Scopri il patrimonio bibliotecario
Per valorizzare il patrimonio librario di Ca' Foscari, esponiamo periodicamente negli spazi dell'Ateneo alcuni materiali di particolare rilevanza.
Alcuni documenti nelle teche al piano terra della sede centrale di Ca’ Foscari, una delle tappe del Ca' Foscari Tour, raccontano la storia dell'Ateneo attraverso prospettive originali. Altri materiali rari o particolari, raccolti tra gli scaffali delle nostre collezioni, sono esposti in spazi dedicati all'interno delle biblioteche a cura del Fondo storico.
26 settembre - 15 dicembre 2023: Italo Calvino attorno al mondo
Il 15 ottobre 2023 ricorrono i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino.
Il Sistema Bibliotecario di Ateneo in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici intende celebrare lo scrittore con un'esposizione a lui dedicata.
Dove: BAUM Welcome Area
Orari: visitabile negli orari di apertura della biblioteca (dal lunedì al venerdì: 8.30-24.00, sabato e domenica: 9.00-21.00)
Il breve percorso valorizza alcune rarità e curiosità bibliografiche reperite tra le nostre collezioni e intende far emergere da un lato l’ampia ricezione di Calvino e dall’altro l'universalità e la versatilità di linguaggio di questo intellettuale.
Accanto al recupero di alcune prime edizioni e di traduzioni plurilingui delle più famose opere calviniane, la mostra vuole dare spazio anche alla sua attività come critico cinematografico: è proprio in questa veste che il cittadino del mondo Italo Calvino fu più volte a Venezia.
Teca 1: Calvino scrittore del reale
1. "La formica argentina" con illustrazioni di Franco GentiliniVenezia, Sodalizio del Libro, 1958
Copia conservata in BAUM, CAMERIN C XX 1503.
Questa edizione fuori commercio del 1958 è un esemplare stampato per Aldo Camerino, associato del Sodalizio del Libro, un marchio editoriale con sede a Venezia che tra il 1955 e il 1969 pubblicò la «Collana di narrativa italiana», una serie di edizioni di pregio di autori contemporanei, sotto la direzione di Umbro Apollonio docente di Storia dell’Arte contemporanea a Padova e direttore dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee di Venezia.
Il volume raccoglie due racconti di Calvino illustrati ciascuno da tre litografie firmate Franco Gentilini (1909-1981, voce wiki).


Il racconto “La formica Argentina”, pubblicato per la prima volta in “Botteghe oscure” nel 1952, fu definito dallo stesso Calvino “il più realistico che abbia scritto in vita mia” ("Sei lettere a Calvino", in "Nuova Corrente" XXXIV, 100, luglio-dicembre 1987, p. 418).



Il racconto “Pesci grossi, pesci piccoli” uscì per la prima volta a stampa nel 1950 nella rivista “Inventario”. Nel 1958 apparve nei “Racconti”, come apertura del “Libro primo. Gli idilli difficili” e infine fu inserito da Calvino nella parte terza dell’edizione 1969 di “Ultimo viene il corvo”.



Riferimenti
- Italo Calvino, Romanzi e Racconti, volume primo, "I Meridiani", Mondadori, Milano, 1991, pp. 1312-1315
- Italo Calvino, Romanzi e Racconti, volume secondo, "I Meridiani", Mondadori, Milano, 1991, pp. 1437-1440
- Progetto Verba Picta
2. "Ultimo viene il corvo"Torino, Einaudi 1949
Copia conservata in BAUM, CAMERIN C XX 1502.
La raccolta di racconti, per lo più pubblicati in quotidiani e riviste a partire dal 1945, ebbe una storia editoriale complessa: tre edizioni diverse per struttura e impianto si susseguono tra 1949, 1969 e 1976.
La prima uscita del volume confermò l’attenzione critica verso il giovane scrittore.
Emilio Cecchi, nel 1952 scrisse «In “Ultimo viene il corvo” sono alcuni tra i più schietti e alcuni tra i più stonati racconti della Resistenza, Si restava perplessi dovendo ogni momento saltare dal buono nel pessimo». Barenghi lo definisce un «libro dalle molte anime, “Ultimo viene il corvo 1949” ha avuto per Calvino innanzi tutto il valore di una palestra sperimentale» (Barenghi et al., p. 1270).
Qui, dal Fondo Camerino, esposta la prima edizione di “Ultimo viene il corvo” del 1949 per la collana “I coralli” (42) con la dedica “Ai miei genitori”.
Riferimenti
- Barenghi M et al., Note e notizie sui testi in Italo Calvino, Romanzi e Racconti, volume primo, "I Meridiani", Mondadori, Milano, 1991, pp. 1261-1276

