N. 4, 03/2006 - Donne in fuga dalla guerra

In questo numero monografico la condizione delle donne ebree – nella persecuzione e nella resistenza europea – è al centro della rubrica Ricerche.

Il numero inoltre riprende in varie rubriche il tema già trattato in precedenza dell’esperienza di donne e bambini nel campo “della Fiera” di Belgrado durante la persecuzione degli ebrei nella Seconda guerra mondiale.

Arricchisce il numero una nuova rubrica, “Discussioni”, uno spazio che propone una riflessione interdisciplinare a più voci sul volume Traumi di guerra. Una esperienza psicoanalitica in Bosnia-Erzegovina (2003).

Numero completo

Singoli contributi

Ricerche

file pdfA.V. Sullam, Donne in fuga. Memorie della persecuzione antiebraica
Il saggio analizza cinque opere scritte a cinquanta - sessant'anni di distanza dagli eventi, descritti da donne che, bambine, sfuggirono alla persecuzione nazista. Vengono indagate le ragioni che hanno condotto le autrici a scrivere le proprie memorie e analizzati lo stile e il linguaggio. In alcuni casi la sofferenza e le paure delle autrici si riflettono nella narrazione dei semplici fatti con poche ricorrenti parole, in altri la tragedia è espressa attraverso l'ironia, in un caso, infine, l'autrice ha scelto la forma del romanzo in cui presenta se stessa come l'eroina in pericolo. Il confronto con altre cinque memorie scritte da uomini dimostra che, benché non si possa parlare di una "scrittura femminile", le donne fanno ricorso con maggior frequenza alle metafore sulla maternità e conservano il sentimento della compassione anche verso i propri nemici.
267 K
file pdfD. Brighigni, Donne in guerra. Dalle carte dell'Archivio Diaristico Nazionale
L'archivio diaristico nazionale è stato fondato nel 1984 a Pieve Santo Stefano, un piccolo centro toscano, e raccoglie circa 5.000 racconti autobiografici di gente comune. Di questi, 670 sono scritti da donne e riguardano la Seconda guerra mondiale. I diari femminili hanno un valore particolare; le donne scrivono della loro guerra privata e raccontano l'altra faccia della guerra. Si tratta di narrazioni essenziali, introspettive, che parlano delle difficoltà quotidiane, della sopravvivenza nei lager, della deportazione, del dolore dell'attesa. Le storie conservate a Pieve consentono allo studioso di coòprendere la storia dell'"Italia minore", quella della gente comune e le donne affermano il loro diritto di essere ascoltate.
107 K
file pdfF. Martinelli, Le donne ebree nella Resistenza europea
Il ruolo delle donne nella Resistenza europea durante la seconda guerra mondiale è stato normalmente confinato alla sfera privata, mentre quello degli uomini è stato considerato un ruolo eroico e patriottico. Le azioni degli uomini, infatti, ebbero una più vasta risonanza, mentre quelle delle donne si svolsero dietro le quinte. Il saggio si propone di dimostrare che le donne ebree nella Resistenza ebbero un ruolo attivo, all'interno e al di fuori dei ghetti; esse offrirono aiuto ai combattenti procurando loro cibo, riparo e documenti. Esse, inoltre, si opposero al nazismo nascondendo i propri bambini, rallentando il lavoro nelle fabbriche e costruendo una rete di solidarietà tra loro.
125 K
file pdfM.A. Odetti, Jugun ianfu. La schiavitù sessuale nel sud-est asiatico e la memoria femminile come documento storico
Jugun-ianfu (comfort women) è il termine usato per designare le donne di diversi paesi asiatici (circa 200.000) costrette a prostituirsi nei bordelli militari giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Fino al 1992 il governo giapponese ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'organizzazione e nella gestione dei bordelli di guerra e solo attraverso le testimonianze delle donne è stato possibile ricostruire gli avvenimenti e le responsabilità. Il saggio affronta il tema della memoria femminile dell'esperienza della schiavitù sessuale, analizza le ragioni avanzate dal governo giapponese che a tutt'oggi si rifiuta di accordare alle donne compensazioni e a presentare le proprie scuse in modo ufficiale.
270 K
file pdfM. Pisarri, Il campo della Fiera di Belgrado (1941-1942)
Nell'aprile 1941 la Jugoslavia fu occupata dagli eserciti nazista e fascista. Nel paese vivevano circa 75.000 ebrei, di cui 17.000 in Serbia. Nei giorni immediatamente successivi all'occupazione fu creato un corpo di polizia con lo scopo di eliminare la popolazione ebraica. Nell'estate del 1941 gran parte degli uomini oltre i 16 anni furono fucilati o internati in campi a Belgrado e nella Serbia settentrionale. In dicembre iniziò la deportazione delle donne e dei bambini nel campo di Sajmishte presso Belgrado, un campo in cui le condizioni erano terribili. La maggioranza delle deportate e dei loro bambini perse la vita all'interno di un camion attrezzato per la gassazione, inviato da Berlino nell'aprile del 1942. Il saggio ricostruisce le varie fasi dello sterminio e, soprattutto, le condizioni di vita nel campo di Sajmishte, attraverso la storiografia, le fonti ufficiali serbe, le lettere delle internate conservate negli archivi belgradesi.
193 K

