N. 27, 01/2015 - Numero miscellaneo
DEP - Deportate, esuli, profughe
California, aprile 1942. Bambina giapponese in attesa di essere evacuata con i bagagli di famiglia. Foto di Clem Albers.
In questo numero miscellaneo la rivista affronta temi che già sono comparsi nelle sue pagine, come quello dell’aiuto ai profughi nella Seconda guerra mondiale da parte delle pacifiste, e dell’attività della Women’s International Legue for Peace and Freedom. Dagmar Wernitznig traccia un profilo della pacifista ungherese Rosika Schwimmer, della sua condizione di donna priva della cittadinanza che tentò di andare in aiuto delle vittime del fascismo.
Maria Grazia Suriano estende fino a tempi recenti l’analisi degli orientamenti della Wilpf, che già era stata oggetto di una parte monografica nel numero 18/19. Francesco Levorato torna sul tema dell’internamento dei nippoamericani durante la Seconda guerra mondiale e ne ricostruisce le esperienze attraverso le voci delle donne e dei bambini.
Temi nuovi per la nostra rivista sono invece quelli trattati nel saggio di Elisa Ferraretto sullo stupro dell’artista Artemisia Gentileschi e sul processo che ne seguì.
Con il saggio e il documento presentato da Marianna Scarfone la rivista ospita per la prima volta uno studio sulla psichiatria coloniale e sulla sua visione di razza e genere. Infine il saggio di Bruna Bianchi affronta la questione della divisione sessuale del lavoro nel pensiero economico e sociale di donne e uomini tra Ottocento e Novecento.
La rubrica Finestra sul presente, che compare in ogni numero miscellaneo, è dedicata alla Grecia. Tre saggi e una lunga intervista indagano da un punto di vista storico, politico e teorico il rapporto genere e crisi. Infine nella sezione Documenti pubblichiamo la memoria inedita di Magda Altman Philip, ebrea ungherese deportata a Auschwitz, che nel dopoguerra si trasferì in Australia.
Numero completo
Singoli contributi
Ricerche
Elisa Ferraretto, Il delitto di stuprum tra Cinquecento e Seicento. Il caso di Artemisia Gentileschi Questo saggio ricostruisce il processo per lo stupro di Artemisia Gentileschi, la famosa pittrice che fu stuprata da Agostino Tassi nel 1611. L’attenzione si sofferma sull’atteggiamento di Artemisia Gentileschi che al processo dovette difendere il proprio onore di donna rispettabile e sulla concezione del crimine di stupro così come era inteso nel XVI e XVII secolo. | 858 K | |
Bruna Bianchi, Arte, lavoro, domesticità Prendendo le mosse dallo scritto di John Ruskin A quest’ultimo il saggio ricostruisce brevemente il pensiero e l’influenza dell’autore britannico su economisti, ricercatori, e soprattutto sui riformatori e riformatrici sociali del suo tempo. Si sofferma sul diverso modo di intendere la divisione del lavoro, la divisione sessuale del lavoro e la domesticità da parte delle donne e degli uomini attivi nei movimenti Arts and Crafts e nei social settlements, sulle loro differenti visioni etiche e di genere. | 1.03 M | |
Marianna Scarfone, Genere, razza e psichiatria coloniale Questo saggio affronta temi di storia del colonialismo e di storia della psichiatria. Esso prende le mosse da un caso clinico di cui lo psichiatra Angelo Bravi lasciò traccia nel suo saggio Temperamento paleopsicologico e psicosi di civilizzazione riprodotto nella rubrica Documenti di questo numero della rivista. Particolare attenzione è prestata al rapporto medico-paziente e alla peculiarità del caso in cui una donna “subalterna” può parlare, mentre molte altre donne non ebbero voce. | 874 K | |
Francesco Levorato, L’internamento dei nippoamericani durante la Seconda guerra mondiale Il 19 febbraio 1942, poche settimane dopo l'attacco giapponese alla base navale di Pear Harbor il presidente Roosevelt, sotto la pressione delle autorità militari, emanò l’Executive Order 9066 che autorizzava l’espulsione dei cittadini stranieri di nazionalità nemica dalla costa occidentale. Ai residenti di origine giapponese fu concesso un tempo molto breve per vendere le loro case e chiudere le loro attività prima di essere internati nei “relocation centers” dove molti di loro vissero fino al 1945. Questo saggio ricostruisce l’esperienza dell'internamento delle famiglie giapponesi attraverso le narrazioni di quattro donne. | 0.96 M | |