3. "Ścieżka pajęczych gniazd" ("Il sentiero dei nidi di ragno"), traduzione di Władysław Minkiewicz e Jadwiga DackiewiczPaństwowy Instytut Wydawniczy, Varsavia, 1957
Copia conservata in BALI, SLAVIST LLP 1133.
Nel 1957 “Il sentiero dei nidi di ragno” viene tradotto e pubblicato sia in polacco a Varsavia che a Budapest in ungherese. Solo Regno Unito e Argentina avevano anticipato, nel 1956, la traduzione del primo romanzo di Calvino. Inaugurando l’interesse per lo scrittore e immettendolo nel mercato con la sua opera prima.
Dopo questa prima traduzione di Władysław Minkiewicz per la casa editrice di stato ‘Państwowy Instytut Wydawniczy’ (PIW) Italo Calvino sarà tradotto conosciuto e apprezzato anche in Polonia per la sua vena fiabesca, con la trilogia degli Antenati in un progetto editoriale 1963-65. Infatti per i tipi della ‘Czytelnik’ - l’altra grande casa editrice di Varsavia dedita alla letteratura - saranno tradotti da Barbara Sieroszewska e pubblicati in un insolito ordine cronologico rovesciato prima il Cavaliere (1963), poi il Barone (1964) e infine il Visconte (1965).
Nella copia qui esposta salta agli occhi il timbro “Cattedra di polacco”: nell’immediato dopoguerra fu la stessa Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia a finanziare corsi di lingua polacca.
In particolare dal 1949 fino al 1969, la carica fu ricoperta a Ca’ Foscari da Luigi Cini (per approfondire l'argomento vedi Pizzolato, pp. 235-242).


Riferimenti
- Italo Calvino, "Romanzi e Racconti", volume primo, "I Meridiani", Mondadori, Milano, 1991, pp. 1243-1250
- Pizzolato T., D’Amico T. e Rizzi D., «I Paesi dell’Europa orientale e sud orientale: Storia degli insegnamenti linguistico-culturali a Ca’ Foscari» in "Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca' Foscari" (I libri di Ca’ Foscari 7) a cura di di Anna Cardinaletti, Laura Cerasi e Patrizio Rigobon, Venezia, Edizioni Ca’ Foscari, 2018,
4. "L'entrata in guerra" (con dedica autografa dell'autore)Torino, G. Einaudi, 1954
Copia conservata in BAUM, CAMERIN C XX 1501.
“Questo libro tratta insieme d’un trapasso d’adolescenza in gioventù e d’un trapasso di pace in guerra [...]” così lo stesso Calvino in una scheda dattiloscritta (Romanzi e Racconti, p. 1316). Un libro che raccoglie tre racconti ascrivibili alla “letteratura di memoria”: due già pubblicati in rivista e uno inedito. Nel risvolto di copertina la nota editoriale firmata da Elio Vittorini si interroga sull’evoluzione di Calvino: “Avrà acquistato insieme la capacità di risolvere interamente in bagliori e fumo i dati reali da cui muove quando scrive le fiabe?”
Qui esposta la dedica sulla pagina di guardia: “a Aldo Camerino / con grata amicizia / Italo Calvino / Torino giugno 54”.
Aldo Camerino (Venezia 1901 – Venezia 1966) fu un giornalista, traduttore, critico letterario e bibliofilo di origine ebraica. Dal 2006, una porzione della sua copiosa collezione di libri fa parte della sezione fondi speciali della Biblioteca di Area Umanistica (BAUM) presso Palazzo Malcanton Marcorà. Il fondo è formato da 18.000 volumi suddivisi in macro categorie linguistiche: italiano; americano; ispano-americano; inglese; francese; russo; spagnolo; portoghese; tedesco; cecoslovacco; orientale.
La sua lunga collaborazione con ‘Il Gazzettino’, lo rese una presenza operosa ed energica nel mondo letterario. Tra le numerose lettere inviate ad Aldo Camerino dai principali intellettuali della cultura italiana ve ne sono anche ventiquattro scambiate con Italo Calvino tra il 10 aprile 1952 e il 21 maggio 1963 (vedi "Lettere ad Aldo Camerino", in "Fondo manoscritti di autori contemporanei", 1982, p. 246).