Documenti

Sono qui presentati alcuni documenti che testimoniano la condizione dei ragazzi che furono vittime indirette della collettivizzazione e delle repressioni attuate in Unione Sovietica negli anni trenta. Si tratta di lettere d'epoca, scritte dai ragazzi ospiti degli orfanotrofi e degli istituti di rieducazione ai dirigenti, che avrebbero dovuto garantire i loro diritti, per denunciare le terrificanti condizioni in cui erano costretti e gli abusi che dovevano subire, e di memorie di adulti, che da bambini persero i genitori (fucilati o deportati) e che vennereo rinchiusi negli orfanotrofi, perdendo spesso la loro identità. Tra i documenti anche l'ordinanza del commissario del popolo per gli affati interni del 15 agosto 1937 che disponeva dei destini delle mogli e dei figli dei "nemici del popolo". I documenti sono tratti dal volume Deti Gulaga. 1918-1956, a cura di S.S. Vilenskij ed altri, pubblicato a Mosca nel 2002, prima opera che, affidandosi interamente ai documenti, affronta in modo sistematico questo argomento.

Interviste e testimonianze

file pdfIl coraggio di sopravvivere
di Cristina Scaramella
80 K
file pdfL'"espulsione" dalla Boemia
di Isa Engelmann, a cura di Matteo Ermacora
111 K
file pdfGiovani dietro il filo spinato. Interviste a Internati militari trentini
a cura di Lorenzo Baratter
49 K
file pdfIn fuga dall'Eritrea e dall'Etiopia
a cura di Adriana Lotto
28 K
file pdfDonne e società civile nella Belgrado degli anni novanta
a cura di Alice Iannuzzi
168 K
file pdfLe vicende di una donna armena dopo la seconda guerra mondiale
a cura di Anoush Garsanzian
105 K

Discussioni

file pdfDonne che corrono al riparo. Bosnia 1994
di Nicoletta Goldschmidt
117 K
file pdfIl viaggio di Ulisse
di Mary Abed
124 K
file pdfSui traumi di guerra. Storia e psicoanalisi
di Dianella Gagliani
98 K
file pdf"Non tutta la guerra è una guerra"
di Andrea Scartabellati
157 K
file pdfContinuare a pensare
di Patrizia Brunori
102 K
file pdfUna guerra senza fine
di Maria Chiara Risoldi
84 K
file pdfStupro: a chi oggi la parola?
di Gianna Candolo
89 K

Strumenti di ricerca

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Recensioni e schede

file pdfCaroline Elkins, Britain's Gulag. The Brutal End of Empire im Kenya
Jonathan Cape, London 2005, recensione di Bruna Bianchi
132 K
file pdfJo Boyden - Joanna de Berry (eds.), Children and Youth on the Front Line. Etnography, Armed Conflict and Displacement
Berghahn Books, New York-Oxford 2003, recensione di Silvia Camilotti
108 K
file pdfElvia Bergamasco, Il cielo di cenere
Nuovadimensione, Portogruaro 2005, scheda di Imelde Pellegrini
100 K
file pdfFederico Rahola, Zone definitivamente temporanee. I luoghi dell'umanità in eccesso
Ombre Corte, Verona 2003, recensione di Adriana Lotto
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file pdfUgo Rubini, Il sogno di Jan Jesensky
Pensa Multimedia, 2005, recensione di Graziella Todisco
113 K
file pdfChone Shmeruk, Breve storia della letteratura yiddish
Voland, Roma 2003, recensione di Andrea Scartabellati
119 K
file pdf"Genesis", Profughe
III, 2, 2004, recensione di Maria Vittoria Adami
89 K

Immagini

file pdfFascio femminile
di Mara Montorsi
438 K

Last update: 27/02/2024