Scopri il patrimonio bibliotecario
Per valorizzare il patrimonio librario di Ca' Foscari, esponiamo periodicamente negli spazi dell'Ateneo alcuni materiali di particolare rilevanza.
Alcuni documenti nelle teche al piano terra della sede centrale di Ca’ Foscari, una delle tappe del Ca' Foscari Tour, raccontano la storia dell'Ateneo attraverso prospettive originali. Altri materiali rari o particolari, raccolti tra gli scaffali delle nostre collezioni, sono esposti in spazi dedicati all'interno delle biblioteche a cura del Fondo storico.
20 marzo - 4 maggio 2023: Ca’ Foscari e il Dantedì La "Commedia" di Dante tra gli scaffali delle biblioteche cafoscarine
In occasione del Dantedì 2023, il Sistema Bibliotecario di Ateneo espone e valorizza i primi esemplari della "Commedia" dantesca entrati a far parte del Fondo Storico e altre edizioni rare o speciali presenti nelle collezioni delle biblioteche cafoscarine.
Inaugurazione: martedì 28 marzo 2023 alle 16.30; link all'evento
Dove: CFZ
Orari:
- lunedì-venerdì 9.00-24.00
- sabato 9.00-20.00
- domenica 14.00-24.00
La tipologia, la datazione, le circostanze dell’acquisizione di questi volumi nelle collezioni universitarie si mostrano strettamente connesse alla storia dell’Ateneo, e in qualche modo la rispecchiano.
Nel 1970 tra gli insegnamenti afferenti la Facoltà di Lettere e Filosofia, costituita l'anno precedente, è istituito il corso di Filologia e critica dantesca, affidato al professor Giorgio Padoan. A partire dai primi anni Settanta la biblioteca di area umanistica si arricchisce perciò di edizioni e di strumenti critici aggiornati, funzionali allo studio specialistico dell’opera di Dante.
Anteriormente a questo periodo la presenza del poema nei depositi universitari è sporadica e quasi sempre recente: le più antiche "Commedie" possedute non sono manoscritti, incunaboli o cinquecentine, bensì stampati risalenti al XIX e XX secolo, confluiti nei fondi di Ca’ Foscari come acquisti, doni di istituzioni o di privati, lasciti personali di docenti o di studenti attivi presso la Scuola, l’Istituto, le Facoltà.
L’aspetto caratterizzante di questo piccolo florilegio è l’esistenza, accanto a due importanti edizioni ottocentesche italiane commentate della "Commedia", di pregevoli versioni in dialetto veneziano e in lingua inglese, ebraica, araba, azera, segno dell’ampiezza di interessi e della varietà di espressioni del magistero linguistico esercitato nell’istituto veneziano fin dalla sua fondazione. Si tratta di libri rari, resi più preziosi da dediche, traslitterazioni, note di possesso che evidenziano l’attenzione e l’accuratezza dei lettori che ne scorsero le pagine, permettendoci di ricostruire qualche immagine frammentaria dell’universo culturale dell’Ateneo e dei suoi protagonisti.
Questo materiale testimonia, da un osservatorio “speciale” come quello cafoscarino, la vitalità del poema e la sua perenne capacità di attrarre l’interesse di culture tanto diverse e lontane nel tempo e nello spazio.
Teca 1
1. "La Divina Commedia di Dante Alighieri col comento del padre Pompeo Venturi". Edizione conforme al testo cominiano del 1727Bassano, Tipografia Giuseppe Remondini e figli, 1815
Copie conservate in Fondo Storico, Antichi 1.I.803-805.

