Incroci in musica

"Incroci in musica" vuole essere un'occasione per entrare in connessione con sonorità musicali provenienti da parti del mondo lontanissime, espressioni dell’inestimabile ricchezza di sensibilità e civiltà differenti. Una sorta di viaggio nello spazio e, in qualche modo, anche nel tempo, messo in scena sui palcoscenici di luoghi di cultura prestigiosi come Teatro Goldoni, Fenice e Auditorium Santa Margherita-Emanuele Severino a Venezia e M9 – Museo del ’900 a Mestre.

Da ottobre a febbraio 2026, sette appuntamenti accompagneranno il pubblico cittadino fino all’inizio della nuova edizione di "Incroci di civiltà - Festival Internazionale di Letteratura" in un’ideale connessione tra musica e parole.
Con questa rassegna si amplia significativamente la dimensione del Public Engagement di Ca’ Foscari, nel segno dell’internazionalizzazione e di una feconda commistione tra linguaggi artistici e rispettivi pubblici di riferimento.

"Incroci in musica "è una rassegna realizzata da Università Ca’ Foscari Venezia, Fondazione di Venezia e Fondazione Università Ca’ Foscari con la collaborazione di Veneto Jazz. 

Biglietti e scontistica

I biglietti saranno disponibili sul sito di Ticketone ai seguenti prezzi: 15€ (intero), 10€ (ridotto), 5€ (studentesse e studenti di ogni ordine e grado), a cui andranno aggiunti i diritti di prevendita.
Riduzione: giovani fino a 28 anni, over 65, docenti e dipendenti Università Ca’ Foscari Venezia, persone con disabilità (anche l’accompagnatore/accompagnatrice avrà diritto al biglietto ridotto)

Calendario appuntamenti

09/11/2025 - L’Antidote

Domenica 9 novembre 2025, ore 18.30
Sale Apollinee - Teatro La Fenice

Musica contemporanea persiana con sonorità mediterranee ed influenze jazz ed elettroniche

Redi Hasa violoncello
Bijan Chemirani percussioni
Rami Khalifé piano

"Can beauty save the world?" È la scommessa di Bijan Chemirani, Redi Hasa e Rami Khalifé, tre virtuosi che hanno dato vita a "L’Antidote", un repertorio strumentale di rara raffinatezza. Insieme oppongono il potere curativo della musica ai veleni del presente, intrecciando tradizione, improvvisazione ed esplorazione sonora, "in bilico tra world music dai sapori mediorientali, jazz, pianismo contemporaneo ed elettronica". Maestro iraniano delle percussioni persiane, Chemirani porta la sua scienza del ritmo; il violoncello di Redi Hasa, albanese ma ormai di casa in Salento, si muove tra minimalismo e barocco; il pianoforte del libanese Rami Khalifé dissolve i confini tra classica ed elettronica. Nato in Puglia durante la pandemia, il progetto è un incontro di geografie intime e visioni comuni, dove l’Oriente si mescola con sonorità europee. Tra delicate melodie e momenti di trance liberatoria, "L’Antidote" diventa un’isola di respiro universale e un’esperienza che guarisce ed emoziona. 

Bijan Chemirani
Percussionista nato in Iran, Bijan Chemirani ha appreso l’arte dello zarb dal padre, Djamchid Chemirani, e dal fratello, Keyvan. La sua carriera è iniziata giovanissimo, esibendosi in concerto e registrando con musicisti di fama internazionale come Ross Daly, Dariush Talai, Ballaké Sissoko, Jean-Guihen Queyras, Sylvain Luc, Sting, Socrates Sinopoulos, Serge Teyssot-Gay, Renaud Garcia Fons e molti altri. A soli ventidue anni ha inciso il suo primo album, "Gulistan, Jardin des Roses", tra Atene e Marsiglia, in collaborazione con Ross Daly.

