N. 11, 07/2009 - Violenza, conflitti e migrazioni in America latina

In questo primo numero speciale, DEP ospita gli atti del convegno Violenza, conflitti e migrazioni: America latina nel XX secolo organizzato dal Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia dell’ Università di Bologna il 9 maggio 2008.

Curati da Eugenia Scarzanella e Graciela Ducatenzeiler, i saggi, nella doppia prospettiva, storica e attuale, trattano temi già affrontati da questa rivista, in particolare quelli dell’esilio, dell’emigrazione forzata, esterna e interna, con riferimento anche ad un’ottica di genere ed in particolare ai problemi che tali fenomeni hanno comportato e comportano.

 

Numero completo

Singoli contributi

file pdfIntroduzione
di Graciela Ducatenzeiler ed Eugenia Scarzanella
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Prima parte

file pdfElda González Martínez, Buscar un refugio para recomponer la vida [SPA]
Questo saggio analizza le vicende dell’esilio argentino in Svezia e in Spagna. In Svezia fu adottato un efficiente sistema di assistenza, mentre niente di simile accadde in Spagna. La Spagna inoltre non aderì alla Convenzione di Ginevra fino all’agosto 1978 e la prima legge sul diritto d’asilo fu approvata solo nel 1984. Queste ragioni, oltre alle affinità o alla distanza culturali, furono determinanti nel processo di integrazione degli esuli argentini in questi paesi.
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file pdfLuigi Guarnieri Calò Carducci), Violenza e migrazioni interne in Perù (1980-2000)
Negli anni Ottanta e Novanta in Perù la violenza esercitata contro i contadini, e in particolare le popolazioni indigene della parte centro-meridionale del paese causò lo sradicamento di milioni di persone. Il saggio prende in considerazione le possibilità di scelta che si presentavano ai profughi (stabilirsi nei centri urbani o tornare nelle campagne), il ruolo dello Stato nella riabilitazione delle vittime, le attività di altri soggetti sociali, locali e nazionali, nei confronti dei profughi.
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file pdfEdoardo Balletta, Sessualizzare l’esilio: desiderio e utopia nel Brasile di Néstor Perlongher
Il poeta argentino Néstor Perlongher (1949-1992) si auto-esilia in Brasile nel 1981 per restarvi fino alla morte. Il Brasile si configura nella sua esperienza intellettuale non solo come luogo di privazione ma anche di sperimentazione di una nuova soggettività nomade in cui la sua proposta poetica - il neobarocco - e politica - un'utopia antiedipica fondata sul 'carnevalismo' trovano un terreno sul quale poggiarsi.
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file pdfSofia Venturoli, Huir de la violencia y construir [SPA]
Il saggio traccia il percorso della presa di coscienza delle donne peruviane durante l’epoca della violenza politica. Le organizzazioni spontanee che si formarono nel contesto delle migrazioni forzate, causate dalla guerra civile, furono teatro di un cammino di apprendimento che le donne peruviane, di bassa estrazione sociale e livello educativo, di lingua quechua e provenienti da aree rurali, compirono dal silenzio della loro condizione tradizionale verso la parola e la azione politica.
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file pdfGraciela Sapriza, Memorias de mujeres en el relato de la dictadura (Uruguay, 1973-1985) [SPA]
Questo saggio si propone di ricostruire il periodo traumatico della dittatura uruguaiana (1973-1985) attraverso le memorie femminili. Esso analizza in una prospettiva di genere le condizioni drammatiche vissute dalle donne in carcere: la tortura, lo stupro e la materinità. Il saggio si basa su documenti, interviste, testimonianze e in particolare sull’archivio “Memorias para Armar”, una iniziativa di un gruppo di ex prigioniere.
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Parte seconda

file pdfCamilla Cattarulla, Anarchici italiani in Argentina: Severino Di Giovanni
Severino Di Giovanni (Chieti, 1901 – Buenos Aires, 1931) è stato uno egli anarchici più noti nell’Argentina degli anni ’20 del XX secolo per le sue azioni violente rivolte contro istituzioni pubbliche e private. Fatto fucilare dal governo dittatoriale del generale José Félix Uriburu, la sua figura è rimasta nell’immaginario collettivo come quella di un uomo feroce e arrivista. Il saggio analizza alcune delle fonti letterarie successive che fanno di Severino un personaggio da leggenda.
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file pdfJuan Andrés Bresciano, El antifascismo ítalo-uruguayo en el contexto de la Segunda Guerra Mundial [SPA]
L’articolo analizza le organizzazioni antifasciste create dagli italiani in Uruguay nel contesto della seconda guerra mondiale e ne considera alcuni aspetti caratteristici: 1) il contesto storico; 2) il modo in cui in essi si contempera l’influenza degli esuli italiani e dei cittadini uruguayani; 3) l’impegno ideologico dei loro membri; 4) la loro struttura organizzativa; 5) il tipo di propaganda che promuovono; 6) le attività culturali e sociali che sviluppano.
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file pdfLuis Fernando Beneduzi, Etnicità, immaginario sociale e caccia alle streghe
L’immigrazione italiana costituisce un fenomeno importante nella formazione socioculturale brasiliana. Questa affluenza di italiani ed europei ha generato, in un primo momento, una percezione molto positiva dell’immigrazione, intesa come possibilità di rigenerazione sociale del Brasile. Dal 1930, la ricerca di una “unità culturale” ha prodotto un cambiamento nella percezione dell’immigrato e gli Italiani hanno una sorta di caccia alle streghe, incarnando l’immagine del nemico.
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Last update: 14/02/2024