Riferimenti
- Italo Calvino, Romanzi e Racconti, volume primo, "I Meridiani", Mondadori, Milano, 1991, pp. 1316-1319
- Fondo Aldo Camerino.
- "Lettere ad Aldo Camerino, in Fondo manoscritti di autori contemporanei – Catalogo", a cura di Giampiero Ferretti, Maria Antonietta Grignani e Maria Pia Musati, Torino, Einaudi, 1982, p. 246.
Teca 2: Calvino scrittore del fantastico
5. "Il visconte dimezzato"Torino, Einaudi, 1960
Copia conservata in BAUM CIRCFIL A 1092.

“Il visconte dimezzato” apparve nel 1952 pubblicato da Einaudi nella collana “I Gettoni” diretta da Elio Vittorini. Fu lo stesso Vittorini che lo definì “estroso racconto lungo” a insistere perché uscisse come libro e non come narrazione in riviste letterarie. Riscosse da subito un buon successo di pubblico e critica e rappresenta il punto di svolta nella percezione di Calvino da scrittore politicamente impegnato ad autore dalla forte vocazione immaginativa.
Nel 1968, quando appare chiaro che anche all’estero sono più apprezzate le opere d’immaginazione, lo stesso Calvino scrisse “preferisco esser tradotto con le opere fantastiche; le realistiche invecchiano presto” (Lettera a E. Linder, 30 dicembre 1968 - citata in Rubini, p. 25).
Qui è esposta la quinta edizione Einaudi con - in copertina - il particolare di un disegno di Picasso.
6. "Ağaca tüneyen baron" ("Il barone rampante"), traduzione di Aydin EmeçCan Yayinlari, Istanbul, 1990
Copia conservata in BALI ORIENTA-CFZ T I 15.
La prima traduzione in turco di un opera di Calvino fu “Il barone rampante” nel 1971: “Ağaca tüneyen baron” a cura di Aydin Emeç. Si tratta però, secondo la studiosa Francesca Rubini, di una “falsa partenza”, infatti solo all’inizio degli anni Novanta la casa editrice Can inaugura una vera e propria azione di diffusione dell’opera calviniana, affidandosi per lo più al traduttore Rekin Teksoy (voce wiki) con una varia scelta di titoli.
Qui esposta la traduzione di Aydin Emeç, in una veste editoriale rinnovata rispetto al 1974, uscita per i tipi della Can Yayınları nel 1990.



7. "İkiye Bölünen Vikont" ("Il visconte dimezzato"), traduzione di Rekin TeksoyCan Yayınları, «Çağdaş Dünya Yazarlari», Istanbul, 1991
Copia conservata in BALI Orienta-CFZ T I 20.
Il progetto editoriale della Can Yayınları proseguì nella proposta in turco della trilogia con la traduzione di “Il visconte dimezzato” tradotto da Rekin Teksoy nel 1991. Solo nel 1997 e curata da un terzo diverso traduttore verrà dato alle stampe “Il cavaliere inesistente”.
Nel 2008 appare per la prima volta la raccolta dei tre racconti degli antenati: "Atalarımız. İkiye Bölünen Vikont. Ağaca Tüneyen Baron. Varolmayan Şövalye" (I nostri antenati), traduzione di Rekin Teksoy, Filiz Özdem e Neyyire Gül Işık (Istanbul, YKY, 2008), con una nuova curatela per la traduzione di “Il barone rampante”.