Rami Khalifé
Di origini libanesi, Rami Khalifé è nato a Beirut durante gli anni della guerra civile. Sebbene sia noto soprattutto per le sue reinterpretazioni della musica classica, si è esibito come solista con alcune delle orchestre più prestigiose al mondo, tra cui la Globalis Orchestra, la Qatar Philharmonic Orchestra e la Liverpool Philharmonic Orchestra. Con uno stile tanto eclettico quanto audace, Rami si è affermato come uno dei compositori più influenti del XXI secolo, distinguendosi anche per le colonne sonore scritte per film e documentari. "The Daily Star" lo ha descritto come “un musicista di straordinario calibro e di pura espressione… una deviazione sperimentale benvenuta in un mondo della composizione classica oggi piuttosto conformista”.

Redi Hasa
Violoncellista e compositore albanese, Redi Hasa è nato in una famiglia di artisti e ha iniziato a studiare il violoncello all’età di sette anni. Il suo primo album solista, "The Stolen Cello", rappresenta un confronto intimo con lo strumento, da cui emerge un legame profondo in ogni brano. Il secondo disco, "My Nirvana", è un viaggio di scoperta e introspezione nel “cuore grunge” del suo universo musicale, un omaggio a una band che lo ha segnato profondamente. Nel corso della sua carriera ha collaborato con Kočani Orkestar, Boban Marković, Bobby McFerrin, Paolo Fresu e, dal 2012, fa parte della band di Ludovico Einaudi.

14/11/2025 - Mano Manjari ensemble

Venerdì 14 novembre 2025, ore 20.00
Auditorium "Cesare De Michelis", M9 - Museo del '900 

Musica originale e tradizionale indiana

Mano Manjari vocals, violin
Alan Bedin vocals, tarang
Edoardo Piccolo electronics
Maurizio Murdocca tabla

A Venezia, si potrà vivere l'incanto della musica indiana, lasciandosi affascinare dalla melodia (Rāga) e dal ritmo (Tāla) grazie a un'esecuzione dal vivo con la Maestra violinista e cantante Mano Manjari e con Maurizio Murdocca, percussionista esperto di tabla e portatore della tradizione di maestri indiani, che si unirà a questo progetto innovativo.Entrambi gli artisti sono stati insegnanti di "Hanuman. La Scuola di Musica e Danza Indiana" e proporranno brani della tradizione classica e semiclassica indiana, sia vocali che strumentali. Per l'occasione dell'esibizione della Maestra, il coordinatore della scuola Alan Bedin, performer contemporaneo, prenderà parte al concerto, arricchendolo con improvvisazioni vocali e strumentali utilizzando il suo Sur Saj Tarang, uno strumento indiano che fonde elementi della cultura popolare.L'opera visionaria per questo evento straordinario, che coniuga musica classica indiana, improvvisazione, tecnica vocale e poesia sonora elaborata elettronicamente in diretta dal producer Edoardo Piccolo, definirà con l'operazione "My Mind" una nuova musica d'insieme dal respiro internazionale.La Maestra Mano Manjari si esibirà ricordando la grande cantante italiana Amelia Cuni, fondendo la sua tradizione millenaria con "Musica Spontanea", operazione che ha riscosso successo con l'installazione estiva "Stanza del Suono" alla mostra "Mondi futuristi contemporanei" di Desenzano del Garda.L'ambiente sonoro indiano, con l'immancabile bordone, sarà caratterizzato dall'inserimento di tre lastre a semicerchio sulle quali saranno montati dei trasduttori, diffusori che trasmettono vibrazioni alla superficie sulla quale sono installati. I materiali saranno perturbati dalle vibrazioni dei suoni dei musicisti, diffondendo il suono nel teatro non in maniera lineare e puntiforme, ma lungo tutta la loro superficie, sfruttando i modi di risonanza e le caratteristiche fisiche dei materiali.L'esperienza "My Mind" sarà un'immersione sonora unica, con elaborazione del suono in tempo reale durante l'esibizione. Un omaggio al Nada, suono come forza trasformativa universale! Con l'ambiente sonoro, la materia e il corpo interagiscono e risuonano, eccitandosi a vicenda in una forma di comunicazione che unisce tradizione e tecnologia.