I tre volumi contengono la riedizione, alla vigilia della Restaurazione, del commento alla "Commedia" del gesuita Pompeo Venturi (Verona, Berno 1749). Venturi (1693-1752) accompagnò al suo commento il testo integrale del poema stabilito dall’Accademia della Crusca nel 1595, ricavandolo dall'edizione del tipografo padovano Giuseppe Comino del 1726-27.
Il commento venturiano, che segna l’ingresso della "Commedia" nel canone letterario e pedagogico dell’ordine dei Gesuiti, nonostante i suoi limiti e distorsioni interpretative, ebbe un enorme successo e continue riproposizioni fino alla metà dell’Ottocento. È la prima vulgata editoriale del secolo e inaugura il modello del commento moderno, breve, chiaro, integrale, di larga diffusione.
L’esemplare dell’edizione Remondini del 1815, di piccolo formato, sobria ed elegante, priva di illustrazioni, mostra la presenza a Ca’ Foscari di un’opera centrale nella storia della fortuna del poema.
2. "La Divina Commedia di Dante Alighieri col comento del padre Baldassare Lombardi Minore Conventuale, ora nuovamente arricchito di molte illustrazioni edite ed inedite"Padova, Tipografia della Minerva, 1822
Copie conservate in Fondo Storico, Raccolta Raffaello Putelli 1039-1041.
L’opera, dedicata a Vincenzo Monti e curata dal dantista Giuseppe Campi (1788-1873) con F. Federici e G. Maffei, costituisce la rielaborazione e l’ampliamento del commento del francescano Baldassarre Lombardi (Roma, Fulgoni 1791), alternativo a Venturi sia per la scelta del testo della "Commedia" da affiancare al commento (non l’edizione della Crusca ma quella di Nidobeato del 1477-78), sia per la polemica contro le riserve antidantesche dei Gesuiti.
La “Lombardina” conobbe un’ampia fortuna, apprezzata per la ricostruzione critica del testo, le proposte interpretative specifiche, l’impostazione generale del commento.
Il ricco apparato critico dell’edizione include tre immagini topografiche dei regni dell’Oltremondo, già presenti nel commento di Lombardi e frutto di una lunga tradizione grafica.
I volumi riportano l’ex libris con il motto “Ardua Veritas Dulce Studium” del possessore Raffaello Putelli (1857-1920), bibliotecario e bibliofilo, che insegnò lettere italiane e storia civile nel Regio Istituto Nautico di Venezia. Gli oltre 3000 volumi della sua biblioteca personale furono donati nel 1923 alla Regia Scuola Superiore di Commercio dalla vedova dello studioso e costituiscono l’importante raccolta Raffaello Putelli nel Fondo Storico cafoscarino.



3. "The Divine Comedy of Dante Alighieri", translated by Henry Wadsworth LongfellowLeipzig, Bernhard Tauchnitz, 1867
Copie conservate in Fondo Storico, BG CONT 209/901-903.

La prima traduzione americana della "Commedia" (Boston, 1867) è realizzata da H.W. Longfellow, poeta statunitense e professore di lingue e letterature moderne alla Harvard University, e rappresenta uno degli esiti maggiori del profondo interesse della cultura americana per l’Alighieri e per il suo universo poetico.
La versione di Longfellow compare come 'authorized edition', nello stesso anno della sua pubblicazione americana, entro la celebre "Collection of British Authors" della casa editrice tedesca Tauchnitz destinata al mercato europeo continentale.
Longfellow impiega per la sua traduzione la terzina di versi sciolti non rimati e interpreta il testo attraverso i canoni della cultura romantica.
Il lavoro di traduzione e l’intimo contatto con la poesia dantesca genera a sua volta poesia: compone sei sonetti ispirati dalla "Commedia" e ne antepone due a ciascuna cantica. Arricchisce poi l’edizione con note di commento, un’antologia di materiali critici inglesi e americani, una scelta di brani letterari connessi all’opera dell’Alighieri.
Longfellow fu il primo presidente della Dante Society fondata nel 1882 a Cambridge (Mass.) con J.R. Lowell, C.E. Norton e un gruppo di sodali, scrittori e intellettuali. La Dante Society of America è tuttora una delle più autorevoli associazioni nel mondo dedicate alla promozione degli studi danteschi.
4. "La Divina Commedia di Dante Allighieri, tradotta in dialetto veneziano e annotata da Giuseppe Cappelli"Padova, Tipografia del Seminario, 1875
Copia conservata in BAUM, Fondo Circolo Filologico Venezia B 030.