8. 世界中篇小说经典文库 (Shìjiè zhōngpiān xiǎoshuō jīngdiǎn wénkù)Beijing : Jiu zhou tu shu chu ban she, 1996
Copia conservata in BALI SINOLOG TC I 215.
Spesso nell’area della Repubblica Popolare Cinese gli autori occidentali arrivarono grazie alla mediazione con il russo e così fu anche per Calvino a metà degli anni Cinquanta con la diffusione di due racconti riconducibili all’impegno antifascista (“Storia del soldato che portò il cannone a casa” e “La storia dei sette fratelli Cervi”). Il primo volume integrale pubblicato in cinese fu proprio "Il visconte dimezzato” tradotto nel 1981 da Mi Zhang e Bixing Liu e stampato a Shanghai: il racconto lungo inaugura l’interesse cinese per il Calvino fantastico e legato alla fiaba; infatti “Le fiabe Italiane” furono proposte tra il 1981 e il 1984 in 5 differenti versioni (Rubini, pp. 129-130).
Presentiamo qui un’antologia curata da Lü Tongliu (1938-2005), uno dei maggiori italianisti cinesi, che raccoglie disparati autori italiani di “romanzi brevi” o “novelette” (sic! come si legge nella copertina). Ciò che accomuna gli autori italiani raccolti in questa miscellanea è la “novella”, ovvero il racconto di una storia in una misura che spazia dal racconto lungo al romanzo breve: troviamo D’Annunzio, Verga, Bandello e Boccaccio ma anche Moravia, Sciascia e Manzoni.
Nella prefazione Lü Tongliu presenta Calvino come “il maestro del postmodernismo” (p. 8) e propone la traduzione di “Il visconte dimezzato” (pp. 57-126).
A partire dagli anni Novanta Lü Tongliu raccolse attorno a sé un gruppo di traduttori interessati a studiare l’opera di Calvino e proprio grazie a questo progetto la casa editrice Yilin di Nanchino, una volta acquisiti i diritti, intraprese il disegno editoriale per la traduzione dell’opera omnia di Calvino.


Gli studi sinologici a Ca’ Foscari iniziarono nel 1966 grazie al professor Lionello Lanciotti e al suo allievo Mario Sabbattini considerati i padri fondatori della scuola veneziana di sinologia (De Giorgi, 2018).
Riferimenti
- Rubini Francesca, "Italo Calvino nel mondo. Opere, lingue, paesi (1955-2020)", Roma, Carrocci editore, 2023, pp. 129-130
- Lü Jing, "Lü Tongliu: la traduzione è un ponte di solitudine", in "Cina in Italia", luglio 2019
- Brezzi Alessandra, "La ricezione di Calvino in Cina", "Bollettino di Italianistica", 1/2013, pp. 158-173.
- Cirota, Nicoletta, "Tradurre 'Fiabe italiane' di Calvino in cinese: un confronto tra due culture popolari", tesi di laurea magistrale a.a. 2019/20 in Lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa Mediterranea, Università Ca’ Foscari Venezia
- Laura De Giorgi, "Chinese Studies at Ca’ Foscari: Lionello Lanciotti, Mario Sabattini and Their Legacy" in 150 Years of Oriental Studies at Ca’ Foscari" (I libri di Ca’ Foscari 8) a cura di di Laura De Giorgi e Federico Greselin, Venezia, Edizioni Ca’ Foscari, 2018
9. Italo Calvino a PM PasinettiLettera del 14 dicembre 1959
Copia conservata presso il CISVe, Archivio "Carte del Contemporaneo", Fondo P.M. Pasinetti, Serie Corrispondenza.
Il giovane Calvino, vincitore di una borsa “Young Creative Writers” finanziata dalla Ford Foundation, scrive a PM Pasinetti per chiedergli un incontro a Los Angeles in occasione di un suo passaggio in California. Calvino fa riferimento a Vera Frank, l’editor della Random House che segue entrambi gli autori italiani negli Stati Uniti. Durante il viaggio Italo Calvino avrà modo di toccare con mano il successo del “Baron in the Trees”: il libro gode di ottime recensioni ma resta nascosto negli scaffali delle librerie (Rubini, pp. 65-66).
Il Centro Interuniversitari di Studi Veneti (CISVe) acquisì il "Fondo PM Pasinetti" poco dopo la scomparsa dello scrittore, nel settembre 2006, grazie all'impegno di Silvana Tamiozzo Goldmann e alla generosità delle eredi veneziane (Loredana Balboni e Anna Ponti) e americane (Murtha Baca, Francesca Santovetti e Giovanna Zamboni Paulis) dello scrittore (Le memorie degli intellettuali del '900 veneto nell’Archivio Carte del Contemporaneo).
Riferimenti
- Rubini Francesca, "Italo Calvino nel mondo. Opere, lingue, paesi (1955-2020)", Roma, Carrocci, 2023, pp. 58-70.