Mano Manjari ha iniziato la sua vita musicale all'età di 8 anni, imparando a suonare il violino e a cantare sotto la guida del padre P.V. Nandasiri, cantante e un suonatore di tabla che ha lavorato presso l'Università di Arti Visive e Performative di Colombo, famoso discepolo di Ustad Wajid Hussain Khan e Ustad Afaq Hussain Khan, fondatori della Lucknow Gharana. Dopo aver completato la sua formazione in Sri Lanka, si è trasferita in India nel 1988 e ha studiato con la Prof.ssa Prof. Smt. N. Rajam. Ha completato il suo Master in Musica (M.Mus) nel 1994 presso la BHU e il suo Dottorato di Ricerca presso l'Università di Madras nel 2018 sotto la guida della Prof.ssa Prameela Gurumurthy. Ha lavorato come docente presso l'Università di Arti Visive e Performative di Colombo, in Sri Lanka, per 25 anni e ha diretto la sua istituzione, la PV Nandasiri Kala Kendraya (intitolata al padre), che è un centro d'esame riconosciuto e affiliato alla Bhathkhande Sangit Vidyapit di Lucknow, India. Attualmente si è stabilita in Italia e lavora per la scuola di Musica e Danza indiana Hanuman a Vicenza e dirige l'istituzione Mano Manjari Sangeet Nikethan, centro d'esame affiliato alla Bhathkhande Sangit Vidyapit di Lucknow, India.

12/12/2025 - Riccardo Tesi / Elastic 4tet

Venerdì 12 dicembre 2025, ore 20.00
Auditorium "Cesare De Michelis", M9 - Museo del '900 

Musica originale e tradizionale del centro e sud Italia

Riccardo Tesi organetto diatonico
Caterina Sangineto voce, arpa, salterio, flauto
Vieri Sturlini chitarre, voce
Francesco Savoretti percussioni

Riccardo Tesi —organettista e compositore di fama internazionale (Banditaliana, Bella Ciao, Accordeon Samurai...) presenta il suo ultimo album La Distanza uscito nel 2023 per Visage Music. La sua indole di sperimentatore, alla continua ricerca di rinnovamento, lo ha portato per l'occasione a circondarsi di nuovi collaboratori per formare l'Elastic Trio.
Alle percussioni il funambolico Francesco Savoretti, che coniuga il groove irresistibile ereditato dal suo passato di batterista, con i colori dei tamburi a cornice e delle percussioni etniche, di cui è un autentico maestro.
Nonostante la relativa giovane età ha già al suo attivo collaborazioni importantissime, che spaziano dalla world music, alla musica antica passando per il jazz, con un'intensa attività concertistica internazionale.
Alle chitarre - acustica ed elettrica - e alla voce, il sorprendente Vieri Sturlini, che vanta una formazione eclettica dal classico al jazz, dal folk alla canzone d'autore e varie collaborazioni tra cui Neri Marcorè e la cantautrice Giua.
Con questi compagni di viaggio Riccardo Tesi riprende la navigazione in quel mediterraneo immaginario, da sempre sua fonte di ispirazione, dando vita ad uno spettacolo inedito, con nuovi volti e nuove composizioni: una musica solare e speziata, con ritmi travolgenti uniti a melodie poetiche ed evocative.
Un trio frizzante ed elastico, votato all'inclusione, pronto di volta in volta ad ospitare a bordo musicisti che viaggiano sulla stessa rotta.
Questa volta l'ospite speciale è la cantante e polistrumentista Caterina Sangineto (voce, arpa, salterio, flauto). Figlia del maestro liutaio di strumenti antichi Michele Sangineto inizia all'età di otto anni ad occuparsi di musica medioevale. Dal 2000 in poi con l'ensemble Sangineto si avvicina al folk e alla world music suonando in alcuni dei più importanti festivals europei ed australiani.

