Il Nobel per l’Economia 2025: l’innovazione al centro della crescita

È stato assegnato il premio 2025 Sveriges Riksbank per le Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel. Abbiamo chiesto un commento al professor Francesco Lancia, docente di Politica economica presso il Dipartimento di Economia.
«It’s Macro, baby! Lunedì 13 ottobre 2025, l’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato il Premio Nobel per le Scienze Economiche a Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt “per aver spiegato la crescita economica guidata dall’innovazione”.
Il riconoscimento celebra l’economia nel suo senso più rigoroso, evidenziando tre studiosi che, con approcci diversi ma complementari, hanno contribuito a spiegare come il progresso tecnologico e la capacità di innovare siano i motori fondamentali della crescita economica di lungo periodo.
Secondo la nota ufficiale, metà del premio va a Joel Mokyr (Northwestern University) “per aver identificato i prerequisiti per una crescita sostenuta attraverso il progresso tecnologico”, mentre l’altra metà è condivisa da Philippe Aghion (Collège de France, INSEAD, London School of Economics) e Peter Howitt (Brown University) “per la teoria della crescita sostenuta attraverso la distruzione creatrice”.
Due approcci diversi — uno storico e l’altro teorico — che arrivano alla stessa conclusione: innovazione significa crescita. Un grande riconoscimento! Il concetto di distruzione creatrice mette in luce il conflitto intrinseco nel processo di crescita moderna, offrendo spunti fondamentali per la politica economica e per la nostra comprensione del progresso. Una grande giornata per la teoria della crescita schumpeteriana e per la macroeconomia in generale.
Storico dell’economia, Joel Mokyr ha dedicato la sua carriera a esplorare le radici culturali e istituzionali del progresso tecnologico. Nei suoi lavori più influenti — The Lever of Riches (1990), The Gifts of Athena (2002) e A Culture of Growth (2016) — Mokyr mostra come la crescita economica non dipenda solo dall’accumulazione di capitale, ma anche da un ambiente culturale che valorizza l’innovazione e la diffusione della conoscenza.
Per Mokyr, la Rivoluzione Industriale europea non fu un evento casuale, ma il risultato di un “mercato delle idee” aperto, competitivo e orientato al progresso. L’atteggiamento positivo verso la scienza, la curiosità e la sperimentazione — ciò che Mokyr definisce “la cultura della crescita” — ha favorito secoli di sviluppo tecnologico e innovazione continua.
Il suo lavoro collega la storia economica alla teoria della crescita, offrendo ancora oggi una prospettiva preziosa per comprendere quali politiche favoriscano l’innovazione e il benessere di lungo periodo.
Diversa ma complementare è la prospettiva di Philippe Aghion e Peter Howitt, che nel celebre articolo A Model of Growth through Creative Destruction (1992) hanno formalizzato l’idea schumpeteriana dell’innovazione come processo di distruzione creatrice. Ogni innovazione rende obsoleta la precedente, ma allo stesso tempo stimola il rinnovamento e genera crescita. Il concetto di distruzione creatrice non è solo un modo elegante per dire che il nuovo sostituisce il vecchio, ma rappresenta il cuore stesso del capitalismo moderno e del progresso economico. In sintesi:
- Le innovazioni (nuove tecnologie, prodotti o modi di organizzare la produzione) creano nuove opportunità di mercato.
- Allo stesso tempo, rendono obsolete le vecchie imprese, tecnologie o modelli produttivi.
- Questo processo di “distruzione” delle vecchie strutture è anche “creativo”, perché genera crescita, sviluppo e miglioramento dell’efficienza economica.
La cosiddetta “crescita schumpeteriana” ha rivoluzionato la teoria economica, integrando nel modello di crescita endogena il ruolo dell’imprenditore innovatore, della concorrenza e delle politiche pubbliche per la ricerca e lo sviluppo (R&S).
In lavori successivi, come Endogenous Growth Theory (1998) e The Power of Creative Destruction (2021, con Céline Antonin e Simon Bunel), Aghion ha approfondito le implicazioni di questa teoria per le economie contemporanee, affrontando temi cruciali come la digitalizzazione, la transizione verde e le disuguaglianze generate dall’innovazione.
Un filo rosso: l’innovazione come forza trasformativa
Il contributo dei tre premiati offre una visione completa della crescita economica moderna. Mokyr ne illumina i fondamenti storici e culturali, mentre Aghion e Howitt ne descrivono le dinamiche teoriche e istituzionali. Insieme, mostrano che l’innovazione non è un caso fortuito, ma il risultato di incentivi adeguati, istituzioni solide e una cultura aperta al cambiamento.
La loro ricerca ha influenzato intere generazioni di studiosi e policymaker (forse non ancora in Italia), contribuendo a definire strategie di crescita basate su istruzione, ricerca, concorrenza e diffusione delle conoscenze.
In un mondo alle prese con la transizione ecologica, la rivoluzione digitale e la sfida dell’intelligenza artificiale, il messaggio del Nobel 2025 è chiaro: solo le società capaci di innovare potranno crescere in modo sostenuto e inclusivo.
Un premio di grande attualità
Il Nobel 2025 non è solo un riconoscimento accademico, ma anche un invito a guardare avanti. Le sfide del nostro tempo —produttività stagnante, rivoluzione digitale, transizione verde — richiedono di ripensare i modelli di crescita e investire in innovazione, istruzione e istituzioni aperte.
Mokyr, Aghion and Howitt ci ricordano che crescita e progresso nascono dall’incontro tra spirito innovativo e “buone” politiche pubbliche: una combinazione indispensabile per costruire un’economia dinamica, sostenibile e capace di adattarsi al cambiamento.»
Riferimenti principali
- Mokyr, J. (1990). The Lever of Riches: Technological Creativity and Economic Progress. Oxford University Press.
- Mokyr, J. (2002). The Gifts of Athena: Historical Origins of the Knowledge Economy. Princeton University Press.
- Mokyr, J. (2016). A Culture of Growth: The Origins of the Modern Economy. Princeton University Press.
- Aghion, P. & Howitt, P. (1992). A Model of Growth through Creative Destruction. Econometrica, 60(2), 323–351.
- Aghion, P. & Howitt, P. (1998). Endogenous Growth Theory. MIT Press.
- Aghion, P., Antonin, C., & Bunel, S. (2021). The Power of Creative Destruction. Harvard University Press.