Maturità: come affrontare lo scritto di italiano? I consigli del linguista

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Il 21 giugno è la data del solstizio d’estate, il giorno in cui il sole raggiunge il punto di altezza massima e ci offre la giornata più lunga dell'anno. Ma per oltre mezzo milione di studentesse e studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, sarà soprattutto il primo giorno dell’esame di Maturità. Il debutto è con la prova scritta di italiano, che prevede una scelta tra sette tracce, divise per tre tipologie: analisi del testo, testo argomentativo, tema di attualità. Come affrontarla al meglio, dimostrando buona padronanza della lingua italiana e buone capacità espressive, logico-linguistiche e critiche?

Ne parliamo anche quest’anno con il prof Daniele Baglioni, esperto di Storia della lingua italiana, Linguistica italiana e Dialettologia italiana al dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari.

“Il primo consiglio, sempre valido, è di non farsi prendere dal panico: e ora che cosa scrivo? come comincio? e come proseguo? Questo consiglio vale per qualsiasi traccia si scelga. Una volta lette le tracce, bisogna concedersi un tempo sufficientemente lungo per riflettere, raccogliere le idee e, sulla base degli spunti che si giudicano più interessanti, optare per l'una o per l'altra tipologia. 

Scelta la traccia, può essere forte la tentazione di cominciare subito a scrivere, per vincere la paura del foglio ancora in bianco. Ma sarebbe un errore. 

Bisogna concedersi infatti un secondo momento di riflessione, altrettanto lungo o addirittura più lungo di quello che ci si è presi per scegliere la traccia, e usarlo per mettere in ordine le idee raccolte in una scaletta: si avrà così un primo scheletro dell'elaborato, che faciliterà la stesura vera e propria e soprattutto eviterà passaggi poco chiari, se non addirittura "salti" da un argomento all'altro. 

In questa fase si procederà diversamente secondo le tracce. 

Analisi: Se si sceglie l'analisi di un testo, è necessario che le idee scaturiscano direttamente dal testo da analizzare, per quel che riguarda non solo i contenuti, ma anche la forma (se è in prosa, si tratta di un racconto? oppure di un brano tratto da un romanzo? se è in poesia, si tratta di un sonetto, di versi liberi ecc.?). 

Testo argomentativo: Se invece si opta per un testo argomentativo, occorre che siano chiaramente esposte le tesi illustrate, mediante un'articolazione ben strutturata dell'elaborato (per esempio, un capoverso per l'illustrazione dei pro e un altro per l'illustrazione dei contra di una determinata posizione) e il sapiente ricorso ai "connettivi interfrasali", ovvero a quelle congiunzioni (ma anche avverbi e locuzioni di vario tipo) che informano sul rapporto logico delle frasi tra di loro (per esempio: "La didattica a distanza offre molti vantaggi, perché azzera i tempi degli spostamenti e consente di partecipare alle lezioni anche a chi è costretto a casa per vari motivi. Tuttavia, risulta meno efficace nel coinvolgimento degli studenti, in termini tanto di loro attenzione quanto di loro partecipazione attiva"). 

Attualità: Delle varie tipologie il tema di attualità è il più sfuggente ed eterogeneo e, per questo, quella su cui è più difficile dare indicazioni. In genere, comunque, tende ad avvicinarsi al testo argomentativo (per riprendere l'esempio appena fatto: "Che cosa ne pensi della didattica a distanza? Sei a favore o contro?), quindi è importante anche per questa tipologia che il testo sia ben articolato e coeso”.

Su cosa punterà il Ministero dell’Istruzione? Questo, ovviamente, ancora non si sa, ma di solito si cominciano a ripassare gli anniversari letterari, storici, artistici, scientifici e i fatti di cronaca che hanno dato origine a dibattiti rilevanti. In rete circolano da tempo molte ipotesi, tra le quali: Gabriele D’Annunzio (160 anni dalla nascita) e Alessandro Manzoni (150 anni dalla morte), per quanto riguarda l’analisi del testo. Oppure, nell’ambito del testo argomentativo, una possibile traccia su Guernica, il più celebra capolavoro di Pablo Picasso (del quale ricorrono i 50 anni dalla morte). Professore, ha qualche consiglio più specifico a seconda dell’argomento?

“Io mi occupo solo di lingua, non di letteratura italiana né di storia dell’arte contemporanea, ma posso rispondere cercando semplicemente di mettermi nei panni di uno studente (del resto, ventotto anni fa la maturità l'ho fatta anch'io!). Per quel che riguarda la letteratura, D'Annunzio e Manzoni sono entrambi autori che consentono di scrivere molto: anzitutto, entrambi hanno scritto tanto romanzi quanto poesie, e sono stati dei grandi innovatori (Manzoni soprattutto nella prosa, D'Annunzio principalmente nella poesia); secondo poi, in entrambi le vicende biografiche hanno avuto un impatto rilevante sulla scrittura (si pensi all'importanza del soggiorno fiorentino del 1827, la cosiddetta "risciacquatura dei panni in Arno", per la stesura dei "Promessi Sposi", oppure allo strettissimo rapporto tra la figura di Andrea Sperelli, il protagonista del "Piacere", e la vita di D'Annunzio); infine, tanto Manzoni quanto D'Annunzio hanno curato moltissimo, in maniera a tratti maniacale, la lingua delle loro opere, consentendo quindi alle studentesse e agli studenti più bravi raffinate analisi sulla forma delle loro prose e poesie. Su Picasso ho meno da dire, se non che il legame fra il Guernica e le immagini terribili che giungono ogni giorno dal conflitto in Ucraina è - ahimè – evidentissimo”.

Chiudiamo con uno spunto: e se tra le tracce proposte ci fosse l'intelligenza artificiale, che sembrava quasi passata di moda, ma è tornata prepotentemente alla ribalta con l'introduzione sul mercato di ChatGPT? Su questo tema abbiamo sentito nei mesi scorsi il nostro esperto, Marcello Pelillo, professore di informatica al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica di Ca’ Foscari, che da trent’anni lavora nel campo dell’AI. Leggi l'intervista 'Chat GPT è davvero intelligente?'.

Federica Scotellaro