La gioventù è strettamente legata in Sun Yu all'idea di rivoluzione, di un progresso sociale giusto e popolare: la cura nel portare sullo schermo giovani corpi speranzosi implica un coinvolgimento politico per la nazione, per la patria, per il futuro di questa generazione di cui Sun è il cantore più attento, più entusiasta ed emotivamente coinvolto.

WILD ROSE
Ye meigui

 

Sun Yu
Cina, 1932, b/n
Con: Wang Renmei, Jin Yan, Ye Juanjuan, Zheng Junli, Han Lan'gen

Uno dei primi capolavori di Sun Yu. La trama ruota attorno ad una ragazza di campagna, la rosa selvaggia, che si innamora ed è amata da un gentiluomo di città. La loro tragica traiettoria verso la povertà è raccontata con uno stile sensuale e poetico, lo stile "antiteatrale" e poetico che ha reso il regista famoso. In particolare, le due caratteristiche forti del film sono l'esuberante naturalezza della giovanissima protagonista diciassettenne Wang Renmei, e l'utilizzo sistematico dei travelling, che accompagnano i protagonisti con estrema fluidità.

Il film si apre con la descrizione idilliaca della vita in un villaggio. La telecamera è estremamente mobile, insegue il vento, gli animali e i movimenti degli uomini con la stessa curiosità. La protagonista entra in scena subito, con i suoi pantaloncini corti ed i capelli vaporosi (testimonianze dell'epoca narrano di maniacali sessioni di make up prima di girare). La ragazzina dimostra subito la sua carica vitale selvatica entrando in casa dalla finestra, sgusciandovi dentro come una gattina. Il padre la rimprovera. Segue poi un lunghissimo carrello che descrive tutta la traiettoria dei monelli del villaggio, capeggiati da Xiao Feng: le gambe si rincorrono, saltano nel fango, si intravedono delle mani veloci rubare, quasi per scherzo, una mela da un cesto, con rapida destrezza. La fluidità del movimento dimostra la tensione inesausta della ricerca di Sun Yu per una naturalezza e un ritmo tanto interno al quadro, quanto ottenuto grazie al montaggio; il suo lavoro si concentra sulle sue attrici, esplosioni di vitalità e naturalezza lontane miglia e miglia dalle convenzioni teatrali dell'epoca. Il corpo di Wang Renmei non è il solo vettore dello sguardo: viene presto introdotto il pittore Jiang Bo, bel fusto elegante al volante di una macchina lucida, dai capelli impomatati. Saluta passando per una via confusa del centro il suo amico che attacca le pubblicità sui grandi, "moderni" cartelloni stradali, nonché l'icona comica Han Langen (che con Wang Renmei interpretava anche Song of a Fisherman), spalla comica favorita da Sun Yu, presente in innumerevoli film dell'epoca, la cui mimica, à la Charlot (pur se notevolmente più enfatica), costruisce gag infinite anche nelle situazioni più drammatiche; interpreta qui il venditore di giornali.

La velocità della macchina e la voglia di fuggire dagli obblighi sociali portano Jiang Bo lontano, fino alla campagna di Xiao Feng. I due giovani si conoscono nell'ambiente incontaminato del villaggio, ed il regista indulge con piacere evidente nella raffigurazione sensuale dei loro giochi infantili; il pittore la dipinge, e la ragazza esita ad assumere espressioni da modella, legata ancora com'è al mondo dell'infanzia. D'altronde, sovente Sun Yu racconta di una donna la sensualità in germoglio, ancora nascosta da comportamenti infantili: si pensi al personaggio di Li Lili in Little Toys.

La bella ragazza è però concupita dallo strozzino locale (il malvagio è interpretato dallo stesso attore che in Little Toys rapisce per venderlo il figlioletto di Ruan Lingyu). In uno scontro a casa della ragazza, mentre lei è fuori nei prati con il pittore e la banda di ragazzini, il padre uccide l'usuraio che lo ricatta e dà fuoco alla capanna. Fugge, e la gente crede che il corpo carbonizzato all'interno della capanna sia il suo. Così, quando torna a casa, la bella My Fair Lady si trova orfana. Jiang Bo la porta con sé a Shanghai, e cerca di vestirla in maniera appropriata per l'incontro col padre. Sfortunatamente, proprio quella sera si tiene a casa Bo un ricevimento, e Xiao Feng, per la quale tutto è nuovo, combina un sacco di pasticci in una serie di gag scatenata ed irrispettosa delle pretese chic della neoborghesia cinese.

