Public history, un nuovo podcast esplora il mito di Winckelmann

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Nel mondo della storia dell'arte, pochi nomi godono dello stesso rispetto e interesse di Johann Joachim Winckelmann, lo studioso tedesco che ispirò fortemente la nascita del movimento Neoclassico della fine del XVIII secolo.

La tragica fine di Winckelmann avviene nel 1768, all'Osteria Grande di Trieste, per mano di Francesco Arcangeli, un cuoco disoccupato e con precedenti penali conosciuto durante il soggiorno. Questo è il punto di partenza dell'ultimo podcast di Sean Williams, "Death in Trieste", una serie di 5 episodi prodotti da BBC Radio 3 che approfondiscono la vita e l'omicidio del famoso storico dell'arte.

Williams, Senior Lecturer di Letteratura tedesca e storia culturale europea dell’Università di Sheffield, ha svolto il lavoro di ricerca alla base del podcast presso il Venice Centre for Digital and Public Humanities, parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari Venezia "Sapevo di voler trascorrere un periodo di ricerca in Italia per poter raccontare al meglio questa storia - ha spiegato il dottor Williams - Avevo sentito parlare del VeDPH e sono entrato in contatto con i professori Stefano Dall'Aglio e Franz Fischer, che hanno capito il valore di questo lavoro. È stato fantastico avere a che fare con persone così creative e con una forte vocazione accademica. Il Centro è stato fondamentale non solo per il sostegno che mi ha dato, ma anche dal punto di vista pratico, perché mi ha offerto uno spazio in cui ho potuto vivere e lavorare, avendo la possibilità di raggiungere tutti i luoghi su cui si stava concentrando la mia ricerca. Grazie al Centro, questa serie si è trasformata in molto di più di una semplice storia culturale tratta da archivi e libri di storia!".

Per svelare il mito che circonda la figura di Winckelmann, Williams si è infatti recato in diverse località in Italia, trasportando gli ascoltatori nell'essenza stessa di quei luoghi, dai moli di Trieste alle ville di Roma "E’ possibile realizzare un buon podcast con le informazioni raccolte nelle biblioteche e negli archivi, ma io volevo creare un'esperienza che fosse davvero immersiva. L’eco della voce in una cripta, la chiusura dei cancelli, il rumore dell'acqua - per me non c'è niente che possa sostituire l'autenticità di questi suoni. Effetti sonori, location, rivolgersi direttamente al pubblico, tono di voce: tutti questi vengono spesso visti come elementi puramente decorativi, ma in realtà sono fondamentali per trasmettere il proprio punto di vista".

Come storia per il pubblico, "Death in Trieste" ha tutto: un caso vero di cronaca nera, eros e morte, arte, letteratura e viaggi, ma la riflessione di Williams sulla vita di Winckelmann è tutt'altro che sensazionalistica “Questa è una storia che volevo raccontare da molto tempo. Mi ci sono personalmente imbattuto spesso, ed è stata oggetto di svariate discussioni a livello accademico, quindi esiste anche molto materiale scritto al riguardo.
Non abbiamo però una pistola fumante, non c'è una grande scoperta sul colpevole da trovare negli archivi.
Ciò che abbiamo sono tante letture diverse di questa vicenda, che può quindi raccontarci molto di noi stessi e delle nostre percezioni in continuo cambiamento.
Il grande dono di questa storia è che mi ha permesso di utilizzare un approccio tradizionalmente accademico, quello del porre domande, rendendolo accessibile e avvincente per far riflettere, affascinare e incuriosire le persone. Per interrogarci sul modo in cui affrontiamo la Storia e ne creiamo dei miti".

Le interpretazioni sulla relazione tra l’orientamento sessuale di Winckelmann e il suo omicidio avvengono tra le righe, ragion per cui è difficile capire cosa sia realmente accaduto. Ma Williams chiede a chi ascolta di abbracciare queste ‘zone grigie’ del passato: "La storia in generale non è univoca, e la storia della sessualità non lo è di certo. Vorrei che le persone imparassero ad apprezzare l'ambiguità del nostro passato, interrogandosi sul perché proiettiamo noi stessi e il nostro presente su storie come queste. A volte perdiamo la nostra coscienza storica, ad esempio pensando che certe cose non fossero assolutamente possibili in passato oppure cercando eroi nella storia per dare legittimità ai problemi attuali. Le cose sono molto più 'grigie' di così, ma la riflessione non è infruttuosa se non si arriva a una risposta concreta".

Dopo il successo del podcast, Williams ha intenzione di portare avanti e ampliare il lavoro svolto fino ad ora: "Sono stato ispirato da ciò che alcuni ricercatori e ricercatrici stanno già facendo al Centro di Digital and Public Humanities di Venezia. Voglio pensare a modi diversi in cui questo podcast può essere utilizzato o incorporato, ad esempio per dare una nuova prospettiva ai turisti di Trieste, Venezia o Roma. Mi piacerebbe che questo lavoro parlasse al maggior numero di persone possibile, adattandosi a diversi pubblici".


Ascolta tutti gli episodi di "Death in Trieste" qui

Francesca Favaro