Identificato possibile precursore dei Medicanes, gli uragani Mediterranei

condividi
condividi
contains modified Copernicus Sentinel data (2020), processed by ESA, CC BY-SA 3.0 IGO

Le aree del Mar Mediterraneo interessate dalla formazione dei fenomeni naturali noti come uragani mediterranei o Medicane - dalla fusione dei termini inglesi MEDIterranean e hurriCANE - sono caratterizzate da una sensibile diminuzione di temperatura della superficie del mare qualche giorno prima della genesi di questi eventi estremi. 

Lo rivela uno studio – dal titolo Fingerprinting Mediterranean hurricanes using pre-event thermal drops in seawater temperature - recentemente pubblicato sulla rivista Nature - Scientific Reports. Lo studio è stato coordinato dai ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari, svolto in collaborazione con il CNR-ISAC, gli atenei di Venezia Ca' Foscari, Catania e Genova, e con l’Area Marina Protetta del Plemmirio di Siracusa

La ricerca ha analizzato le temperature superficiali del Mediterraneo nei giorni precedenti la genesi di 52 differenti eventi di cicloni mediterranei avvenuti dal 1969 al 2023. «Questo studio è il risultato di una intensa collaborazione tra la ricerca in discipline diverse, dalla geologia alla meteorologia all’oceanografia costiera», spiega il professore Alessio Rovere, co-autore dello studio e professore associato in Geografia Fisica e Geomorfologia presso il Dipartimento di Scienze Ambientali, Statistica e Informatica a Ca’ Foscari.

Sono stati selezionati tutti i cicloni con caratteristiche simili a quelli tropicali, che si sono generati nel Mediterraneo in un periodo di circa 50 anni. Questi sono stati confrontati con i più intensi cicloni extratropicali che, nello stesso intervallo di tempo, hanno prodotto danni ingenti lungo le aree costiere, ad esempio la Tempesta Vaia del 2018. Analizzando le differenze di temperatura della superficie del mare registrate nei dieci giorni precedenti lo sviluppo di questi eventi, il team di ricerca ha riscontrato che, prima dei medicanes, si nota una importante diminuzione della temperatura superficiale delle acque, fino a 4°C nei casi più estremi. Il fatto che tale fenomeno si manifesti qualche giorno prima del loro sviluppo potrebbe essere una sorta di precursore di tali eventi, e questo potrebbe rappresentare uno strumento importante per la previsione dei medicane. 

Questo studio rappresenta un passo importante nella mitigazione dei rischi costieri causati dai medicanes sulle coste Mediterranee. Tuttavia, la ricerca su questi temi è ancora aperta. «C’è ancora molto lavoro da fare – spiega Alessio Rovere – Per esempio, è estremamente importante testare la validità dei risultati ottenuti da questo studio su un numero maggiore di eventi, sperando di poter migliorare le nostre capacità di predittive per questi eventi distruttivi».