È la prima versione della "Commedia" in veneziano e la prima integrale in dialetto fra le molte fiorite, durante l’Ottocento romantico e risorgimentale, nei vari idiomi della Penisola, dal milanese al calabrese, dal napoletano al genovese.
Cappelli dispone il testo del poema e la sua traduzione in due colonne affrontate, in modo da favorire il riscontro simultaneo con il verso dantesco, e aggiunge scarne note di commento a fondo pagina. La traduzione semplifica l’interpretazione, rispetta la terza rima e impiega il veneziano parlato dalla 'civile società', la lingua d’uso che ha alle spalle l’illustre tradizione letteraria di Goldoni e Gozzi.
Sulla copertina, vistosamente macchiata di inchiostro, si legge la nota di possesso autografa "Margaret Newett / Venezia 23/II/1906". Newett insegnò Lingua e letteratura inglese a Ca’ Foscari dal 1916 al 1919 – in qualità di supplente del titolare Enrico C. Longobardi impegnato al fronte – e presso il circolo Filologico di Venezia nel Palazzo Morosini a Santo Stefano. Il frontespizio riporta i timbri della Biblioteca del Circolo Filologico e, in rosso, della collezione 'in memoriam' raccolta alla sua morte nel 1920, poi confluita nel Fondo Newett a Ca’ Foscari.
5. Dante Alighieri, "Die Goettliche Komoedie". Übersetzt von Karl Witte, mit einer Einleitung von Max von BoehnBerlin, Askanischer Verlag, Carl Albert Kindle, 1938
Copia conservata in Fondo Storico, BG 1.A.289.

L’imponente volume celebra il viaggio in Italia di Adolf Hitler nel maggio del 1938 e l’incontro con Benito Mussolini a Roma attraverso 'un’edizione commemorativa unica nello spirito dell’amicizia italo-tedesca'.
La pubblicazione fu donata, in stampe personalizzate, a varie istituzioni italiane, fra le quali l’Istituto Superiore di Economia e Commercio di Ca’ Foscari.
Il libro contiene la traduzione tedesca della "Commedia" composta nel 1865 da Karl Witte (1800-1883), figura capitale del dantismo germanico, filologo, instancabile promotore degli studi danteschi e primo presidente della Deutsche Dante-Gesellschaft.
Il testo è accompagnato da una selezione di riproduzioni iconografiche curata da Max von Boehn, che realizzò anche la decorazione tipografica ispirata alle illustrazioni degli incunaboli del poema. L’immagine a tutta pagina che rappresenta Dante nella selva e l’incontro con Virgilio narrato nel primo canto dell’"Inferno" è esemplata sull’edizione bresciana di Bonino Bonini (1487).
Teca 2
6. Dante Alighieri, "La Divina Commedia, secondo la lezione di Eugenio Camerini. Tradotta in caratteri gabelsberghiani per cura dell’Istituto stenografico laziale, I. Inferno"Roma, IST 1893
Copia conservata in BAUM, Fondo Circolo Filologico Venezia A 1365.
Rara trascrizione della prima cantica in caratteri stenografici secondo il sistema tedesco di Gabelsberger.
La veste editoriale di questo libriccino è semplice ma molto accurata: il testo è distribuito su due colonne separate da una riga, con decorazioni tipografiche e piccoli disegni a stampa che ne scandiscono la struttura fino alla pagina finale. Su alcune pagine sono visibili note stenografiche marginali a matita.

Il testo critico di riferimento assunto per la trascrizione è quello a cura di Eugenio Camerini, fondato sostanzialmente sull’edizione di Karl Witte del 1862. Camerini (1811-1875), letterato, saggista, traduttore, fu autore di una fortunata edizione commentata del poema, pubblicata a Milano da Sonzogno nel 1868 con il corredo, per la prima volta in Italia, delle 136 tavole xilografiche di Gustave Doré ("La Divina Commedia di Dante Alighieri illustrata da Gustavo Doré e dichiarata con note tratte dai migliori commenti per cura di Eugenio Camerini").
Il volume porta sulla copertina il timbro del Circolo Filologico di Venezia. La biblioteca un tempo qui conservata confluì nelle raccolte di Ca’ Foscari in una data non precisabile, fra il 1968 e il 1985, verosimilmente dopo lo scioglimento del Circolo.
Teca 3
7. Dāntī Alīghyīrī, "al-Kūmīdiyā al-ilāhiyyah" [La Divina Commedia], a cura di Ḥasan ‘Uthmān, Il Cairo, Dār al-ma´ārif bi-Miṣr, 1959-1969
Copie conservate in BALI, Studi Eurasiatici ORIENTA-BER L 1216-1217.
Ca’ Foscari possiede le prime due cantiche dell’eccellente traduzione integrale della "Commedia" in arabo, composta in prosa fra il 1959 e il 1969 dal dantista e italianista egiziano Hasan ‘Uthmān (1909-1973). Oltre ai numerosi riconoscimenti, il lavoro fu premiato nel 1966 dal Comitato Nazionale dantesco fra le migliori versioni in lingua straniera dell’opera di Dante.
Proponendo la "Commedia" al pubblico musulmano, ‘Uthmān sottolinea le convergenze tra l’opera dantesca e la teologia islamica, cancella il nome del Saladino fra gli spiriti magni del nobile castello nel Limbo (Inf. IV 129) ed elimina la cruda rappresentazione della dannazione di Maometto e del genero Alì fra i "seminator di scandalo e di scisma" (Inf. XXVIII 22-42).
‘Uthmān, illustre professore all’Università del Cairo, perfezionatosi a Perugia e alla Sapienza di Roma, appose sulla guardia anteriore e sul frontespizio dell’Inferno una nota autografa con dedica 'Al Prof. G. L. Della Vida', verosimilmente Giorgio Levi Della Vida (1886-1967), uno dei massimi orientalisti e semitisti italiani. Il libro giunse a Venezia forse per il tramite di Maria Nallino (1908-1974) allieva a Roma di Levi Della Vida, e a sua volta docente di Lingua e letteratura araba a Ca’ Foscari dal 1962 fino alla morte nel 1974.


