nicomaco: figura sfuggente per la maggior parte, tuttavia localizzabile nel terreno del platonismo pitagorizzante della prima età imperiale.

Sofia di Mambro ha conseguito il dottorato, coordinato da Filippo Pontani e realizzato la sua tesi sotto la supervisione di Fabio Vendruscolo (Univ. di Udine) e Fabio Acerbi (CNRS, Paris).

Le abbiamo chiesto di parlarci della tesi e della sua esperienza cafoscarina.

Qual è stato il suo percorso prima verso il dottorato?

Mi sono laureata a Padova, nel 2018, in Lettere Classiche e Storia Antica. L'idea di proseguire con la ricerca era nata già durante gli anni padovani, quando iniziavo a conoscere in maniera sempre più approfondita le fonti sulla teoria armonica. Ho scelto Venezia per il dottorato poiché si tratta di un corso interdisciplinare, molto attivo, e internazionale; sapevo avrei potuto lavorare con filologi riconosciuti e portare a termine un progetto, seppur ambizioso, di edizione critica. 

Come è nata la sua passione per le lettere antiche ed in particolare per la storia della musica e la metrica?

La passione è nata in conseguenza al percorso musicale di una vita. Mi sono diplomata in violino presso il Conservatorio Statale di Musica "A. Buzzolla" (Adria), e ho intrapreso una carriera concertistica. Quando si è trattato di trovare un tema di studio per la tesi triennale in Lettere Antiche, ho deciso di unire le competenze e proporre una tesi sulla musica greca antica. Nicomaco è stato il primo autore a cui mi sono avvicinata; per la tesi magistrale, invece, ho proposto un lavoro su un testo bizantino, più precisamente la sezione musicale di un quadrivio precedentemente attribuito, erroneamente, a Michele Psello.

Quali sono le tematiche approfondite nella tesi e che aspetti di novità hanno rispetto allo studio di questa materia?

Il principale elemento di originalità consiste nel nuovo testo critico. Il punto di partenza doveva di necessità essere uno studio della tradizione manoscritta, che desse alcune risposte alla precedente edizione critica di K. V. Jan di fine Ottocento. Quell'edizione si fondava su un manoscritto (il Vat. gr. 198), che la mia indagine ha mostrato occupare una posizione subalterna nella storia della tradizione. Rifondare il testo critico sul manoscritto Marc. gr. VI/3 (un codice appartenuto a Bessarione), ha permesso di rispolverare un testo più genuino, latore, in fondo, di un pensiero filosofico ora più chiaro. La disciplina armonica è la disciplina matematica che, insieme all'aritmetica, descrive non solo un fenomeno empiricamente rilevabile, ma anche una realtà cosmologica, un universo composto di enti discreti, di numeri.

Ha avuto durante il tuo dottorato l’opportunità di fare esperienze all’estero?

Durante il terzo e ultimo anno di dottorato ho passato un soggiorno di studio e ricerca di 4 mesi (aprile-luglio 2022) presso la Humboldt Universität, più precisamente nel contesto del gruppo di ricerca Philosophy, Science and the Sciences, il cui coordinatore era Jonathan Beere. Si è trattato di un'esperienza molto importante, che mi ha dato alcuni strumenti in più soprattutto sul fronte filosofico. Ho seguito un corso di matematica greca e vari gruppi di lettura di Aristotele, seminari e conferenze di filosofia antica.

La motivazione del premio è stata l'originalità e la completezza del lavoro; la Commissione ha ritenuto che la nuova edizione critica del testo, e un approfondimento della figura filosofica e scientifica di Nicomaco, siano stati un importante contributo per la comunità scientifica.

Per il premio erano state presentate 7 candidature, da Italia Germania e Regno Unito. La commissione era composta da Liana Lomiento (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo), Giovanna Pace (Università degli Studi di Salerno) e Luigi Bravi (Università degli Studi di Chieti-Pescara).

Federica Ferrarin