Ingegnere e informatiche: Ilaria, Beatrice e le cafoscarine STEM

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“Non mi è mai pesato il fatto di essere una delle poche donne nel corso, i miei compagni mi hanno sempre fatta sentire una di loro e c’è spirito di collaborazione tra di noi. Certo, sarebbe bello poter contare su una maggior presenza femminile, purtroppo spesso le ragazze si sentono scoraggiate dall’intraprendere questo tipo di percorso, ma per la mia esperienza posso assicurare che è possibile portare avanti qualsiasi cosa se ci si impegna”. Queste le parole di Ilaria Lachin, una delle 4 studentesse (su 32 iscritti totali) che frequentano il corso di laurea in Ingegneria Fisica, avviato lo scorso anno accademico, e una delle poche, in Italia, iscritte alle cosiddette lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).

Lo scorso mese, Ca’ Foscari ha annunciato l’istituzione di una serie di nuovi incentivi dedicati alle studentesse nelle lauree STEM, confermando l’impegno dell’Ateneo non solo nella promozione delle carriere scientifiche, ma anche nelle questioni riguardanti la parità di genere all’interno dell’ambito accademico, dove da sempre la nostra Università si occupa di garantire pari opportunità nella ricerca, nello studio e nel lavoro.

Abbiamo intervistato 3 delle 4 studentesse del corso che hanno deciso di intraprendere una carriera che le porterà a far parte della futura classe di ingegneri d’avanguardia, adatta ad affrontare le questioni relative alle più avanzate tecnologie, siano esse legate all’energia, ai materiali, all’informatica, alla biomedicina.

Beatrice Marchiori viene da un percorso in ingegneria biomedica, ma ha poi deciso di indirizzarsi verso un programma meno specifico, che le permettesse di acquisire conoscenze di base in diversi ambiti “Sono approdata al corso in Ingegneria Fisica qui a Venezia dopo aver considerato anche le offerte di altre università come Padova e Torino, ma trovo che l’approccio di Ca’ Foscari sia più interessante perché combina la preparazione teorica con l’esperienza pratica, attraverso un contatto diretto con le aziende, che prepara professionalmente gli studenti fin dalla triennale.
A tutte le ragazze che desiderano intraprendere un percorso simile consiglio di non farsi scoraggiare, anche a me alcune materie inizialmente sembravano uno scoglio (come ad esempio l’informatica), ma le ho prese come una sfida, e una volta che si è “dentro”, è molto più facile capire di quanto si creda. E’ una carriera impegnativa, sicuramente, ma dà anche moltissime soddisfazioni, quindi non lasciatevi spaventare. Inoltre, essendo un corso con un numero ridotto di studenti, i professori sono sempre disponibili per aiutarvi e motivarvi.”

Federica Zanella ha frequentato un Liceo Socio-Psico-Pedagogico, ma le è sempre rimasta la curiosità verso le materie scientifiche. Ha deciso quindi di inseguire questo interesse all’università, dopo aver scoperto per caso il nuovo corso in Ingegneria Fisica: “Credo ci sia un po’ di pregiudizio generale per quanto riguarda certi ambiti, per cui si pensa che certi settori siano più adatti agli uomini che alle donne.
Prima di intraprendere questo percorso, ho seguito dei corsi di Matematica, dove però c’erano più ragazze, e lo stesso so essere vero per gli ambiti legati alla medicina. Forse questo corso nello specifico è meno frequentato da studentesse perché è più semplice legarlo ai percorsi di ITIS e di liceo scientifico, che solitamente sono anch’essi a maggioranza maschile.
A coloro che stanno considerando di iscriversi a questo corso, mi sento di dire che l’intero programma è davvero molto utile, è concreto ed ha riscontri nella realtà, e permette di analizzare e comprendere molte delle cose che ci circondano (come ad esempio la matematica, che prima mi sembrava una disciplina totalmente astratta).
È una facoltà innovativa e al passo con i tempi, sempre più tecnologici, ma è anche impegnativa per chi viene da un percorso dove le materie scientifiche non sono state approfondite. Impegnativa non vuol però dire impossibile, e fino ad ora posso dire di aver ricevuto grandissime soddisfazioni.
Ultimo ma non meno importante, i professori sono veramente competenti e disponibili, precisi e attenti a fornire tutti i materiali per prepararsi al meglio agli esami.”

Agli incentivi dell’Ateneo si aggiungono anche le opportunità offerte dalle borse di studio di Generali Italia nell'ambito del progetto "Generali4Girls in STEM" che ha deciso di finanziare ed erogare 8 borse di studio triennali dell’importo di € 1.000,00 annui da destinare alle cafoscarine del corso in Ingegneria Fisica (3 borse) e del corso in Informatica (5 borse).

Amina Ras è una delle iscritte alla laurea triennale in Informatica che quest’anno hanno ricevuto l’incentivo pensato da Generali per le studentesse più meritevoli impegnate in percorsi STEM.
L’avvento della pandemia e la decisione di molte aziende di ricorrere allo smart working, hanno dato ad Amina la possibilità di iniziare il corso nell’autunno del 2020 “Lavoro già nell’IT da anni a Londra, in settori come gaming, streaming ed e-commerce. Al momento mi occupo di supporto tecnico, individuando bug in nuove features, in poche parole investigo problemi e capisco come risolverli, mettendo inoltre in contatto programmatori e clienti.
Il mio primo approccio all’ambito dell’informatica è avvenuto mentre lavoravo per un call center, all’interno del quale sono passata dal customer service ad un dipartimento che si occupava dell’inserimento di dati e qui ho capito cosa avrei voluto fare in futuro. Con l’arrivo del Covid, la mia azienda mi ha dato la possibilità di lavorare da remoto, ed ho quindi colto l’occasione per iniziare il mio percorso formativo a Ca’ Foscari.
Prima di entrare a contatto con l’informatica attraverso il mio lavoro, non avevo mai pensato ad una carriera in questo mondo. Crescendo, mi venivano principalmente consigliati ambiti come la psicologia o impieghi come quello dell’insegnante, visti come tipicamente femminili. Credo che queste distinzioni servano solo a limitare le  opzioni di ragazze e ragazzi, ed è uno dei motivi per i quali c’è ancora molta disparità in questi settori, sia nello studio che poi nella carriera. Io ad esempio al momento sono l’unica donna del mio team, in un’azienda che comunque si batte per la parità di genere.
Alle ragazze che stanno considerando di intraprendere questa strada consiglio di non farsi spaventare, anche se la maggiorparte dei vostri colleghi saranno uomini, non è un mondo solo al maschile. Non c’è nulla al di fuori della vostra portata se lo volete.”

Francesca Favaro