Compositore e organettista di fama internazionale, è considerato uno dei musicisti più audaci e autorevoli della  scena world europea. Strumentista dallo stile inconfondibile è uno dei pionieri  della riscoperta dell'organetto diatonico in Italia , strumento popolare del quale ha rivoluzionato il linguaggio e ampliato il vocabolario al di là della tradizione. Assiduo travalicatore di frontiere geografiche e stilistiche nel corso della sua quarantennale carriera ha collaborato con nomi prestigiosi della world music  italiana e straniera (C.Bueno, E.Ledda, Lucilla Galeazzi, D.Sepe, P.Vaillant, J.Kirkpatrick, J.Vali, M.Perrone, K.Junkera, Didier Laloy, La Bottine Souriante), del jazz (S.Bollani, G.Mirabassi, G.Trovesi, M.P.De Vito) , del rock (Piero Pelù, PGR, Skiantos) fino alla grande canzone d'autore (F.De Andrè, I. Fossati, G.M.Testa, G.Gaber, Tosca, C.Donà, O.Vanoni  ecc).
Leader di Banditaliana, uno dei gruppi italiani di world music più acclamati a livello internazionale, e componente dei Samurai, quintetto di all stars dell'organetto europeo, ha suonato nei più importanti festivals folk & jazz europei con frequenti tournees in Australia, Canada e Giappone.
Nel 2014 ha curato la nuova edizione di Bella Ciao per festeggiare i 50 anni dello spettacolo più importante della storia del folk italiano. Ha registrato 28 album, fra cui numerose produzioni originali dedicate al liscio, alla musica tradizionale toscana ed emiliana.
Ha composto musica per il cinema (“La lingua del santo” e “L’amore ritrovato” di Carlo Mazzacurati, Liscio di Claudio Antonini con Laura Morante) e per il teatro (Calendar Girls con Angela Finocchiaro).
Attivo sul fronte della didattica è stato docente presso il conservatorio “Tchaikovsky” di Catanzaro.

23/01/2026 - Namritha Nori / Evren Öntaş ensemble

Venerdì 23 gennaio 2026, ore 20.00
Auditorium Santa Margherita - Emanuele Severino

Voce, oud, bağlama, saz, contrabbasso, batteria/percussioni
Musica originale, greco-anatolica e sefardita.

Immaginate un set di bambole russe Matrioska, ciascuna rappresentante uno strato dell’esperienza umana — corpo, anima, mente, cuore e spirito. La musica di Namritha Nori è come quelle bambole: un delicato svelarsi della sua ricca e diversificata eredità. Ogni canzone che crea è un mondo dentro un mondo, che rivela connessioni più profonde. India, Libano, Grecia, Venezia, Siviglia, Istanbul — Traces and Roots è nato nei vicoli di queste città. Ma è stato solo a Istanbul, porta tra Oriente e Occidente, immersa nei suoi colori vivaci, tra musicisti itineranti e l’intimo mondo dei liutai e di infinite tazze di tè, che il progetto ha preso forma. È lì che Namritha ha incontrato il musicista Evren Öntaş, talentuoso suonatore di bağlama, e Traces and Roots è diventato realtà. Storie di diaspora, contaminazione e ricerca delle proprie radici sono il filo conduttore di questo spettacolo. Attraverso brani originali — scritti e composti da Namritha in spagnolo, francese, dialetto veneziano, greco e arabo — intrecciati a canti della tradizione anatolica e sefardita, il duo ci condurrà attraverso sonorità suggestive e uniche. Fondendo la narrazione melodica di Namritha con il linguaggio musicale di Evren Öntaş e la loro cantillazione mediterranea, accompagnati da Evaggelos Merkouris all’oud, Alvise Seggi al contrabbasso, Giulio Gavardi alla chitarra e al sax, Pietro Valente alla batteria, daranno vita a un dialogo tra le loro diverse origini culturali — un viaggio tra Oriente e Occidente.

Namritha Nori è una cantante, musicista e songwriter italo-indiana la cui musica è il frutto della ricerca delle sue molteplici radici, dall’ India all’ Italia attraverso il Medio Oriente. Di formazione classico-operistica si esibisce con il coro Pueri Cantores di Vicenza in tutta Europa fin da giovanissima età, si diploma in opera presso il Conservatorio C. Pollini di Padova e ottiene una laurea in lettere classiche. Nel 2015 fonda il gruppo Mi Linda Dama, dedicato al repertorio sefardita, diventando una delle band emergenti nella scena world music italiana. Il suo percorso artistico riflette le sue eredità multiculturali: studia musica araba classica a Beirut, Dhrupad in India e musica popolare anatolica a Istanbul, plasmando il suo linguaggio musicale fino al debutto del suo progetto solista, Traces and Roots (Moonlight Records, 2024), registrato tra Italia e Istanbul. L’album fonde strumenti tradizionali mediorientali e occidentali, con arrangiamenti dallo stile folk anatolico all’ethno-jazz, e comprende brani originali in più lingue scritti di suo pugno, un dialogo profondo tra le sue sfaccettate identità.

