La risposta al concorso artistico letterario Pane e Mimose ideato dall’Archivio Scritture Scrittrici Migranti di Ca’ Foscari in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne è stata sorprendentemente positiva, nonostante il tempo limitato per la presentazione delle proposte. Complessivamente, sono pervenute 89 opere in 6 diverse lingue, con caratteristiche eterogenee, ma anche con alcune ricorrenze interessanti per avere il polso di che cosa è l’8 marzo per i giovani e le giovani oggi. Il primo premio è andato alla studentessa Feiran Yang, a Ca’ Foscari grazie al programma Marco Polo/Turandot, con una poesia in cinese dal titolo ‘Mamma, ho tanta paura’, tradotta da Elena Monaldo, studentessa cafoscarina del corso di laurea magistrale in Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa Mediterranea.
‘Qual è, oggi, il significato che riveste la giornata internazionale della donna? Come la comunità studentesca cafoscarina pensa e vive questa ricorrenza?’ Questi gli interrogativi che hanno spinto i partecipanti e le partecipanti a riflettere e ad esprimersi con creatività e visione personale.
‘Il titolo Pane e Mimose - racconta Vanessa Castagna, docente di lingue portoghese e brasiliana del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati e componente del comitato scientifico dell’Archivio Scritture Scrittrici Migranti- è un rimando evidente al binomio 'pane e rose', che qualche partecipante al concorso ha colto e sfruttato creativamente, e intendeva sintetizzare la necessità di tenere vigile l’attenzione sullo stato dei diritti delle donne, riflettendo sui risultati finora raggiunti e su quelli ancora più o meno lontani per il conseguimento di una parità di genere e la costruzione di una cultura inclusiva e rispettosa della diversità. In questo modo, si è voluto contrastare il rischio di svuotare di significato una giornata di lotta e di riflessione, che nel corso degli anni apparentemente è stata trasformata in una festa privata del suo senso profondo.
L’eterogeneità degli elaborati è data innanzitutto dai diversi generi esplorati: foto, fumetti, testi in versi e in prosa; anche se la scrittura è stata la modalità assolutamente predominante. La partecipazione ha coinvolto studentesse e studenti, italiani e internazionali, con proposte anche in lingue diverse dall’italiano, in particolare cinese, arabo, inglese, tedesco e spagnolo, oltre a qualche testo che giocava con le possibilità del multilinguismo: una bella risposta alla vocazione per lo studio delle lingue e culture di Ca’ Foscari, che da sempre si riconosce nel cosmopolitismo e valorizza gli incroci di civiltà.
Nonostante la diversità di esperienze, visioni e priorità, nelle opere a concorso sono emersi alcuni temi ricorrenti: l’importanza del legame intergenerazionale che si perpetua tra donne e la trasmissione del testimone di madre in figlia; la solidarietà femminile sotto diverse possibili forme; l’otto marzo come lotta attiva e rivendicazione dei diritti delle donne. Infine, il tema della violenza contro le donne, al quale è dedicata più nello specifico la data del 25 novembre, affiora come una delle urgenze più stringenti e lesive della libertà delle donne, su cui la società, nel suo insieme, si deve interrogare e agire.
La forte partecipazione, non solo femminile, lascia intravedere una consapevolezza diffusa circa la disparità di genere ancora da affrontare nella nostra società e il coinvolgimento attivo della sua componente maschile, che riconosce nei diritti delle donne una questione di tutti.’
Lo scorso venerdì 8 marzo sono stati premiati i tre progetti vincitori. In palio c’erano buoni libri messi a disposizione dalla Libreria Cafoscarina.
‘Per quanto concerne le opere premiate, alle quali si aggiungono sei menzioni speciali - continua Castagna – si tratta di due testi in versi e uno in prosa, nei quali sono state riconosciute particolari qualità letterarie, originalità ed efficacia nell’affrontare e rivisitare il tema proposto. Ha vinto il primo premio Feiran Yang con una poesia in cinese, il cui titolo in traduzione è Mamma, ho tanta paura, che, con notevole qualità compositiva ed estetica, espone i timori e la forza di una giovane donna, tra passato e futuro: Mamma, le epoche sono così lunghe / Ma sono ancora illuminate dal sole / Mamma, è tra infiniti ricordi, / È nel futuro che ho sbirciato il mio passato. Al secondo posto l’elaborato di Emma Merli Qualsiasi, non importa, che, con delicatezza e slancio al tempo stesso, dà voce a qualsiasi donna vittima di violenza o discriminazione di genere. La terza opera premiata è Grazie di Carlotta Gadola, un breve testo in prosa caratterizzato dalla struttura equilibrata e dal ritmo incalzante, che esprime un sentimento di gratitudine e riconoscenza verso le donne della propria famiglia e non solo, presenti idealmente in ogni momento di lotta, perché: la nostra lotta è quella di tutte le donne, vive e morte, passate e future, per un mondo in cui non saremo il diverso, ma saremo l’eccezionale.’
Le menzioni speciali sono state assegnate a Jacopo Macropodio per la poesia Il fior sublime, Sofia Fiorido per la fotografia Farfalle, Evita Guerra per la poesia Phases, Erika Scusato per la poesia Non toccarmi neanche con un fiore, Semijiang Semaiti per l’opera fotografica Il lavoro nell'ombra e Genealogie femminili e a Maria Chiara Tonelli per il fumetto Un salon tutto per le donne.
Negli spazi che hanno ospitato la premiazione è stata esposta un’ampia selezione delle opere candidate.