Teca 3: Calvino scrittore per ragazzi
10. "Marcovaldo ovvero Le stagioni in città", illustrazioni di Sergio TofanoTorino, Einaudi, 1963 (collana Letteratura per ragazzi)
Copia in prestito da Biblioteca comunale di Quarto d’Altino.

"In mezzo alla città di cemento e asfalto, Marcovaldo va in cerca della Natura. Ma esiste ancora, la Natura? Quella che egli trova è una Natura dispettosa, contraffatta, compromessa con la vita artificiale. Personaggio buffo e melanconico, Marcovaldo…": è questa la nota di accompagnamento di Italo Calvino alla miscellanea di 20 “storielle” (come lo stesso Calvino le definì in "Rendiconti", p. 243) suddivise in cinque cicli stagionali.
La destinazione infantile e scolastica di questi racconti si inserisce nell’interesse per il pubblico giovanissimo che Calvino aveva abbracciato anche con la curatela del progetto “Fiabe italiane”.
11. "Marcovaldo ya da Kentte Mevsimler" ("Marcovaldo"), traduzione di Rekin TeksoyCan Yayınları, Istanbul, 1991
Copia conservata in BALI Orienta-CFZ T I 17.
Nel 1991 la casa editrice Can Yayınları pubblicò ben quattro titoli di Italo Calvino, tutti tradotti da Rekin Teksoy, uno dei più importanti traduttori turchi dall’italiano.
Oltre a “Il visconte dimezzato” e “Marcovaldo” qui esposti, uscirono “Palomar” e “Gli amori difficili”.



12. "มาร์โควัลโด" ("Marcovaldo"), traduzione di Nuntawan ChanprasertBTHR, Bangkok, 2016
Copia conservata in BALI SUD_EST_AS THAI LET 2.
Italo Calvino è stato tradotto in thai solo in tempi recenti a cura di Nuntawan Chanprasert, traduttrice che nel 2020 è stata insignita dal ministero della cultura italiana del “Premio nazionale per la traduzione” per il suo intenso lavoro come “ambasciatrice” della cultura italiana in Thailandia.
Altri titoli di Calvino tradotti da Nuntawan Chanprasert sono “Se una notte d’inverno un viaggiatore” (2006) e “Le città invisibili” (2018).
L’università Ca’ Foscari Venezia è stato il primo ateneo in Italia ad attivare un corso in lingua thai nel 2016 in un corso di laurea triennale.



Riferimenti
- Catalogo delle traduzioni di Italo Calvino, a cura di F. Rubini, Milano, Carrocci, 2023
13. Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo CalvinoTorino, Einaudi, 1972
Copia conservata in BAUM GROTTANEL GR Q 0043.
Tra il 1954 e il 1956 Italo Calvino si occupò su mandato di Einaudi dell’operazione editoriale “Fiabe italiane” per realizzare “la gran raccolta delle fiabe popolari di tutta Italia che sia anche un libro piacevole da leggere, popolare per destinazione e non solo per fonte” (Italo Calvino, Introduzione, p. IX). Per la raccolta e selezione delle 200 fiabe lo scrittore si avvalse della collaborazione dell’etnologo Giuseppe Cocchiara Il volume fu un indiscusso successo fin dal suo primo apparire: grazie all’accessibilità raggiunta attraverso l'impiego della lingua italiana usata per tradurre i più svariati dialetti, ancora oggi le “Fiabe italiane” di Italo Calvino sono ristampate e lette da grandi e piccini.
Al terzo posto per numero di edizioni - 125, come “Le città invisibili”, di più solo “Il barone”, 165 e “Il visconte” 132 - le “Fiabe italiane” sono tradotte in 28 lingue e pubblicate in 33 paesi (Rubini, p.24). Possiamo ascrivere la fortuna internazionale di questo testo alla sua fisionomia mista, che investe gli interessi storico-folkloristici ma anche il mercato della letteratura per ragazzi.

Le illustrazioni intercalate in questa edizione provengono dal Codice 1213 della Biblioteca Universitaria di Bologna che contiene le Romulae Fabulae di Gualterius Anglicus.



