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Al via il secondo anno di PRISMA, il progetto di ricerca che punta al benessere studentesco

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“Promuovere il benessere studentesco non significa soltanto offrire supporto psicologico: significa capire, in modo rigoroso, come stanno davvero gli studenti e le studentesse, proporre spazi di creatività, movimento e relazione. È da questa intuizione che nasce PRISMA, un progetto di ricerca le cui iniziative avranno un impatto diretto su tutta la comunità accademica, gettando le basi per un cambiamento duraturo nel tempo.” 

Così Alessandra Jacomuzzi, docente di psicologia generale e referente del progetto di ricerca PRISMA, ha aperto il 5 dicembre l'evento di inaugurazione della seconda edizione - PRISMA 2.0 - che ha vinto il finanziamento MUR per un secondo anno. 

Il progetto è portato avanti da una rete di università, tra cui Ca’ Foscari, e unisce indagine scientifica, laboratori artistici ed educazione al benessere in un’unica prospettiva integrata.

“La prima anima del progetto è stata quella di ricerca - continua la prof.ssa jacomuzzi. - Lo studio condotto tramite analisi di rete mostra chiaramente che, nella vita quotidiana delle persone, le emozioni positive – soprattutto ottimismo ed energia vitale – occupano una posizione centrale nel mantenimento dell’equilibrio psicologico. Allo stesso tempo, emergono nodi critici come ansia, stress accademico e difficoltà nel conciliare studio, lavoro e relazioni.

Questi dati quantitativi sono stati affiancati da uno studio qualitativo, basato su interviste a osservatori privilegiati della comunità universitaria. Ciò che emerge è un panorama complesso: gli studenti e le studentesse vivono una forte pressione verso la performance e un crescente senso di fatica, ma manifestano anche bisogno di comunità, spazi sicuri e occasioni di espressione personale non valutativa.

A completare il quadro, una ricerca sperimentale su attività fisica e funzioni esecutive ha confermato che studenti e studentesse fisicamente attivi mostrano migliori prestazioni cognitive – soprattutto in attenzione, inibizione e flessibilità cognitiva – rispetto ai coetanei sedentari. Un risultato cruciale, perché individua uno dei fattori ambientali che può realmente migliorare la capacità di affrontare le richieste accademiche.”

A partire da queste tre linee di ricerca, PRISMA ha costruito un’offerta formativa innovativa, basata sull’idea che il benessere nasce da pratiche corporee, artistiche e relazionali, non solo da interventi informativi.
Tra le esperienze più significative spicca il Laboratorio di Musica Creativa, uno spazio in cui i/le partecipanti hanno potuto utilizzare suoni, ritmo e improvvisazione per riconoscere, esprimere e trasformare le proprie emozioni. Non un corso tecnico, ma un laboratorio in cui gli spartiti sono stati messi da parte e la musica è diventata un modo per comunicare e ascoltarsi: un ambiente protetto in cui poter esprimere il proprio mondo interno.

Accanto alla musica, il progetto ha promosso FILMINI – Esprimere le emozioni in video, un corso di videomaking con lo smartphone che ha insegnato a raccontare il proprio vissuto attraverso immagini e micronarrazioni audiovisive. Qui la creatività si è intrecciata con la competenza emotiva: osservare, montare, narrare sé stessi e gli altri è diventato un modo per sviluppare consapevolezza, distanza critica e capacità riflessiva.

“Il filo rosso tra i due percorsi è chiaro: trasformare i risultati della ricerca in opportunità di crescita personale, in cui la dimensione emotiva non è un problema da correggere, ma un materiale vivo con cui lavorare. In un momento storico in cui il disagio psicologico giovanile è in aumento, progetti come questo mostrano una strada nuova: quella in cui l’università non è soltanto un luogo di valutazione, ma anche uno spazio che insegna a stare bene, a riconoscersi, a creare. Se la scienza individua ciò che serve, la creatività può diventare il modo più potente per metterlo in pratica. PRISMA, in questo senso, non è solo un progetto: è un prisma, appunto, che rifrange il benessere in tutte le sue forme”.

Federica Scotellaro