Evren Öntaş è musicista di bağlama e arrangiatore. Si diploma presso il Conservatorio di Istanbul e consegue un Master in Fine Arts Education presso l’Università di Kocaeli. Artista eclettico, unisce performance, insegnamento e attività culturale. Insegna presso le Scuole Superiori d’Arte Avni Akyol e Ismail Dede Efendi di Istanbul con 17 anni di attività pedagogica e guida numerosi progetti artistico-educativi e workshop. Come strumentista di bağlama, si è esibito in Turchia e all’estero — con l’Orchestra Maarif ad Ankara e Istanbul, in eventi culturali in Giappone, presso il festival di canti popolari di Arguvan ad Amsterdam e per Castello Festival a Padova, insieme alla cantante Namritha Nori con la quale ha collaborato co-arrangiando il suo album Traces and Roots nel 2024.

30/01/2026 - Momi Maiga Quartet

Venerdì 30 gennaio 2026, ore 20.00
Auditorium Santa Margherita - Emanuele Severino

Musica tradizionale senegalese con influenze di jazz e musica classica europea

Momi Maiga – kora e voce
Carlos Montfort (o Ramon Rodríguez) – violini e voce
Aleix Tobias (o Martí Hosta) – percussioni e voce
Marçal Ayats – violoncello e voce

Il debutto con NIO (2022) lo porta a oltre settanta concerti, trenta dei quali internazionali. Il secondo album Kairo (2024), il cui titolo in mandinka significa pace, è il manifesto della sua arte: un’opera che unisce suoni acustici e composizioni meditate, affrontando temi come colonialismo, accesso all’istruzione e migrazione.
Accanto a lui un ensemble d’eccezione: il percussionista catalano Aleix Tobias Sabater, il violoncellista Marçal Ayats e il violinista messicano Carlos Montfort.
Ogni brano arricchisce la performance con un dialogo dinamico tra jazz, flamenco, sonorità mediterranee, classica europea e ritmi africani. La voce di Momi, radicata nella tradizione dei griot, e la sua kora a 22 corde incantano il pubblico, mentre violoncello, violino e percussioni creano una tessitura sonora intensa e vibrante.
Il concerto diventa così un’esperienza emotiva e travolgente, capace di abbattere confini geografici e culturali.

A soli 28 anni, Momi Maiga è uno dei musicisti più promettenti della sua generazione. Virtuoso della kora, affascinante vocalista e compositore autodidatta, è acclamato per la sua sensibilità e la sua capacità di fondere influenze jazz, flamenco e classiche. Canta prevalentemente in lingua mandinka e in wolof, e i suoi testi affrontano temi universali come la migrazione, l'istruzione e la giustizia sociale.
Nato nella regione di Casamance, nel Senegal meridionale, Maiga appartiene alla grande famiglia dei griot Cissokho. Immerso fin dall'infanzia nelle tradizioni musicali dell'Africa occidentale, incarna questo patrimonio secolare arricchendolo con la sua voce contemporanea. Ha iniziato a suonare la kora all'età di sei anni, vedendo rapidamente riconosciuto il suo talento naturale.
Maiga vive attualmente in Spagna, e ha raccolto consensi internazionali come bandleader, cantante e compositore. Con gli album NIO (2022) e Kairo (2024) si è esibito in Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Svezia, Portogallo, Norvegia, Italia, Austria, Germania, Bulgaria e Lettonia. Ha inoltre collaborato con artisti celebri tra cui Jordi Savall, Youssou N’Dour, Amaro Freitas e Sílvia Pérez Cruz.