Dagmar Wernitznig, “It is a strange thing not to belong to any country, as is my case now” Questo saggio tenta di contestualizzare l'attivismo politico e letterario di Rosika Schwimmer, in particolare rispetto alla sua aperta resistenza e protesta contro i fascismi emergenti in Europa dagli anni Venti. A quel tempo Schwimmer – una delle più influenti femministe transnazionali – era esule negli Stati Uniti, senza alcuna possibilità di ottenere la cittadinanza. Il saggio si conclude con la descrizione degli sforzi da parte della femminista ungherese di aiutare le vittime del fascismo, prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale. | 730 K | |
Maria Grazia Suriano, La Wilpf. Cento anni di impegno per la pace e i diritti delle donne Il saggio si propone di illustrare l’esperienza femminista e pacifista della Women’s International League for Peace and Freedom che si distingue per la sua longevità e originalità. Fondata nel 1915, è una organizzazione non governativa di cui due delle sue presidenti – Jane Addams ed Emily Greene Balch – furono insignite del premio Nobel per la pace. Una caratteristica di questa organizzazione è l'attenzione rivolta alla condizione femminile volta a dimostrare che la violenza contro le donne è alla base della cultura del militarismo. | 794 K |
Documenti
Magda Altman, Budapest Auschwitz Sydney In questa memoria, Magda Altman Philip, ebrea ungherese, racconta la sua giovinezza a Budapest interrotta dalla guerra e dalla persecuzione nazista; nell’estate del 1944 venne deportata dapprima a Auschwitz e poi in altri campi di lavoro in Germania. Il suo racconto è incentrato sulla drammatica esperienza nei campi di concentramento, segnata dalla violenza, dalla fame, dai tentativi di rimanere con i suoi familiari, il desiderio di sopravvivere ad ogni costo. Nel dopoguerra Magda si trasferì in Australia. | 519 K | |
Angelo Bravi, “Temperamento paleopsicologico e psicosi di civilizzazione. Osservazione personale” In questo scritto lo psichiatra Angelo Bravi riporta i suoi colloqui clinico con la donna libica Z. bent S., un caso presentato e commentato nel saggio di Marianna Scarfone in questo numero della rivista. | 768 K |
Finestra sul presente
Introduzione Silvia Camilotti - Anna Giulia Della Puppa | 656 K | |
Anna Giulia Della Puppa, Genere e violenza strutturale nella Grecia della crisi. Un quadro sintetico | 701 K | |
Silvia Camilotti, Presentazione Report: The Global Economic Crisis and Gender Relations | 657 K | |
Efi Avdela, Genere in crisi. Cosa succede alle “donne” durante i periodi difficili Attraverso l’analisi degli effetti delle due grandi crisi economiche internazionali in Grecia (1929; 2008), il saggio evidenzia come le donne soffrano non solo di una sostanziale riduzione delle opportunità occupazionali, ma anche dei loro diritti; nella crisi le donne sono “invisibili”, e le misure di sostegno adottate dallo stato riflettono la diversa concettualizzazione del genere nella sfera pubblica. | 776 K | |
Athena Athanasiou, Intensità precarie: corpi sessuati nelle strade e nelle piazze della Grecia Il presente saggio si occupa della politica dei corpi sessuati negli ambienti della protesta contro l’austerità in Grecia durante l'attuale crisi del debito. Che ruolo giocano i corpi, i soggetti e le collettività quando contestano le espressioni del potere quando espropria le possibili condizioni per contrastarlo? Quali sono le possibilità di una protesta plurale di genere attivata in un regime di potere che riduce i livelli di sussistenza e ingloba tutto il discorso politico all’interno dell'universale anonimo della gestione economica? | 711 K | |
Alexandra Halkià, Democracy and Greece-in-crisis: contesting masculinities take center stage La crisi non solo impoverisce milioni di persone che vivono in Grecia, ma sembra anche favorire processi di espropriazione culturale e sembra minacciare i concetti di genere e di mascolinità nazionale. Il saggio ricostruisce tali dinamiche attraverso l’analisi della copertura mediatica di due recenti episodi avvenuti in Grecia, la detenzione di decine di donne presunte prostitute straniere che sono state fotografate e sottoposte a misure sanitarie dalla polizia e, in secondo luogo, l’uccisione del rapper Pavlos Fyssas da parte di un membro del partito di estrema destra, Alba Dorata. | 736 K | |
Thodoris Zeis, Dalla scoperta della cultura della violenza al buio della gestione istituzionale | 751 K | |
Silvia Camilotti, Proposte bibliografiche | 655 K |
Recensioni, interventi, resoconti
Last update: 08/10/2024