8. Dante Alighieri, "Ha-qomedyah ha-elohit" [La Divina Commedia], traduzione ebraica di Immanuel Olsvanger
Copie conservate in BALI, Studi Eurasiatici EURASI-BER 2A-12-7-33-34.
La prima traduzione integrale in ebraico della "Commedia" fu portata a termine da Immanuel Olsvanger (1888-1961), traduttore israeliano poliglotta di origine polacca, che la pubblicò fra il 1946 e il 1956. Questa versione, in endecasillabi non rimati e dalla pregevole letterarietà, rappresenta una pietra miliare per la storia della ricezione dantesca nella cultura ebraica.
L’edizione è corredata da disegni tratti dalla celebre "Commedia" pergamenacea illustrata da Sandro Botticelli per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino del Magnifico, forse nell’ultimo ventennio del Quattrocento, oggi divisa fra la Biblioteca Apostolica Vaticana e il Kupferstichkabinett di Berlino.
I volumi appartennero a Giuliano Tamani, ordinario di Filologia ebraica medievale a Ca’ Foscari dal 1980, il quale li acquistò presso la libreria Mayer di Gerusalemme negli anni Settanta apponendo di sua mano, a matita, le trascrizioni dei titoli delle cantiche sulla controguardia posteriore di ciascun volume.



9. "Dante Alikjeri, Ilahi komedija" [La Divina Commedia], a cura di Əkbər Ağajev, traduzione in azerbaigiano di Əliağa Kurçajli, illustrazioni di Gustav DorèBaki (Azerbaigian), Azärnäšo, 1973
Copia conservata in BALI, Studi Eurasiatici EURASI-CFZ 2D-21-4-34.

Əliağa Kurçajli (1928-1980), poeta, drammaturgo, traduttore, è l’autore della prima versione integrale della "Commedia" in lingua azera, elaborata in forma poetica, pubblicata a Baku nel 1955 con caratteri cirillici.
Molto apprezzata e studiata, la versione di Kurçajli è stata riproposta in caratteri latini successivamente alla proclamazione della Repubblica indipendente dell’Azerbaigian nel 1991 e all’adozione dell’azero quale lingua ufficiale in alfabeto latino.
Questa rara edizione del 1973, in caratteri cirillici, presenta nelle guardie anteriori il disegno a doppia pagina del trionfo di Dante, coronato di lauro, assiso su un carro trainato da un grifone e scortato da angeli, il nome entro un cartiglio sospeso. In basso, si legge la doppia titolazione del poema in italiano e azero.
All’immagine, di gusto orientaleggiante, è accostato il ritratto di Dante di Gustave Doré e, limitatamente all’"Inferno", una scelta di dieci fra le 136 xilografie di grande formato realizzate dal pittore e incisore francese a illustrazione della "Commedia" (1861-1868), autentico standard dell’iconografia europea tardoromantica per il mercato editoriale dantesco.
Esposizioni precedenti
Tutte le esposizioni curate da Fondo storico sono archiviate e consultabili, anche con eventuali materiali d'approfondimento, in Phaidra.
Ca' Foscari e l'antisemitismo - gennaio 2023
Esposizione allestita in occasione del Giorno della Memoria 2023 a Ca' Foscari.
Last update: 24/05/2023