13/02/2026 - Miras Silk Road Collective

Venerdì 13 febbraio 2026, ore 20.00
Auditorium Santa Margherita - Emanuele Severino

Repertorio tradizionale degli uiguri detto “On Ikki Muqam”

Rahima Mahmut, cantante solista
Ahmet Ozan Baysal, liuto a manico lungo bağlama (anche noto come saz)
Dilzat Turdi, voce e tamburo a cornice dap
Li Cheong, viella ghijek
Kamil Abbas, liuti a manico lungo tambur e rawap

Il Miras Silk Road Collective si dedica alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni musicali uigure, promuovendo al contempo la collaborazione con musicisti provenienti da culture diverse sorte lungo la Via della Seta. Nel suo repertorio Miras propone brani tratti dalla musica d’arte (maqām, nell’accezione uigura muqam), frammisti a canti della tradizione popolare.

Rahima Mahmut, proviene da una grande famiglia uigura con un ricco patrimonio musicale, che ha conservato con passione durante il suo esilio nel Regno Unito. Compositrice e performer, Rahima mette in musica le poesie di scrittori uiguri perseguitati e il suo lavoro è stato presentato in documentari giornalistici internazionali che mettono in luce la difficile situazione del suo popolo. Con Miras Silk Road Collective ha compiuto tournée internazionali in Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia, condividendo il muqam uiguro e le tradizioni popolari. In un’epoca di cancellazione culturale, Rahima e il Miras Silk Road Collective si dedicano a celebrare, preservare e difendere la ricca cultura musicale del popolo uiguro.

Ahmet Ozan Baysal, solista e compositore, Baysal è famoso per la sua maestria nella tecnica şelpe. Si è esibito a livello internazionale in festival di primo piano, tra cui il Festival d’Aix-en-Provence, il Nuoro Jazz Festival e il Making Tracks International Music Exchange nel Regno Unito. Il suo acclamato album di debutto Tel ve Ten (String and Skin) fonde le tradizioni anatoliche con influenze jazzistiche e contemporanee. Come musicista di punta del Miras Silk Road Collective, Ozan apporta la sua maestria nella musica anatolica, al muqam uiguro, combinando tradizione e innovazione. Baysal ha effettuato tournée internazionali con il Collective in Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia.

Dilzat Turdi, è un cantante e musicista uiguro residente a Londra. Ha studiato Music, Sound, and Technology alla City University di Londra. Suona e canta muqam classico, brani della tradizione Folk e Pop e classico, accompagnandosi sul tradizionale tamburo a cornice dap. Attualmente impegnato nello studio del vasto repertorio dei Dodici Muqam (On Ikki Muqam) uiguri, Dilzat è un membro fondamentale del Miras Silk Road Collective, con cui si esibisce e preserva le tradizioni musicali uigure in tour internazionali in Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia.

Li Cheong è nato a Macao ed è cresciuto a Hong Kong. Ha studiato musica all’Università cinese di Hong Kong e successivamente ha conseguito un dottorato in Composizione musicale presso l’Università di York. Vive a Londra, dove lavora come insegnante di musica e suona il ghijek, una viella a puntale tipica della tradizione uigura, con il Miras Silk Road Collective.

Kamil Abbas suona strumenti tradizionali uiguri fin dall’infanzia. Ha lavorato per molti anni come musicista professionista per la compagnia teatrale Uyghur Opera Arts nella patria uigura. Dopo essersi stabilito nei Paesi Bassi, ha fondato il gruppo uiguro Meshrep con sua moglie Gulendem Abbas, con cui ha effettuato numerose tournée in Europa. Ha collaborato con molti artisti e messo in cantiere diversi nuovi progetti in tutta Europa, tra cui il teatro di marionette belga “Floe-Floe”. È membro dell’European Uyghur Ensemble e collabora regolarmente con il Miras Silk Road Collective.

Appuntamenti trascorsi

Promotori

Realizzato da

Università Ca' Foscari Venezia
Fondazione di Venezia
Fondazione Università Ca' Foscari

In collaborazione con

Veneto Jazz

Last update: 07/10/2025