Yamamura Kōji: la poetica del mezzo elettronico

Yamamura Kōji (1964), ragazzo prodigio dell'animazione giapponese, ha esordito a soli tredici anni. Ora quest'artista è un idolo fra i giapponesi più giovani grazie anche a Pacusi, un'eccentrica creatura 3D che incarna la loro cultura.

 

YAMAMURA KŌJI: LA POETICITÀ DEL MEZZO ELETTRONICO

 

A dispetto della grande commercializzazione dell'animazione giapponese avviata a partire dagli anni sessanta, il cui boom portò anche molti degli animatori indipendenti a scegliere la strada dei grandi studi, risulta singolare che un giovane animatore, esordiente degli anni ottanta, abbia scelto la strada dell'indipendenza e, attraverso questa, di portare avanti un lavoro espressivo che in poco tempo gli avrebbe conferito fama sia in patria che all'estero. Yamamura Kōji (1964), ragazzo prodigio dell'animazione giapponese, ha esordito a soli tredici anni. In breve tempo, attraverso il proprio studio indipendente, ha esportato il suo nome e la sua arte nei principali palcoscenici dell'animazione di qualità, da Hiroshima e Annecy, fino a Chicago e Berlino. I suoi lavori, oltre che su modi e metodi dell'animazione classica, la cel-animation, poggiano anche sulle solide basi della computer animation. Quello di Yamamura è un uso "insolito" del mezzo elettronico, dove l'interazione fra la bidimensionalità e la tridimensionalità conferisce ai personaggi una poeticità rara per le produzioni CG. Quest'artista è diventato un idolo fra i giapponesi più giovani; spesso illustra la propria arte in workshop attraverso cui trasmette il suo personale talento ai giovani animatori.

Dopo la laurea nel 1987, Yamamura è stato assunto dallo Studio Mukuo, specializzato nella produzione di opere di animazione televisive, ottenute per lo più con contratti d'appalto con le grandi compagnie di produzione giapponesi. Nel 1989 ha fondato un proprio studio indipendente. Uno dei suoi primi lavori, distribuiti in vari festival, è Suisei del 1987: un'animazione insolita per il periodo, ottenuta attraverso effetti speciali grazie ai quali lo schermo sembra immerso nel liquido, un minuscolo corso d'acqua in cui si riflette il cielo (all'interno di questo riflesso compaiono e scompaiono poi innumerevoli sagome di pesci). Questa propensione per i giochi e per le illusioni visive diventa ancora più rilevante nel lavoro successivo, Hyakka zukan, un'enciclopedia visuale utile per spiegare le varie tecniche dell'animazione. Yamamura usa entrambi gli alfabeti inglese e giapponese; forma delle parole la cui lettera finale (per l'inglese) o sillaba (per il giapponese), si trasforma per metamorfosi in un'altra parola e in immagini, grazie a un ritmo veloce. Il film è stato premiato nel 1990 dalla giuria del Image Forum Festival.

Regista dalle atmosfere soffuse, internazionali nella forma, è anche uno sperimentatore di tecniche diverse. Enkinhō no hako del 1990 è una sequenza di codici a barre, edifici, businessman, simboli della vita contemporanea in cui le città moderne mostrano la loro attuale realtà eccessiva e standardizzata. Il film è realizzato con un mix di tecniche e un collage di foto, disegni, oggetti 3d. Le sue combinazioni fra 2d e 3d creano eccentrici personaggi che diventano un riflesso della cultura giovanile contemporanea, come nella serie Pacusi del 1994, diciotto episodi, ciascuno dalla durata di un minuto, dove vengono raccontate le storie semplici e quotidiane, tipiche di un qualsiasi adolescente, di Pacusi (id) e della sua famiglia.

Il più recente film di Yamamura è Atama yama del 2002, basato su un antico racconto del repertorio dei rakugo. La testa di un uomo diventa un terreno fertile sul quale crescono bellissimi alberi di ciliegio. Questi diventano a loro volta la meta di gitanti che si affollano per osservarne i fiori, il che induce l'uomo alla disperazione, finché decide di tagliare tutti gli alberi cresciuti sulla sua testa. Adattato alla Tōkyō moderna, il lavoro esplora il tema della coabitazione e, più in generale, della vita nelle città giapponesi.

Filmografia
1987 Suisei (Vita acquatica, 16 mm, 5 min)
1989 Hyakka zukan (L'enciclopedia visiva,16 mm, 12 min)
1990 Enkinhō no hako (La scatola della prospettiva, 35 mm, 4 min)
1991 Fushigina erebeta (L'ascensore misterioso, VTR, 7 min)
1993 Uchi (Karo e Pyobupt: una casa , 35 mm, 4 min 20 sec)
1993 The Sandwiches (Karo e Pyobupt: i sandwiches, 35 mm, 4 min 20 sec)
1993 Ame no hi (Karo e Pyobupt: un giorno di pioggia, 35 mm, 4 min 20 sec)
1995 Pacusi (id, VTR, 18 episodi da 1 minuto),
1995 Kipling Jr (id, 35 mm,15 min)
1995 Kodomo no shiro (Il castello dei bambini, 35 mm,14 min)
1996 Baberu no hon (Il libro di Bavel,16 mm e VTR)
1998 Chikyū rokkotsu otoko (Il signor Costola del Mondo, VTR, 99 sec)
1999 Dotchinisuru? (Quale scegli? VTR, 10 min)
2002 Atama yama (Il Monte Testa, 35 mm, 10 min)

Monica Cavalieri