La ragazza si fa cacciare di casa, e Jiang bo, sfidando l'autorità paterna, la segue. La mdp riprende le scarpe col tacco che la ragazza ha abbandonato in un angolo, incapace di camminarci dentro, come sego ultimo della sua inadeguatezza a quel mondo, e feticcio di una femminilità artefatta e importata. È da notare come le didascalie siano esse stesse ironiche: per descrivere i luoghi dove si svolge l'azione Sun Yu utilizza sempre suowei (cosiddetto): "la cosiddetta zona residenziale di Shanghai" etc.

Il giovane artista confesserà poi, in una didascalia tipica del periodo, dagli accenti politici ed ideologici innestati con forza in tutti i film, che il suo è stato un tentativo di scoprire come vive la gente, il popolo comune, la necessità di provare la quotidianità della massa, mentre aveva fino ad allora vissuto una vita troppo edulcorata e troppo artistica.

La nuova casa in cui andranno a vivere è descritta con uno stupefacente carrello verticale: i due complici, accompagnati dall'amico, entrano nel fatiscente ricovero ("dieci famiglie in una casa?" si stupisce il giovin signore) con movimento da destra a sinistra, e poi la mdp li segue in alto, mentre salgono le scale dell'immobile, fino al loro appartamento. In seguito, il medesimo spazio sarà ripreso più volte da carrelli verticali verso il basso, ovvero dalla macchina in plongé verso l'alto, verso il basso, da una mdp sempre agile, che vuole sezionare tutti i décor in un intento di rappresentazione e denuncia socioantropologico ed estetico di grande interesse. Jiang Bo, esaminando il loculo malsano dove dovrà vivere, dice una cosa molto divertente: "sembra il mio studio parigino!". Ma scoprirà ben presto che non si tratta di un gioco. Lo sembra: dipinge la bella Xiao Feng che si è rimessa per l'occasione i suoi vestiti da campagna, debordante di semplice sensualità. I quattro amici (Jiang Bo, Xiao Feng, il venditore di giornali e l'imbianchino) girano per la città come monelli, un carrello segue le gambe dei quattro giocare, saltare, due dei ragazzi sollevano la giovane per evitarle di calpestare una pozzanghera fangosa... l'atmosfera è lieve e felice, l'autore esprime una passione appena nata che non si cura della povertà pur denunciandola aspramente. La padrona di casa si fa ammaliare dal pittore, che rimanda il pagamento dell'affitto. Il ragazzo va a lavorare, ma è dura e non c'è lavoro per tutti. La sua pittura, naturalmente, non basta. Si ammala. Lei è disperata, ed esprime per la prima volta contrarietà quando la grassa padrona di casa esce dalla porta e la ragazza sbuffa di rabbia e frustrazione. Esce di casa. Si fa abbordare da un ubriaco, cui cade il portafoglio. La ragazza lo raccoglie, ma la polizia la insegue. Arrivata a casa, si fa sgridare dal pittore che esce per restituire il portafoglio, ma non è una bella idea: incontra la polizia e si fa arrestare, nonostante i suoi amici si accusino del furto. L'onestà non paga: è la stessa tragica conclusione cui arrivarono anche i giovani oppressi dalla società in Plunder of Peach and Blossom.

Così, la giovane Xiao Feng, con i vestiti stracciati, stingendosi addosso il suo misero scialle di lana nera si reca dal padre di Jiang Bo implorandolo di aiutare il figlio in prigione; l'uomo accetta, ma a patto che la ragazza scompaia per sempre.

Lei naturalmente accetta, e l'azione si sposta a qualche mese dopo. È scoppiata la guerra, le truppe si muovono, la pace graziosa in cui Jiang Bo è rinchiuso è ancor più asfittica. Esce di casa, incontra alla manifestazione patriottica i suoi amici proletari, ed intravede pure un'ombra, una spalla, un portamento. Le si avvicina: è lei, la sua rosa selvaggia!

Un abbraccio tra i due è il climax melodrammatico, che finisce però con un messaggio per la gioventù tutta: i quattro amici, infine riuniti, sensuali e liberi, marciano insieme sulla via del progresso scandendo slogan patriottici.

La gioventù è strettamente legata in Sun Yu all'idea di rivoluzione, di un progresso sociale giusto e popolare; ecco dunque che i suoi carrelli, il modo di filmare le donne cinesi con spontaneità ineguagliata, la cura nel portare sullo schermo giovani corpi speranzosi implica un coinvolgimento politico per la nazione, per la patria, per il futuro di questa generazione di cui Sun è il cantore più attento, più entusiasta ed emotivamente coinvolto.

Corrado Neri