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Matilde #studentvoices "Io mediatrice culturale a Expo 2025 Osaka. Grazie al mio corso parlo un giapponese autentico e funzionale"

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Matilde Giugni è una studentessa al secondo anno del corso di laurea magistrale in Lingue, Economie e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa Mediterranea (che dal 2025/26 diventerà “Lingue dell'Asia e dell'Africa mediterranea per l’impresa e la cooperazione internazionale”) con specializzazione in studi sul Giappone.

Sei da poco tornata dal Giappone, dove sei stata mediatrice culturale di Ca’ Foscari Venezia a Expo 2025 Osaka. Come è nata questa collaborazione e come è stata l'esperienza?

Dalla triennale collaboro in varie attività insieme alla Professoressa Marcella Mariotti e mi occupo dell’organizzazione di vari workshop presso il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea. Inizialmente, ero coinvolta nella gestione dell’ufficio Placement Japan, mentre dall’anno scorso mi occupo dell’organizzazione del Business Experience Workshop in collaborazione con Mitsubishi Corporation. Oltre a questo, partecipo al Programma Buddy e sono stata tutor del corso di Lingua Giapponese - Trattativa Commerciale. 

L’esperienza più recente a cui ho potuto partecipare è stata appunto quella di mediatrice culturale, inviata e supportata dall’Università Ca’ Foscari Venezia a Expo 2025 Osaka in aprile, all’interno del Padiglione Italia. In questa occasione, insieme al team composto dal Professor Fabio Marra e da altri due cafoscarini, Benedetti Mario e Galasso Simone, ho svolto il ruolo di mediatrice culturale all’interno dello stand espositivo della Città di Venezia. Nel concreto, ho presentato alle persone che visitavano il padiglione le opere presenti nello stand, mettendo in pratica le conoscenze in lingua giapponese e inglese, coinvolgendo il pubblico e cercando di rendere attiva l’esperienza all’interno dello stand. È stato molto bello riscontrare la risposta di un pubblico interessato, coinvolto e desideroso di capire le opere esposte e fare conversazione insieme. 

L’esperienza è stata una preziosissima occasione, come studentessa e come persona, per mettermi alla prova utilizzando capacità linguistiche, di mediazione e relazionali, fondamentali anche durante il Level-free Italian NoLBrick Workshop, legato al progetto interuniversitario MICA, a cui ho potuto prendere parte sempre presso EXPO a maggio. 
Sono molto grata all’Università Ca’ Foscari per avermi dato l’opportunità di essere sua rappresentante su un palcoscenico importante e internazionale come Expo 2025 Osaka.

Hai capito subito quali erano le tue passioni?

Ho sempre amato le lingue e la possibilità di comunicare con persone di nazionalità diverse; quindi, posso dire che la passione per le lingue sia un punto fermo sin da quando ero piccola. La passione per il Giappone è invece cresciuta gradualmente: mi è piaciuto molto scoprirne la storia, le relazioni internazionali, gli aspetti sociali. Amo molto anche la calligrafia e l’arte, ambiti che ho potuto approfondire tramite workshop sulla calligrafia a cui ho partecipato. In questi anni, ho sempre cercato di utilizzare i corsi che ho frequentato come degli spunti per capire cosa mi piacesse e, anche dopo la laurea, vorrei continuare ad approfondire gli ambiti di mio maggiore interesse.     
 

Scegliere l'Università, e un corso in particolare, può essere un percorso complicato. Tu come hai fatto?

Sono sempre stata interessata a settori molto diversi, per aiutarmi nella scelta dell’università ho partecipato a molti Open Day, tra cui la Scuola estiva di Orientamento di Ca’ Foscari. Ho poi controllato le informazioni nei siti universitari e mi sono anche consultata con la mia famiglia.  
La scelta del corso è stata invece più istintiva: pensavo che la scelta di una lingua poco parlata in Italia sarebbe risultata in un percorso più interessante quindi, conoscendo poco del Giappone e incuriosita dal suono della lingua, ho optato per quella scelta.
 

Quali sono, secondo te, i punti di forza del tuo corso?

Il corso ha, secondo me, vari punti di forza, primo fra tutti la qualità elevata di insegnamento della lingua giapponese, che consente di arricchire e approfondire le conoscenze acquisite durante il percorso triennale. L’utilizzo di materiali autentici realizzati per l’uso da parte di madrelingua, inoltre, permette di avvicinarsi alla lingua realmente utilizzata apprendendo allo stesso tempo il linguaggio settoriale di ambiti quali politica, economia, società e diritto del Giappone.
I corsi spaziano tra tematiche differenti e permettono di comprendere quali ambiti ci interessano di più per approfondirli, anche in una prospettiva di lavoro futuro. 
Infine, il corso di laurea offre molte opportunità e programmi per arricchire il proprio percorso tramite esperienze in Giappone, non solo di studio ma anche di tirocinio.
 

Cosa significa per te fare parte della comunità cafoscarina?

Significa prendere parte a eventi e conferenze che stimolano la mia curiosità, avere uno scambio attivo con le persone che frequentano il mio corso e che arrivano da altri atenei e Paesi, e significa avere un’Università che supporta la partecipazione della propria comunità studentesca in iniziative come EXPO Osaka 2025.
 

Quali sono i tuoi 'luoghi del cuore' della vita universitaria?

In questi anni ho cercato di apprezzare appieno Venezia e i “luoghi del cuore” sono per me Zattere, dove adoro guardare il tramonto, la biblioteca di CFZ e il giardino San Sebastiano. Amo questi luoghi perché uniscono studio e divertimento. Sacca Fisola è un altro dei miei luoghi preferiti, legato alla voga veneta, che ho cominciato a praticare tramite l’Università.
 

Che consigli dai alle nuove matricole cafoscarine?

Consiglio vivamente di partecipare a eventi e conferenze organizzati dall’Università. Lo studio è fondamentale, ma la vita universitaria si costruisce anche e soprattutto grazie alla partecipazione attiva a eventi sociali. A ciò si collega il secondo consiglio di creare legami e connessioni con le persone che frequentano il proprio corso, con studenti e studentesse internazionali e con docenti. 
Infine, consiglio di stimolare sempre la propria curiosità, porsi sempre domande e cercare di imparare cose nuove da ogni situazione.
 

Dove ti vedi tra 10 anni?

Tra 10 anni mi vedo in Giappone, oppure in Europa, con una carriera avviata e soddisfacente, costruita sulla base delle mie esperienze durante gli anni dell’Università. Mi vedo circondata da persone che sanno apprezzare il mio valore e, viceversa, mi vedo apportare del prezioso valore aggiunto, competenza e positività alla realtà in cui mi troverò.