La scienza dei caroselli: Ca’ Foscari analizza i rodovetri di Gamma Film

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Carosello

Vispa Teresa, Il Gringo e Caio Gregorio sono solo alcuni esempi di quel fenomeno culturale che tra gli anni ’50 e ‘70 ha inchiodato alle poltrone milioni di italiani: il carosello TV.

Dal punto di vista 'tecnico' e scientifico, questi cartoni animati rappresentano delle vere e proprie opere d’arte costituite ciascuna da centinaia di fogli trasparenti di nitrato o acetato di cellulosa dipinti a mano: i rodovetri.

A ciascun rodovetro corrisponde una posizione dell’animazione del personaggio, che veniva impressa su un fotogramma della pellicola. Per ogni secondo di animazione erano necessari 12 rodovetri, che garantivano l’illusione del movimento.

La Gamma Film, una delle maggiori case di produzione dei caroselli, ha ceduto al Musil – Museo dell'Industria e del Lavoro di Brescia (Rodengo Saiano) il suo patrimonio storico e in parte inesplorato di quasi 700mila rodovetri.
Oltre al valore storico di questo patrimonio, è ormai riconosciuto anche l’alto valore artistico dei rodovetri della Gamma. Lo stesso Walt Disney celebrò quelle piccole opere pittoriche realizzate dalle grandi firme dell’animazione. Ma come arginare il veloce processo di disgregazione che questo fragile patrimonio sta subendo?

Per la prima volta il Museo si è affidato ad un team di studiosi universitari – del dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari - per analizzare i materiali e individuare le tecniche adeguate a conservarli e restaurarli. I risultati del lavoro di ricerca sono stati recentemente pubblicati sul Journal of Cultural Heritage.

Insieme a Francesca Izzo, ricercatrice di Ca’ Foscari in Scienze Chimiche per la conservazione e il restauro, alla restauratrice Alessandra Carrieri e al responsabile della sede museale Stefano Guerrini, abbiamo visitato il Musil per verificare insieme a loro lo stato di conservazione, i rischi di degrado, le analisi e i procedimenti che si applicano ai fogli di cellulosa. Abbiamo poi seguito la docente nei laboratori di Ca’ Foscari, al campus scientifico di Mestre, per scoprire come i rodovetri vengono studiati e analizzati dal team di esperti.

Federica SCOTELLARO