Riferimenti
- Italo Calvino, Romanzi e Racconti, volume primo, "I Meridiani", Mondadori, Milano, 1991, pp. 1366-1372
Teca 4: Calvino e il cinema
14. "L’avventura di uno spettatore : Italo Calvino e il cinema", a cura di Lorenzo Pellizzari; prefazione di Stefano BeccastriniBergamo : Lubrina, 1990
Copia conservata in BAUM 791.43 TEO 197.
Secondo volume di raccolta degli atti del secondo “Colloquio calviniano” svoltosi nel novembre del 1987 presso il piccolo comune di San Giovanni Valdarno.
Parafrasando nel titolo “Autobiografia di uno spettatore” dello stesso Calvino, il volume, oltre a una presentazione di Goffredo Fofi, raccoglie cinque saggi che indagano da varie angolature il rapporto tra Calvino e il cinema.
Il libro è corredato da una bibliografia ragionata di testi di Calvino dedicati al cinema tra 1946 e 1985.

15. Cinema Nuovo
Copia conservata in BAUM CARDAZZO CINEM N.
Italo Calvino all’inizio della sua carriera di scrittore fu anche critico cinematografico per la rivista specializzata “Cinema Nuovo”. Presente come giornalista accreditato alla XV mostra del Cinema di Venezia, nel 1954, dedicherà a quella edizione ben 4 articoli in tre numeri della rivista.
Fu quella Mostra di Venezia del 1954 vissuta e seguita con molta attenzione; infatti vi dedicherà ben 4 articoli:
- "Venezia primo tempo. L’inaugurazione" in "Cinema Nuovo", a. III, 42, 1 settembre 1954, pp. 127-129;
- "La paura di sbagliare" in "Cinema Nuovo", a. III, 43, 25 settembre 1954, pp. 171-173;
- "Gli amori difficili dei romanzi coi film" in "Cinema Nuovo", a. III, 43, 25 settembre 1954, pp. 188-190;
- "Demone dell’oro" in "Cinema Nuovo", a. III, 45, 25 ottobre 1954, pp. 268.
Tornerà inviato alla XVI Mostra del Cinema nel 1955: ispirato dalla recente scomparsa di Thomas Mann, il suo articolo “La noia a Venezia” (in "Cinema Nuovo", a. IV, 65, 25 agosto 1955, pp. 133-134) si trasforma nell’occasione di immedesimarsi in un novello Gustav Aschenbach che si aggira in laguna durante il festival.




La sua collaborazione con “Cinema nuovo” continuerà almeno fino al 1963: non più come reporter, ma ricoprendo un ruolo più formale di critico cinematografico.
Nel 1981 Italo Calvino fu designato presidente della giuria della Mostra del Cinema di Venezia: l’intervista concessa a Lietta Tornabuoni per la Stampa (domenica 23 agosto 1981) è riprodotta nel saggio esposto.
Calvino giapponese su commissione
Questa pagina del Tōkyō, Morning Edition, datata 27 aprile 1975 testimonia la prima pubblicazione assoluta del racconto la "Glaciazione" ( 氷河期 hyōgaki) tradotto da Hideaki Kawashima nella sezione mensile intitolata “Sake no Hondana”. L’immagine è dell’illustratore Kamijo Takahisa.
Nel 1975 la ditta giapponese di whisky “Suntory” commissiona dei racconti brevi ad una ventina di autori contemporanei da raccogliere in una prestigiosa edizione strenna per i 50 anni dalla fondazione dell’azienda. Oltre a Italo Calvino (unico italiano) l’iniziativa raccoglierà racconti da scrittori giapponesi (per esempio Shinichi Hoshi e Ken Kaiko), di lingua anglosassone (come gli americani John Updike e Norman Mailer, i britannici Roald Dahl e Alec Waugh, l’irlandese Leonard Wibberley), francese (Alain Robbe-Grillet e Andre Pierre de Mandiargues) e l’ungherese George Mikes.
I racconti prima di essere raccolti nel raffinato libro a tiratura limitata per i clienti, furono tutti pubblicati in traduzione giapponese nei quotidiani nazionali.

Ci è stato possibile acquisire un fac-simile di questa pagina di quotidiano grazie all’abbonamento della banca dati Asahi Shimbun, tra le più complete e prestigiose piattaforme di raccolta di fonti e risorse per gli Studi Orientali. Anche le banche dati sono in qualche modo parte del patrimonio bibliotecario e contribuiscono alla ricerca anche di ambito storico e umanistico.
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Last update: 05/12/2023